Un giardino permaculturale a Palazzo Cutò: Legambiente dona progetto all’Amministrazione

Un giardino permaculturale a Palazzo Cutò: Legambiente dona progetto all’Amministrazione

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Il costituito Circolo di Legambiente Bagheria ha presentato questa mattina, all’Amministrazione Comunale, una innovativa proposta progettuale di grande impatto ambientale, avendo come finalità la valorizzazione e riqualificazione dell’area di pertinenza di Palazzo Aragona-Cutò. 

L’idea è stata illustrata dal Presidente del Circolo di Legambiente, Luigi Tanghetti, e dal vice Presidente, Irene Scannavino, all’assessore Dora Favatella Lo Cascio, per le sue pertinenze assessoriali: Cultura, Beni Culturali, Pubblica Istruzione.

Il progetto, elaborato dall’Ingegnere Ambientale Dario Ingrassia e dal Presidente di Legambiente Bagheria, prevede la realizzazione di un giardino permaculturale nell’area a verde che circonda il palazzo nobiliare. 

Tre gli ambiziosi obiettivi:

• valorizzare il pubblico bene, riportandolo ad una politica del territorio che tenga conto della pregressa vocazione agricola bagherese;
• stimolare un contemporaneo approccio culturale, che induca sensorialmente, il visitatore, anche quello in arrivo dalla stazione ferroviaria, ad un primo approccio visivo – olfattivo, con uno spazio verde coltivato e curato;
• orientare il giardino ad una fruizione didattico formativa sulla sostenibilità ambientale, ove, in visite guidate, sia possibile, per i giovani delle scuole, interagire con i vari processi di crescita, trasformazione, recupero, dell’alimento, non solo attraverso l’orto sinergico, ma anche con un convinto intento di piantumare un verde alimentare, alternativo, come la pratica della food forrest insegna.

Per il progetto è stata scelta una configurazione che richiama quella dei petali di un fiore. Tale forma esalta la relazione ed interazione sinergica tra gli spazi e la loro fruizione. Il “fiore” di Palazzo Cutò potrebbe quindi diventare l’emblema rappresentativo di un’eccellenza per Bagheria. Si prevede di suddividere l’area ed organizzarla in modo tale da consentirne la fruizione didattica ed il flusso dei visitatori. I principali sistemi creati previsti dal progetto sono:

- Area accoglienza
- Area formazione fertilità (compost e lombricompost)
- Area raccolta semi e preservazione biodiversità
- Eco-serra e vivaio
- Spazio comunicazione e didattica
- Spirali erbe aromatiche
- Circolo Banani
- Bancali orto sinergico
- “Food Forest” (foresta di cibo)
- Ecosistema stagno
- Area policolture e consociazioni

L’idea progettuale è stata accolta con grande entusiasmo dall’assessore Dora Favatella Lo Cascio che, nei prossimi giorni, illustrerà l’idea all’intera giunta comunale. “Passo successivo – ha fatto sapere questa mattina l’assessore – sarà quello di entrare in contatto con la Soprintendenza, al fine di ottenere tutti i pareri necessari alla realizzazione del progetto. La nostra amministrazione – ha detto l’assessore nel corso dell’incontro – è molto sensibile alle tematiche ambientali e al cambiamento culturale che deriva dal rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema. Siamo felici di potere instaurare un rapporto di collaborazione con Legambiente, ente no profit riconosciuto per le sue battaglie ecologiste. Il nostro obiettivo sarà quello di reperire le risorse necessarie per la realizzazione del progetto attraverso assi di finanziamento regionale o europeo”. 

Soddisfazione è stata espressa anche dal Presidente del Circolo Legambiente Bagheria, Luigi Tanghetti: “Il nostro Circolo ringrazia sentitamente l’assessore Dora Favatella Lo Cascio per la sensibilità dimostrata sui temi ambientali; d’accordo con l’assessore, abbiamo protocollato già questa mattina il progetto esposto. La nostra associazione auspica la nascita di una sinergia di intenti ed azioni con la Casa Comunale, ma al contempo tra le associazioni di volontariato presenti sul territorio, i soggetti pubblici, privati e tutti coloro i quali vogliano impegnarsi a qualsiasi titolo, per il recupero e la trasformazione del sito in oggetto e non solo, a beneficio della pubblica fruizione”