Il nucleo abitativo di Bagheria è in diretto rapporto con i due golfi di Palermo e di Termini Imerese. Due mari aventi caratteristiche geo-fisiche diverse, leggibili nel diverso colore che assumono nel corso delle stagioni. Entrambi gli assi fondamentali di Bagheria sono orientati verso di essi.
Anche Santa Flavia ha una posizione evidentemente protesa sul mare: non solo il suo centro abitato è molto vicino alla costa, ma tutte le sue frazioni (le borgate marinare di Solanto, Porticello, e Sant’Elia) lo sono, con dei porti più o meno grandi.
Fra i corsi d’acqua, l’Eleuterio, che attraversa vari territori della provincia per sfociare nella spiaggia detta “Prime Rocche”, rappresenta un importante confine naturale, specie per il rapporto che stabilisce con l’entroterra - dove si trovano le sorgenti Risalaimi ( Marineo), il fiume Scanzano e il rilievo montuoso di Rocca Busambra.
Fino ad un certo periodo della loro storia, i nuclei abitativi si sono relazionati col territorio in modo compatibile, apportando alcune alterazioni su di esso a fini produttivi, senza danneggiarne l’ecosistema. Negli ultimi cinquant’anni si è avviato invece, un forte processo di “antropizzazione” che ha sconvolto sensibilmente molti punti dell’area presa in esame. L’assente o sconclusionata pianificazione territoriale ha giovato così al fenomeno dell’abusivismo edilizio: attraverso piani di lottizzazione previsti anche nelle aree di Capo Zafferano e del litorale Aspra-Mongerbino (che dovevano essere meglio tutelate) si sono raggiunti pesanti livelli di degrado ambientale.
I rilievi montuosi sono quelli che definiscono, insieme ai corsi d’acqua, un efficace lettura del territorio in chiave paesaggistica.
Sul versante nord abbiamo il sistema del monte Irice e di monte Catalfano, con i due pianori, il prolungamento del promontorio di Capo Zafferano e il declivio collinare della Solunto ellenistica. Sulla parte sud-occidentale, troviamo invece monte Giancaldo ed il poco identificabile monte Consona (abbondantemente sfruttato dal prelievo di roccia per costruzione), che un tempo consentivano il veloce raggiungimento dell’abitato di Misilmeri. Entrambi i sistemi montuosi delimitano gli estremi della piana su cui sorge il nucleo urbano di Bagheria
Da un punto di vista bio-climatico, questi rilievi montuosi fungevano altresì da riparo contro i forti venti, tipici sul territorio; il deterioramento di tale sistema montuoso ha portato ad uno stravolgimento del precedente equilibrio climatico territoriale.
CAPO ZAFFERANO
Unito a monte Catalfano (m. 374 s.l.m.) da una bassa lingua di pietra calcarea, questo promontorio si estende sulla destra di chi percorre la strada litoranea che da Porticello porta ad Aspra, chiudendo ad est il golfo di Palermo. Esso rappresenta una spiccata valenza naturalistica grazie alle caratteristiche geologiche e paesistiche del sito.
Nel susseguirsi dei millenni infatti, i fenomeni di erosione calcarea hanno prodotto delle vere e proprie costruzioni naturali; la più eclatante è quell’immenso arco che si trova nella parte a tramontana del promontorio, soprannominato “Arco Azzurro”, che in realtà non è altro che l’ultima parte rimasta in piedi di un immenso antro franato chissà in quale millennio e dal quale pendono grappoli di stalattiti.
Altra manifestazione geologica simile, seppur certamente più giovane, è la grotta “Agnone”, incassata alle pendici est del capo, a cui si può accedere solo via mare e con una piccola imbarcazione . A pochi metri in linea d’area si erge inoltre uno scoglio che, visto in lontananza, prende le sembianze di uno scarpone, e perciò ne porta il nome.
La cavità più articolata, ubicata sul promontorio occidentale, è quella denominata grotta “Margherita”. Essa ha un ingresso con base posta a 16 metri, ed è del tutto analoga ai principali andamenti strutturali del promontorio. Infine, considerata la situazione morfologica continua e che le pareti che circondano l’Arco Azzurro non consentono attualmente l’accesso via terra, si deduce invece che l’accesso alla cala dell’”Osta” era possibile soltanto percorrendo il terrazzo posto a 16-20 metri, con un livello dal mare di almeno 25 m più basso di quello attuale.