La GdF avvia controlli su pagamento tasse universitarie e affitti in nero

La GdF avvia controlli su pagamento tasse universitarie e affitti in nero

cronaca
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Prosegue la stringente collaborazione tra la Guardia di Finanza e l’Università degli Studi di Palermo, prioritariamente mirata alla scoperta di truffe da parte di chi, attestando falsamente condizioni di disagio economico, riesce ad ottenere indebite esenzioni dal pagamento delle tasse universitarie, a danno di chi ne ha effettivamente diritto.

La sinergia si basa sul Protocollo d’intesa stipulato tra il Comando Regionale “Sicilia”della Guardia di Finanza e l’Università di Palermo il 1 ottobre 2008 e sul sistema informatico messo a punto dall’Ateneo che permette di fare emergere indici di anomalia nelle autocertificazioni presentate dagli studenti in sede di iscrizione annuale all’Ateneo sulle condizioni economiche proprie e del nucleo familiare.

La lista delle posizioni a rischio, viene quindi comunicata al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo che effettua una serie di incroci con le banche dati a propria disposizione, come l’Anagrafe Tributaria, per confrontare i dati comunicati dagli studenti e le dichiarazioni dei redditi.

Dopo questa ulteriore attività di selezione, viene avviata una serie mirata di controlli finalizzati a scoprire e denunciare le indebite percezioni di contributi statali per il diritto allo studio.

Ma il Protocollo fra Fiamme Gialle e l’Ateneo non si ferma a questo, essendo previsto che gli elementi comunicati alla Guardia di Finanza possano essere utilizzati dai finanzieri anche per individuare eventuali locazioni di immobili “in nero” a parte degli studenti residenti fuori città, che spesso sono costretti a sottostare a contratti d’affitto esorbitanti.

E proprio in materia di affitti in nero agli studenti, i finanzieri del Comando Provinciale, partendo dagli ultimi dati comunicati dall’Università, hanno inviato 320 questionari ad altrettanti studenti residenti fuori provincia, chiedendo elementi di dettaglio in merito all’eventuale locazione di appartamenti nella città, il canone corrisposto e le modalità di pagamento: solo grazie alle prime risposte pervenute sono stati individuati ben 23 proprietari di immobili nelle zone circostanti l’Università che non hanno dichiarato i ricavi percepiti dalla locazione agli studenti dei loro appartamenti per circa 200 mila euro.

Il caso più eclatante emerso in questo contesto è quello del proprietario di un immobile del centro storico che ha affittato per ben 6 anni consecutivi il suo appartamento a 4 studenti universitari, ricavandone 30 mila euro: nonostante il locatore avesse registrato il contratto di affitto, come previsto dalla vigente normativa, ha però “dimenticato” di dichiararne i relativi introiti al fisco.

Sul fronte delle indebite esenzioni dal pagamento delle tasse universitarie, invece, dall’inizio della collaborazione sono già 38 le denunce inoltrate dai Reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo all’Autorità Giudiziaria per i reati di truffa e falso a carico di coloro che hanno autocertificato fittizie condizioni reddituali ed economiche.
Sulla base dei positivi risultati fino ad ora conseguiti, l’Università palermitana trasmetterà nei prossimi giorni al Comando Provinciale della Guardia di Finanza, come all’inizio di ogni anno accademico, un ulteriore elenco di 100 nominativi di studenti neo – iscritti, selezionati su un più ampio campione, a seguito dell’individuazione di alcuni indicatori di possibile anomalia rilevati dalle autocertificazioni presentate ai fini dell’esenzione dal pagamento delle tasse universitarie.

L’elenco sarà quindi messo subito in lavorazione dalla Guardia di Finanza per l’avvio di ulteriori controlli mirati, finalizzati a scoprire eventuali ulteriore casi di frode.

 

Ufficio Stampa Guardia di Finanza