Bagheria 2 gennaio 2024. Buon compleanno Renato- di Ezio Pagano

Bagheria 2 gennaio 2024. Buon compleanno Renato- di Ezio Pagano

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René, come lo chiamava una sua giovane amica, a tavola amava la pasta con i fagioli che innaffiava abitualmente col whisky.

Guttuso è stato un number one per il suo fascino seducente, pari solo a quello di Gianni Agnelli, ma è stato anche un campione di opportunismo. E poiché a pensarla così non sono il solo, occorrerà prenderne atto e farsene una ragione, o meglio, farne tesoro.
Ora, se non si tiene conto di quest’aspetto, il suo lascito umano e culturale diventa debole, sarebbe come dar voce a chi apre la bocca solo come esercizio fisico e non perché ha qualcosa di veramente importante da dire.
D’altra parte sappiamo che Guttuso quando parlava era profondo, sia, che dicesse cose condivisibili che no. In altre parole, condividere le cose dette da Guttuso senza una verifica, potrebbe essere fuorviante. Ad esempio lui diceva: “Io e i miei amici di strada degli Anni quaranta non volevamo essere asciutti, severi, primitivi. Volevamo essere foschi, sensuali, colorati, espansivi, estroversi …”, come dire tutto e il contrario di tutto. Infatti, una dichiarazione come questa non consente un giudizio definitivo, anche se Guttuso la frase la pronunciava col tono di chi è sicuro di quello che dice.
Poi diceva ancora: “Vorrei arrivare alla totale libertà in arte, libertà che, come nella vita, consiste nella verità“. Un’ammissione di responsabilità di chi sapeva di vivere col peso della menzogna. E così via.
Un giorno la querelle provò a chiarirla il comunista Emanuele Macaluso che scrisse: “(…) Una Sicilia che resta ‘intatta’ sino agli anni 40-50. Poi c’è l’offensiva, l’attacco contadino al feudo e a tutto ciò che rappresenta nella società. E Renato è con i contadini che rompono il feudo, attaccano la mafia, occupano le terre, spezzano la vecchia Sicilia. È con i capi lega fucilati, è con gli zolfatari in lotta contro condizioni terribili. Ed è con loro in modo forte. A loro dà voce con le sue tele e li mette in comunicazione col mondo, rompendo un antico isolamento”. Macaluso però non tiene conto dei dipinti dove Guttuso esalta l’altra faccia della medaglia, come “Caffè Greco” e “Piscina Mediterranea” per intenderci, un elogio a quelli che i comunisti indicherebbero come gli oppressori, perche sa che Guttuso ne fa parte di questa tanto agognata borghesia.

Ecco perche rimaniamo non convinti dei suoi ideali comunisti, cosa diversa invece, sono le sue notevoli capacità pittoriche.
Pertanto è possibile affermare che Guttuso è stato un grande pittore e basta, né di destra né di sinistra, con una dote pittorica fuori dal comune e come uomo ha cercato di emulare Eros, il dio dell’amore e della passione.
A corollario della vita di Guttuso rimangono tante contraddizioni che vanno studiate e comprese.
Per chi non l’avesse ancora capito, per me non è un passatempo quello di setacciare la vita del grande Maestro bagherese, come pure il fatto di insistere, con la nostra classe dirigente, nella richiesta di un direttore per il “Museo Guttuso”, carica necessaria in quanto luogo importante da un punto di vista storico, artistico ed identitario.

La foto: "Tavola fuori testo de: Il Dante di Guttuso", 1963, tecnica mista su carta applicata su tela, cm. 71x101. Collezione Museum di Ezio Pagano, Bagheria.