ASINCO: il futuro sarà nelle nostre mani

ASINCO: il futuro sarà nelle nostre mani

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Sembra l'uovo di Colombo: si tratta di coinvolgere in un progetto d'impresa quei cittadini, che non sono pochi, già fortemente motivati e sensibili sui temi del riciclaggio dei rifiuti.
E' questa l'idea-forza della ASINCO,

acronimo di Azienda servizi di interesse collettivo, presentata dall'ideatore e promotore Michele Raspanti e da Paolo Bonanno che ha curato la comunicazione.

Coniugare cioè nella gestione di alcuni servizi, a partire da quella dei rifiuti, risorse e interessi economici con idee e convinzioni "moderne" sui temi del riciclo dei rifiuti e della tutela dell'ambiente.

In poche parole ci sono dei soggetti proponenti il progetto, per il resto si attingerà a risorse che potranno venire da quello che si definisce un "azionariato diffuso"

Di ASINCO e della filosofia che sta alla base di questo progetto se ne è parlato in una conferenza stampa, svoltasi mercoledì 21 dicembre presso l'Oasi ecologica di Santa Flavia, la "piattaforma" di riciclo di avanguardia della SER.ECO. S.r.l., rivolta in questa prima fase agli operatori dell'informazione; presenti oltre a Michele Raspanti anche Paolo Bonanno che della Asinco ha curato la parte grafico-informatica e comunicazionale.

Sarà poi la volta, nelle settimane e nei mesi che verranno, di parlare agli interlocutori e ai soggetti cui sostanzialmente la proposta è rivolta: i grandi produttori di rifiuti, le scuole, la gente comune.

E' un progetto ambizioso quello di cui parla con passione e trasporto Michele Raspanti, che vuole mettere a frutto una esperienza di oltre vent'anni maturati nel settore della "differenziata" dalla raccolta alla separazione e trasporto verso le piattaforme dei rifiuti separati e riciclabili; un "circuito virtuoso", che potrebbe nel giro di qualche anno farci dimenticare il Coinres e dintorni.

"In vent'anni- dice Raspanti - sia pure con grandi difficoltà siamo cresciuti, perché abbiamo creduto fortemente nel lavoro che facciamo, ed è per questo che vogliamo condividerlo con le fasce di popolazione più attenta alle problematiche ambientali in una impresa che partendo dal riciclo dei rifiuti può essere estesa alla gestione di altri servizi di interesse collettivo".


"Le sorti economiche dell'azienda- aggiunge il titolare della SER.ECO. - andranno a collimare con gli obiettivi sociali e civili che muovono i soggetti aderenti, ed è per che ill coinvolgimento dei cittadini è il presupposto ed è assolutamente fondamentale per la riuscita di qualunque progetto mirante alla separazione e al recupero del rifiuti".

"Noi punteremo - specifica- anche sul conferimento diretto di alcune tipologie di rifiuti, ed in passato alcune campagne promozionali, quella sulla carta per esempio, che faceva leva su piccoli incentivi ha ottenuto risultati insperati,e queste esperienze pensiamo di ripeterle: ma i numeri ci dicono che la "convenienza" economica del riciclo dei rifiuti, inizia quando viene realizzato almeno il 30% di raccolta differenziata.

E' questo il "muro" da superare per avviare un circolo virtuoso, che ci darà un risparmio della Tarsu ed un ambiente più vivibile".

"Oggi il conferimento dei rifiuti da parte del Coinres - prosegue Raspanti - avviene alla discarica di Siculiana distante oltre 150 Km. da Bagheria con un onere non indifferente per i tempi e i costi del trasporto"
E conclude: "Resto senza parole quando vedo il cartone, rifiuto riciclabile, il cui smaltimento non costa nulla, che anzi viene pagato, abbandonato a marcire nei cassonetti per essere avviato in discarica con costi notevoli per il trasporto e il conferimento".

L'investimento sarà minimo e garantirà, così assicurano i promotori una reddività a regime del capitale investito del 30%. In pratica un cittadino può recuperare l'investimento e con gli utili pagarsi la famigerata "Tarsu".

I cittadini-utenti ai quali l'iniziativa si rivolge ricalca all'incirca quella dei comuni nell'intorno di Bagheria, o di quelli nel territorio di competenza del vecchio Coinres.

Staremo a vedere: fra qualche settimana la nave della Asinco lascerà il cantiere e si muoverà in mare aperto, e solo allora potremo sapere se i cittadini, almeno la parte più sensibile, avranno il coraggio e la forza di prendere in mano le sorti del proprio futuro, almeno per quanto riguarda questo aspetto.

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