Enogastronomia e turismo: sarà il binomio vincente?

Enogastronomia e turismo: sarà il binomio vincente?

attualita
Typography

Vale cinque miliardi di euro il turismo enogastronomico, e cresce ad un ritmo del 10% per cento l'anno: potrà ben rappresentare in un territorio come il nostro,

ricco di storia, di architetture, di autentiche perle di bellezze artistiche e ambientali, oltre che di produzioni e piatti tipici un volano di uno sviluppo verde e compatibile.

Senza bisogno di arrivare al pecorino di Ragusa, al cioccolato di Modica o al pistacchio di Bronte, anche nel nostro territorio esistono specialità meritevoli di essere conosciute e apprezzate da quegli italiani che anziché "andar per funghi", vanno per trattorie e piatti tipici.

Lo sfincione di Bagheria, il buccellato di Casteldaccia, il nespolone di Ficarazzi, il carciofo di Cerda , il pesce azzurro di Porticello,(con i numerosi piatti tipici che consente di cucinare), il manderino tardivo di Ciaculli possono ben rappresentare vere e proprie "tappe" di un tour dei buongustai.

E proprio a proposito del tardivo di Ciaculli, va ricordato che a Milano c'è in vicinanza del Duomo, una gelateria sempre affollata, in cui si può gustare il miglior gelato di Milano, ed in cui la specialità di punta è un gelato al "manderino tardivo di Ciaculli"; e che di recente i fratelli Conticello con le loro specialità culinarie "di strada" sono sbarcati nel centro di Milano e all'aeroporto di Fiumicino.

Pertanto i "mercati del contadino" che da qualche mese si stanno sviluppando nei nostri comuni, assieme al successo che stanno riscuotendo, sono una testimonianza che quella che alcune associazioni stanno percorrendo è una strada che si sta rivelando conducente, e che l'impiego di risorse comunitarie in questa direzione potrà avere un ritorno in termini di ricchezza e sviluppo per le nostre comunità.

Anche per questo è da seguire con attenzione, il Mercato del contadino, che domenica si svolgerà a Santa Flavia, organizzato dall'amministrazione comunale di Antonio Napoli e dall'Associazione "Altro Mare", guidata da Michele Balistreri, che in questa direzione stanno investendo tempo, passione e risorse.

Sarà quello di domenica a Santa Flavia un eccellente test per cercare di capire, se queste iniziative possono essere migliorate, o addirittura istituzionalizzate; se sia utile una "Fiera dei prodotti" che si ponga obiettivi di coinvolgimento di ambiti territoriali più ampi, per vedere se e in che misura, si sta radicando questa tendenza e di come può essere incoraggiata e indirizzata.

Sarà utile anche capire come il"mercato del contadino" si può legare come avvenne il 5 dicembre scorso a Bagheria, (allorquando esso si svolse in concomitanza dell'apertura di Villa Valguarnera), al contesto di visite a siti o archeologici o naturalistico-ambientali, quali nel caso di Santa Flavia potrebbero essere quelli di Solunto, del Monte Catalfano, o, in estate di una forma di mari-turismo che faccia conoscere e ammirare dall'Arco Azzurro allo scoglio della Formica