La barzelletta dei debiti del Coinres

La barzelletta dei debiti del Coinres

cronaca
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Solo nella terra di Sicilia poteva avere origine una storia che sembra una commedia dell’assurdo, e che avrebbe fatto la gioia intellettuale di Sciascia e Pirandello. Seguiteci con attenzione.
IL COINRES è un libero Consorzio in cui 22 Comuni hanno deciso di gestire assieme, anche per economizzare, uno dei servizi più importanti per una comunità quale è quello della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, e che vede anche una piccola partecipazione della Provincia.
Occorre avere ben chiaro che
in tutti gli organismi di direzione del Consorzio i sindaci dei comuni aderenti hanno un ruolo centrale
C’è l’Assemblea Generale dei sindaci in cui appunto tutti i sindaci sono rappresentati, c’è il Consiglio di Amministrazione che vede presenti diversi sindaci, c’è un Presidente che molto spesso è stato un sindaco:
Fin qui pensiamo che sia tutto chiaro.
Ad un certo punto i sindaci presenti negli organi di gestione del Coinres inviano ai sindaci dei Comuni aderenti al Consorzio, cioè in poche parole a loro stessi, una lettera in cui scrivono:
“Egregio Signor Sindaco del Comune di Bagheria o Casteldaccia o Santa Flavia o chiunque altro; badi bene che in base a quanto riportato nel contratto di servizio i costi di conferimento presso la discarica AMIA di Bellolampo discarica sono a carico vostro, pertanto pagate l’allegata fattura.”
Nel primitivo contratto di servizio questo aspetto probabilmente non era stato messo in rilievo, perché si pensava che i rifiuti sarebbero stati conferiti nella discarica consortile di Bolognetta, la cui apertura viene peraltro continuamente rinviata.
Per cui i Sindaci Coinres dicono alla loro immagine speculare del Comune: guarda che debbo versare all’AMIA, visto che ho portato i rifiuti a Bellolampo, una barca di soldi, quindi ripartito per comune viene per esempio fuori che Bagheria solo per il 2006 ( e ancora dovranno arrivare il 2007 e il 2008), dovrà pagare una fattura aggiuntiva di 2.000.000 di Euro.
Il sindaco che si è mandato la lettera, nel momento in cui lascia la sede del Coinres di Via Mattarella , ha una crisi di amnesia e , come nel nostro caso arriva in Corso Umberto, si siede sulla poltrona e leggendo la lettera che lui stesso si è inviato, gli viene uno stranguglione.
Due milioni di Euro ? Ma siamo pazzi? E dove li vado a io trovare due milioni di Euro.
E come a lui viene il mal di testa ai sindaci di Santa Flavia , Casteldaccia , Ficarazzi, Misilmeri ecc..ecc..
Immediatamente scatta il meccanismo dell’italica furbizia: si mandano le carte dagli avvocati, chiedendo pareri pro-veritate, opinioni e relazioni, si perde tempo, nella speranza che prima o poi mamma Regione ripiani i debiti degli ATO rifiuti.
Nel mentre gli avvocati, che in queste storie ci sguazzano e si arricchiscono, citando grida e pandette rispondono: “E’ vero, avete ragione, non dovete pagare”!
Forti di questi “pareri” i nostri sindaci tornano al Coinres in Via Mattarella e leggendo le risposte che si sono inviate, bofonchiano: “Ma guarda un po’ questi qua che non ci vogliono dare i soldi; e come faccio allora noi a pagare l’AMIA ?
E si riscrivono un’altra lettera, in cui intimano come sindaci Coinres a loro stessi sindaci dei Comune che i soldi li debbono pagare, perché altrimenti gli sospendono il servizio.
Bene: penso che abbiate pagate anche il finale.
Chi sarà il sindaco che dovrà sganciare ? il sindaco Coinres o il sindaco del Comune?
Ma è ovvio!
Saranno quei cittadini che hanno la spazzatura a montagne davanti le porte e che trascorrono certe volte le loro giornate a schivare e a valutare increduli l’altezza o la grandezza dei cumuli di rifiuti.
Così imparano a lamentarsi.