Cronaca

Serata agitata quella di ieri sera su alcune delle principali arterie di Bagheria, con la volante della Polizia che è dovuta intervenire in diverse situazioni critiche. Si comincia intorno alle 20.30 in via Diego D'amico allorchè L.R. una signora di 63 anni, viene aggredita improvvisamente alle spalle da un malvivente che le strappa con violenza gli orecchini: solo uno riesce a rubarne il rapinatore, (che  la donna non ha la possibilità di vedere in faccia), mentre l'altro orecchino resta impigliato al cappotto della signora, che dopo l'aggressione lamenterà un grave trauma dovuto alla lacerazione del lobo di un orecchio che renderà necessario, per la vittima dell'ignobile gesto di violenza, il ricovero presso la Chirugia plastica dell'Ospedale Civico di Palermo, per un intervento riparatore della ferita.

Più o meno alla stessa ora in corso Umberto una coppia si era 'permessa' di redarguire verbalmente il conducente di una Mercedes che ad un'ora non consentita attraversava l'isola pedonale: il conducente della Mercedes, piuttosto che riconoscere la propria prevaricazione e chiedere scusa, è sceso dall'auto ed ha prima aggredito il coniuge e successivamente spintonato a terra anche la donna, dileguandosi subito dopo allorchè due cittadini si stavano avvicinando a difesa della coppia.

Qualcuno dei presenti è riuscito a rilevare la targa dell'auto e l'uomo P.A., è stato stamane rintracciato e denunciato per aggressioni e lesioni.

Infine intorno alle 22.30 la volante della Polizia è stata allertata perchè il navigatore satellitare a bordo di una Fiat '500 rubata poco prima a Palermo, segnalava la posizione della vettura a Ficarazzi ed in movimento verso Bagheria. Gli agenti si sono appostati in viale ing. Giuseppe Bagnera, e, individuata l'auto, dopo un breve inseguimento l'hanno bloccata, con a bordo un maggiorenne P.B., classe 92, ed un minorenne S.P., entrambi palermitani;  la vettura ancora utilizzava una 'lancetta' al posto delle normali chiavi di avviamento in dotazione alla vettura.

L'auto è stata restituita al legittimo proprietario e i due sono stati denunciati per ricettazione.

Completiamo la top ten delle buche più pericolose sulle strade del nostro comune, ricordando agli amministratori che sono responsabili in prima persona dei danni materiali ai mezzi e, Dio non voglia, anche alle persone, che dovessero derivarne dalle condizioni disastrate delle strade; e ricordando loro che nella peggiore tradizione degli amministratori che li hanno preceduti, si rischia di pagare migliaia, se non centinaia di migliaia di euro di indennizzi, per non avere tempestivamente investito qualche centinaio di euro per riparare le strade.

Non solo: ma gli indennizzi che il comune ha pagato e continuerà a pagare, anche perchè sono centinaia le richieste di indennizzo in sospeso o in corso di definizione, sono una delle voci di quel dissesto finanziario, che il MoV 5 stelle si sta trovando davanti come un macigno.

La mappa che pubblichiamo è utile, e qualora l'amministrazione dovesse ancora manifestare inerzia nell'affrontare il problema, continueremo ad aggiornarla. 

La domanda che facciamo al sindaco e all' assessore ai Lavori pubblici è semplice: perchè non si è proseguito sulla strada avviata due, tre mesi fa, e cioè di operare con risorse, mezzi e uomini del comune, in emergenza certo, ma per mettere almeno una pezza, e mai il termine fu più appropriato.

E' vero che i lavori non fatti a regola d'arte prima o poi si sgretolano, però è pure vero che meglio un rattoppo che nulla. Ed a questo proposito facciamo presente che un metro cubo di conglomerato bituminoso a Bagheria costa intorno a 90 euro; senza voler fare i professori, chè la materia non è la nostra, ad occhio con dieci metri cubi di asfalto , le dieci, quindici o venti buche più pericolose si potrebbero 'rattoppare'. 

altE poi non pare, stando al titolo del 'Giornale di Sicilia' di ieri, che 'il piatto piange', se è vero, come dichiara il sindaco Patrizio Cinque, che abbiamo un avanzo di amministrazione per ben cinque milioni di euro; a meno di non voler pensare che questo avanzo di amministrazione esista solo sulla carta e che nei fatti sia solo propagandistico e illusorio.

E comunque sia, anche a non avere un solo euro in cassa, il conglomerato bituminoso, (considerato che si possono impiegare, così come si era fatto sinora, uomini e mezzi  del comune), si sarebbe potuto acquistare in due 'trance' con i fondi di economato, il cui massimo di spesa, se non ricordiamo male, è di cinquecento euro.

Si dirà: ma mica troviamo la ditta che ci fornisce i cinque mc di materiale, con uno schioccar di dita, occorre attendere  che l'azienda che produce l'asfalto entri in produzione per quantità consistenti.

