La vita ha gli occhi di una tigre: presentato il romanzo di G.Schittino - di Maria Luisa Florio

La vita ha gli occhi di una tigre: presentato il romanzo di G.Schittino - di Maria Luisa Florio

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Presentato ieri sera a palazzo Cutò, a Bagheria, in una sala gremita di gente, il romanzo di Giuseppe Schittino, La vita ha gli occhi di una tigre, pubblicato dall’autore, avvocato, nato a Lascari ma bagherese d’adozione, presso Cromografica Roma SRL per il gruppo editoriale l’Espresso.

Una saga familiare ambientata in una Sicilia dei primi decenni del secolo scorso, memoria familiare dell’autore, che si intreccia alla storia del tempo, fatta di guerra, assenze, violenza, emigrazione. A presentare il romanzo, Clementina Castrone, docente di Lettere della SMS Scianna, Mimmo Aiello, docente di Storia e Filosofia presso il Liceo classico Scaduto di Bagheria e la preside dello stesso liceo, Giuseppina Muscato. La Castrone ha letto alcuni stralci dell’opera prima di Schittino, accompagnata dalle sapienti note di Sergio Carnevale al pianoforte, facendo rilevare la forza e l’efficacia, anche sintattica, di un romanzo in cui un’epopea familiare diviene memoria collettiva di una Sicilia offesa dalla guerra e dall’emigrazione.

Un lutto, la morte del piccolo Giovannino, ritratto nella foto di copertina, “strappato dal petto e dalle braccia della nonna”, segna l’inizio del romanzo. Seguono altre assenze: figli, mariti, fratelli che lasciano le proprie case per la chiamata alle armi durante il primo conflitto mondiale. Tanti di loro non torneranno, dilaniati dalle bombe, uccisi dai gas asfissianti o dalle malattie, altri varcheranno l’oceano in cerca di fortuna. E sulla storia, fatta di tante storie individuali, si è soffermata l’analisi di Mimmo Aiello che ha citato Leone Tolstoj e il suo capolavoro, Guerra e pace, in cui sono presenti profonde riflessioni dell’autore sul senso della storia e sul suo rapporto con la vita degli uomini.

alt“Tutti devono concorrere a scrivere la storia, se no la storia sarà fatta solo dai potenti” ha affermato Aiello, citando il grande autore russo e sottolineando come la storia della Sicilia del secolo scorso, sia stata, e purtroppo continua ancora ad essere, una storia di emigrazione e di assenza.

Ha concluso la Muscato che si è voluta soffermare sulla dedica iniziale del libro.

L’autore ha voluto, infatti, dedicare la sua opera prima alla sorella recentemente scomparsa, la cui vicenda umana è stata ricordata, con profonda partecipazione, dalla Muscato che ha messo in relazione il lutto iniziale del romanzo con quello che, in qualche modo, lo ha ispirato, in una concezione circolare della storia che sottolinea come, in fondo, nessuno sia mai veramente solo e che una singola presenza, o assenza, possa essere determinante per il destino di ognuno di noi.

Il libro, molto avvincente e scritto con grande cura, come solo certi avvocati, di recente, riescono a fare, si pensi a Carofiglio o a De Cataldo, è in distribuzione presso tutte le librerie Feltrinelli al costo di 15 euro.

Maria Luisa Florio

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