Escalation della criminalità in corso Umberto: un'auto per sfondare una vetrina

Escalation della criminalità in corso Umberto: un'auto per sfondare una vetrina

cronaca
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Hanno fatto ricorso ad un'auto rubata per sfondare la vetrina di un negozio di telefonìa Wind di corso Umberto, e dopo averla sfondata hanno razziato i modelli di smartphone e tablets più costosi e più appetibili sul mercato.

Il gravissimo fatto è avvenuto intorno alle tre e mezza di questa notte, ed ha suscitato nelle mattinate reazioni sdegnate dei commercianti e dell'opinione pubblica, perchè una modalità di questa natura dimostra di quanto arrogante sia diventata la malavita.

E' la prima volta che a Bagheria accade un episodio di questo genere. La Polizia ha poi portato via l'auto utilizzata, una Panda vecchio modello risultata poi rubata, per eseguire i rilievi ed avviare le indagini.

Questo per quanto riguarda la cronaca

A margine c'è stato un episodio del quale siamo stati, nostro malgrado, protagonisti, e del quale pensiamo sia  giusto informare i nostri lettori.

Mentre stamane sostavamo di fronte la vetrina del negozio Wind oggetto del gesto criminale e chiedevamo qualche informazione si è avvicinato un signore che non conosciamo, che con tono palesemente provocatorio ha cominciato ad apostrofarci con espressioni del tipo:"E' lei questa la chiama cultura, e questa sarebbe la sua cultura? rimproverandoci in poche parole una responsabilità indiretta nel fatto; subito dopo si è avvicinato il titolare del Bar Sam che ha, se possibile, rincarato la dose, continuando con espressioni provocatorie del tipo "E' questa la sua cultura? è questa la sua morale?".

Abbiamo alzato la voce, ma per evitare guai peggiori siamo stati costretti ad allontanarci, anche perchè dall'altra parte del marciapiedi si era radunato un gruppetto di commercianti che continuavano a rivolgersi con toni minacciosi e offensivi nei nostri confronti urlando vergogna! vergogna! al nostro indirizzo.

Ci veniva in poche parole imputata la nostra posizione sul corso chiuso alle auto che abbiamo sempre palesemente manifestato.

Diciamo subito che non abbiamo nessuna intenzione di inasprire gli animi, e pur comprendendo il grave malessere economico dei commercianti, deve essere chiaro a questa gente che continueremo ad esprimere, così come abbiamo sempre fatto, la nostra opinione di cittadini e di operatori dell'informazione su corso Umberto come su altre questioni.

Riteniamo inaccettabile che si crei un clima di odio e  di caccia alle streghe nei nostri confronti fomentato da figure ben precise, e che ha purtroppo radici lontane.

Ci provò già qualche consigliere comunale, allora di sinistra, ad indirizzare contro di noi, durante una agitato consiglio comunale, la rabbia dei commercianti che protestavano anche allora per lo stesso motivo.

Ribadiamo di avere il diritto, costituzionalmente a tutti garantito, di dire quello che pensiamo su una questione che ci riguarda innanzitutto come cittadini, e che riguarda la vita di 60.000 abitanti.

E comunque sia, abbiamo sempre ospitato sul nostro sito opinioni favorevoli alla riaperturra del corso, dando ampio risalto a queste posizioni, ultimo, pochi giorni fa, l'articolo dell'arch. Antonio Belvedere.

E questo continueremo a fare.

Se solo avessimo un minimo di convinzione che il corso aperto alle auto aiuterebbe il commercio, ci metteremmo alla testa del movimento dei commercianti a perorare la causa di chi ha bisogno.

Restiamo fermamente convinti che riaprire il corso alle auto durante il giorno sarebbe per i commercianti il tracollo e il disastro economico.

Detto questo concludiamo che se dovessero tornare a verificarsi episodi di intolleranza nei nostri confronti come quello di stamane non avremmo nessun dubbio: un minuto dopo andremmo a denunciare alle forze di Polizia coloro che si dovessero rendere responsabili  di volere impedire ad un cittadino, prima ancora che ad un operatore dell'informazione, di esprimere la propria opinione.