Il libro. 'Pesi massimi', ovvero lo sport contro il razzismo - di Maria Luisa Florio

Il libro. 'Pesi massimi', ovvero lo sport contro il razzismo - di Maria Luisa Florio

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Nove personaggi accompagnati da un bravo autore; sportivi di altissimo livello che hanno fatto la storia dello sport, ma non solo. Una storia, a fumetti, per spiegare ai ragazzi il valore dell’uguaglianza e della giustizia, e che si legge d’un fiato. Nobile, e sempre di scottante attualità, il messaggio della bella Graphic Novel realizzata da Federico Appel, Pesi Massimi, Sinnos Editore, 11 euro, 80 pagine.

L’autore, classe 1977, al suo terzo lavoro, ha insegnato letteratura per l’infanzia all’Università di Roma e, per questa sua ultima fatica, si avvale del supporto di valenti neuropsichiatri, per assicurare un' alta leggibilità anche ai ragazzi con problemi di dislessia.

Cassius Clay, Jesse Owens, Gino Bartali, John Carlos, Tommie Smith, Peter Norman, Carlos Caszely, Arthur Ashe, Francois Pienaar e le loro storie, spesso sconosciute ai giovanissimi, ci accompagnano in questa narrazione sapientemente semplice ed efficace.

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Tutto ha inizio con un ragazzino che gioca a calcio ed entra in contrasto con un avversario di colore. L’insulto nasce spontaneo, quasi inconsapevole. La sera stessa, il fantasma del grande pugile, che poi cambiò il suo nome in Muhammad Alì, gli si para innanzi: il contrappasso consisterà nel conoscere le storie di grandi sportivi che si sono battuti per affermare i Diritti Umani in periodi di Apartheid e discriminazione.

Seguono le storie di Jesse Owens, che umilierà gli atleti ariani, nelle Olimpiadi hitleriane del 1936, vincendo quattro medaglie e poi Bartali, Giusto tra le nazioni, che salvò la vita di centinaia di ebrei, nascondendo documenti falsi nella sua bici e, forse, anche la patria dal caos, con la sua vittoria all'indomani dell'attentato a Togliatti.

Segue la storia dei due atleti di colore, John Carlos e Tommie Smith, e del loro amico Peter Norman, che protestarono contro il Razzismo durante la loro premiazione alle Olimpiadi del 1968 a Città del Messico, restando immortalati nella celebre foto con il pugno alzato e col guanto nero simbolo del black power.

E poi ancora, la vicenda del calciatore cileno Carlos Cazsely che, per avere indossato una cravatta rossa ed essersi rifiutato di stringere la mano al dittatore Pinochet, fu allontanato dalla nazionale di calcio, salvo poi rivendicare i diritti del popolo oppresso, nel 1988, in occasione delle elezioni che sanciranno la sconfitta del dittatore.

Si chiude con l’ appassionante vicenda di Francois Pienaar, portata in auge dal bel film di Clint Eastwood e impersonato da un bravo Matt Damon: il calcio che diventa collante per una neonata nazione, il Sudafrica, grazie all’instancabile tenacia di un uomo straordinario, quale fu Nelson Mandela.

Un libro interessante, in cui l'autore mostra grandi capacità di sintesi letteraria e grafica (Guardate la vignetta introduttiva alla vicenda del calciatore Cazsely sul Cile) in quella grande forma d'arte che è il fumetto, capace di coinvolgere a tutte le età e che bene veicola, attraverso varie vicende storiche e continenti, un messaggio quanto mai necessario in un momento di superficialità imperante come questo. Piace, ogni tanto, grazie, anche a quell'importante veicolo culturale che è Fahrenheit di Radio 3, imbattersi in lavori che così bene coniugano maestria e utilità.

Da leggere e consigliare, anche come lettura per l’estate, dai nove anni in su.

Maria Luisa Florio

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