Cronaca

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno tratto in arresto BUCCHERI Bartolomeo, palermitano 31enne, in atto sorvegliato speciale per reati di spaccio, furto ed altro.

I Carabinieri si sono recati presso l’abitazione del predetto, ove hanno trovato la presenza della sua fidanzatina palermitana, 15enne, con la quale aveva deciso di convivere.

Una presunta “fuitina” della giovane che è durata poco.

Infatti, i genitori dell’adolescente, ignari dell’accaduto, dopo avere denunciato l’allontanamento della loro figlia, avevano chiesto l’intervento dei Carabinieri per potere accedere presso l’abitazione del BUCCHERI e fare desistere dal proposito la giovanissima figlia.

Giunti sul posto, il BUCCHERI, dopo essere andato in escandescenza, si scagliava contro i Carabinieri che avevano l’obbligo di riportare la giovane in seno alla propria famiglia, rifiutando l’allontanamento dalla stessa, con la quale era intenzionato a vivere come marito e moglie.

Opponendo dissenso ai danni dei militari intervenuti, l’uomo è stato arrestato dai Carabinieri per resistenza a pubblico ufficiale.

La 15enne è stata, poi accompagnata dai genitori mentre l’arrestato è stato tradotto presso il Tribunale di Palermo per essere giudicato con rito direttissimo, conclusosi con la convalida dell’arresto, mentre il processo è stato rinviato ad altra data, rimesso in libertà.

 


 

E’ accaduto nottetempo, a Palermo, in via Giuseppe Sciuti n.91/h, quando ignoti malfattori, utilizzando un’autovettura come ariete, una Fiat Panda risultata provento di furto, dopo aver infranto la vetrata della rivendita di attrezzature sportive “SWISS CYCLING TECNOLOGY”, asportavano otto biciclette per un valore complessivo di circa 15.000 €.

Sul luogo, sono intervenuti i Carabinieri delle “gazzelle” del Nucleo Radiomobile unitamente ai colleghi della Stazione Palermo - Crispi, che ha avviato le prime indagini, al fine di identificare gli eventuali autori.

Il titolare della rivendita, è stato invitato in Caserma per regolarizzare la denuncia di furto.

Dalle prime indagini esperite dai Carabinieri della Stazione Palermo - Crispi, che ha avviato le prime indagini, al fine di identificare gli eventuali autori.

Il titolare della rivendita, è stato invitato in Caserma per regolarizzare la denuncia di furto.

Dalle prime indagini esperite dai Carabinieri della Stazione Palermo - Crispi , le biciclette rubate nell’assalto, sarebbero sette da corsa e una con pedalata assistita, marca “BMC”.

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Misilmeri in collaborazione dei colleghi del Comando Stazione di Ficarazzi (PA), hanno tratto in arresto i due malviventi responsabili della rapina a mano armata, effettuata nel tardo pomeriggio del 20 agosto, ai danni della farmacia “MUSUMECI”, ubicata in località Portella di Mare, Piazzetta XII Gennaio, frazione del Comune di Misilmeri.

La richiesta di aiuto della titolare della farmacia fatta al “112” del Pronto Intervento, ha trovato la pronta risposta dei Carabinieri delle Compagnie di Bagheria e Misilmeri, che hanno subito attivato un piano di controllo del territorio.

Una gazzella del Nucleo Radiomobile Operativo di Misilmeri, intorno alle ore 21,00, intercettata l’autovettura segnalata dalla Centrale Operativa quale veicolo utilizzato per la fuga da due rapinatori, dove ingaggiava un animato inseguimento.

I malfattori, diretti verso Bagheria a bordo di una Peugeot 307, venivano fermati con una manovra repentina, bloccati e tratti in arresto nel Comune di Ficarazzi, dove ad attenderli un’altra pattuglia, coordinata dalla Centrale Operativa della Compagnia di Bagheria d’intesa con l’operatore di Misilmeri, per interdire eventuali vie di fughe.