Ragionamento giusto, giustissimo: ed allora perchè non si è programmato tempestivamente l'acquisto in due trance di dieci metri cubi di materiale?

Forse perchè si va avanti alla giornata, senza un minimo di programmazione, e, mi avrebbe rimproverato la buonanima di mio padre, 'ca testa 'nno saccuni ?

Sappiamo che, come in altre occasioni, l'amministrazione non si degnerà di darci alcuna risposta, nè a noi nè soprattutto ai cittadini: vorremo conoscere un giorno che è sì lontano, ma non lontanissimo, chi è l'ideatore di questa strategia suicida di non-comunicazione del MoVimento 5 stelle, che, mentre sino a qualche tempo fa si nutriva di annunci a raffica (e a vuoto),  ora sembra essersi richiuso in una torre d'avorio, e non parla più a nessuno.

Nessun comunicato ufficiale sul sito istituzionale, nessun comunicato del MoVimento in quanto tale sulle due emergenze del momento e cioè emergenza rifiuti e strade in dissesto, resta solo il solito ciacolare su facebook: un silenzio astioso di chi si è, e chissa perchè, convinto forse che i propri 'datori di lavoro' cui rendere conto, non siano gli elettori e l'opinione pubblica bagheresi, ma altri e altrove.

Bruttissimo segno.

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Via S.Ignazio (di fronte ITC 'Sturzo')                                                         

                                                                                                                                          Via Inzerillo ( prima di Bar Ester)

In copertina Via Coffaro ( accanto Torre Ferrante)

Non passa giorno che non ci arrivino segnalazioni sullo stato di dissesto delle nostre strade e sui pericoli che soprattutto i motociclisti corrono, quando inavvertitamente, e può succedere, vanno a finire dentro una di queste 'scaffe'; nella migliore delle ipotesi danni ai cerchioni, nella peggiore cadute con conseguenze serie.

Per questo pensiamo di fare opera utile segnalando ai cittadini quali sono le situazioni di maggior pericolo sulla rete stradale di Bagheria, avvertendo nel contempo, che in ogni caso è meglio procedere a velocità moderata, anche se sappiamo che talora le buche si trsformano in pozzanghere 'traditrici' e che il buio o la macchina che talora ci precede tendono a mascherare i pericoli dovuti  alla presenza di queste vere e proprie trappole con le quali dobbiamo fare i conti ogni giorno.

Oltre  le foto che pubblichiamo, occorre stare molto accorti sulla corsia sud di via Libertà.

Naturalmente contiamo sulla collaborazione dei nostri lettori per aggiornare periodicamente la Mappa.

Nella foto di copertina via De Spuches civico 20 E

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via città di Palermo (ang. via Mons. Arena)      Svincolo autostrada ( accanto bar DIVA)

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via Mattarella ( davanti Chiesa San Pietro)                                                                  via Dante ( angolo via Leoncavallo)

Militari del Nucleo Investigativo dei Carabinieri e del G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Palermo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Palermo, Dott. Ziino, su richiesta dei magistrati della DDA che coordinano le indagini sulla parte orientale della città, nei confronti di due soggetti ritenuti responsabili di estorsioni aggravate dal metodo mafioso commesse nei confronti di un’azienda di trasporti per conto terzi da e per l’estero, operante nel centro di Palermo.

I due soggetti tratti in arresto sono La Torre Giuseppe, classe 1951 e Gravagna Danilo classe 1978 e sono accusati di aver dapprima (dal 2011 al 2013) costretto l’azienda a pagare 500 euro in occasione delle festività (Natale e Pasqua) e, successivamente (nel settembre 2013), di aver tentato di imporre alla stessa azienda, di affidare tutti i trasporti alla ditta gestita dal GRAVAGNA stesso.

Dalle indagini, ancora in corso e che costituiscono la prosecuzione dell’operazione “New Gate” (ottobre 2013), è emerso che la ditta già dal 2007 (fino al 2010) pagava il pizzo a esponenti di “Cosa Nostra” poi tratti in arresto nell’operazione Eleio del giugno 2010. Dopo l’operazione, il pagamento del pizzo si era interrotto, per poi riprendere a distanza di un anno, proprio ad opera di La Torre  e Gravagna.

I due soggetti erano già stati tratti in arresto il 17 ottobre 2013, unitamente ad altre 20 correi. In particolare: La Torre Giuseppe perché al vertice di un’associazione dedita alla commissione di furti, rapine, ricettazione, commercio di prodotti con contrassegni falsi, sequestro di persona ed altro;  Gravagna Danilo per aver svolto un ruolo rilevante nelle fasi di organizzazione logistica e di esecuzione materiale delle suddette condotte illecite.

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   Gravagna  Danilo                                                                       La Torre Giuseppe
 

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