Processo "Argo" alla mafia di Bagheria: chieste pene più severe in appello per alcuni imputati

Processo "Argo" alla mafia di Bagheria: chieste pene più severe in appello per alcuni imputati

cronaca
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Chieste pene più severe in appello nell’ambito processo scaturito dall'operazione operazione Argo, che nel 2013 aveva smantellato la famiglia mafiosa di Bagheria.


Il procuratore generale Ettore Costanzo su richiesta dei pm Francesco Mazzocco e Caterina Malagoliha chiesto condanne anche per due soggetti imputati ma assolti in primo grado. ne ha chiesto la condanna. Si tratta di Vincenzo Gagliano e Michele Cirrincione per i quali è stata chiesta una pena di 6 anni e mezzo.

Complessivamenteai 24 soggetti conannati  in primo grado erano state inflitte pene per 160 anni con le  accuse di associazione mafiosa, estorsione aggravata, rapina di armi e traffico di droga. I reati contestati sono stati compiuti nei territori di Bagheria, Altavilla Milicia e Villabate.

In appello il Procuratore Generale  ha chiesto di aumentare le pene per alcuni imputati.

Per Silvestre Girgenti, condannato a 10 anni, viene chiesto un aumento di 4 anni, per Francesco Centineo altri 3 anni più i 10 e 6 mesi, a Salvatore Lauricella sono stati chiesti altri 4 anni ai 14 già decisi, a Pietro Liga altri 4 più i 10 e 6 mesi e per Driss Mozdahr 3 anni oltre i 12 già inflitti.

Per i restanti imputati è stata chiesta invece la conferma delle condanne.

Chiesta la conferma per  Antonino Zarcone (2 anni e 6 mesi), Vincenzo Gennaro (3 anni), Rosario la Mantia (14 anni e 6 mesi), Francesco Lombardo (14 anni), Vincenzo Graniti (10 anni) e Salvatore Bruno (8 anni e 7 mesi).

Per il collaboratore Sergio Flamia la condanna richiesa è di 5 anni r 8 mesi, per l’altro collaboratore bagherese Giuseppe Carbone 4 anni.