La fuga della Peugeot dal luogo della rapina, per fortuna, non ha provocato danni nei confronti di utenti della strada. La stessa, bloccata dalle pattuglie intervenute, fermava la propria corsa così che i due rapinatori, vistisi in trappola, scendevano dall’auto senza opporre ulteriore resistenza, consegnandosi ai Carabinieri che li hanno subito ammanettati.

 I due giovani rapinatori, si identificano in TESAURO Gianluca 21enne e VITALE Roberto Pasquale, 22enne, entrambi residenti nel Comune di Villabate, con un curriculum alle spalle di tutto rispetto, per reati contro il patrimonio, la persona e reati inerenti le sostanze stupefacenti.

La rapina, eseguita brandendo un coltello e la minaccia verbale, con i volti parzialmente travisati, è durata non più di 2 minuti e nel corso della stessa, ha fruttato ai due rapinatori un magro bottino di circa 200 euro.

Era l’incasso presente in cassa in quel momento, che sono stati restituiti alla titolare della farmacia, dopo aver regolarizzato la denuncia in Caserma.

Per VITALE e TESAURO si sono aperte le porte della casa circondariale “Cavallacci” di Termini Imerese, a disposizione dell’A.G. che ha coordinato le indagini.

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Tesauro Gianluca                                                 Vitale Roberto Pasquale

 

Palermo, 22 agosto 2013

Sta suscitando un grosso scalpore la notizia dei verbali elevati dalla Capitaneria di porto di Palermo nei confronti di una ventina di ristoratori sulla costa del palermitano, da Capaci sino ad Altavilla Milicia, per il pesce malconservato, perchè 'contrabbandavano' pesce congelato per pesce fresco, ed in un caso, quello del Cafè 113 a Casteldaccia, per avere servito ai tavoli verdesca, una specie di squalo molto diffuso nel Mediterraneo, al posto del pescespada.

Scalpore sia per le entità delle sanzioni comminate che per l'elevato numero di violazioni riscontrate: si pensi che a Porticello su 10 ristoranti e trattorie controllate il 100% presentava anomalie e irregolarità in riferimento alle norme riguardanti la filiera e la tracciabilità del pescato; ma anche per i nomi dei locali che sono saltati fuori su alcuni siti web, da il Castello a mare di Palermo del famoso chef Natale Giunta al Gallo d'oro di Aspra al Cafè 113 di Casteldaccia, locali noti e frequentatissimi.

 

Ma ora si  mette di traverso anche l'A.S.P. 6 che in un comunicato a firma  del Direttore dei Servizi veterinari, Paolo Giambruno, sostiene in punto di diritto, che "la Capitaneria di porto non si identifica nell'autorità competente di riferimento cui gli operatori del settore alimentare debbono confrontarsi per mettere a disposizione le procedure  che consentano di individuare chi abbia fornito loro un alimento .

Non è competente quindi la Capitaneria per adottare provvedimenti , nè per imporre restrizioni alla immmissione sul mercato o per disporne il ritiro dal mercato. Da qui il provvedimento di archiviazione dei verbali e delle sanzioni elevate in questi giorni."

Fuori dal burocratese i verbali verranno annullati per un difetto di competenza: e non perchè il pesce fosse ben conservato e la verdesca fosse veramente pescespada.

Ma l'ammiraglio Francesco Carpinteri ha prontamente risposto all'ASP 6 per mettere a punto i limiti dell'intervento dei suoi uomini, precisando che 'il personale della Capitaneria non ha mai fatto valutazioni di carattere sanitario, ma ha accertato la sola ssenza dei documenti che garantiscono la tracciabilità del prodotto in linea con la circolare del Ministero".

Insomma un braccio di ferro su chi abbia competenza a mettere becco dentro le cucine dei ristoranti: ovviamente i ristoratori tirati in ballo si difendono sostenendo che le cose non stanno così come accertato dai verbali, proprio mentre sul web cresce però l'indignazione dei consumatori.

Intanto le oltre 21 sanzioni amministrative per un totale di oltre 35.000 euro per ora restano carta straccia.

 

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