Sapete che la paura di essere ansiosi è uno dei meccanismi che mantiene l’ansia?
Dal momento in cui le persone stanno male per la prima volta e si ritrovano a vivere una esperienza particolarmente spiacevole come essere in ansia o avere un attacco di panico diventano sempre più preoccupate e intolleranti nei confronti di qualsiasi sintomo dell’ansia.
Nella quasi totalità dei casi i pazienti che mi arrivano in studio riferiscono di non volere in alcun modo i sintomi dell’ansia, sia che essi riguardino il torace, il cuore, la sensazione di sentirsi poco lucidi, con presenza di depersonalizzazione o derealizzazione. Essi si preoccupano di non essere ansiosi e di voler mantenere uno stato di calma e di sicurezza.
Molti dei miei pazienti temono ad esempio che l’ansia possa aumentare fino a diventare panico, sovraccaricando il cuore e comportando così un infarto.
Questo tipo di reazione si chiama “sensibilità all’ansia” e altro non è che la paura di provare i sintomi fisici dell’ansia (tachicardia, nausea, difficoltà a respirare o dolori toracici o addominali) perché questi potrebbero portare a gravi conseguenze come gravi malattie o perdita del controllo.
Se a volte ti capita di soffrire di ansia e uno dei tuoi sintomi riguarda la sensazione di fame d’aria, mancanza del respiro potresti ad esempio far partire un attacco di panico partendo dalla lieve sensazione di non essere in grado di respirare appropriatamente, interpretandola come l’inizio di un peggioramento che potrebbe portare a soffocare.
Quando il paziente, attraverso la psicoterapia impara ad accogliere queste sensazioni e a non lottare contro l’ansia, inizia a presumere conseguenze innocue e non catastrofiche: “E’ solo una sensazione legata all’ansia, ho già vissuto questo in passato e non è accaduto nulla di catastrofico”.
Più lotti con l’ansia più la tua sensibilità all’ansia è elevata e quindi maggiori saranno le probabilità ed il rischio di incorrere in un attacco di panico. Questo meccanismo agisce in modo disfunzionale perché aumenta la probabilità che un individuo interpreti in modo errato e catastrofico una sensazione fisica inspiegabile. Questo comporta la sensazione di dover controllare i sentimenti ansiosi ed incoraggia quindi l’evitamento di persone e situazioni, alla spasmodica ricerca di sicurezza e rassicurazioni.
Attraverso la psicoterapia cognitiva è possibile intervenire sul modo in cui si pensa ai sintomi fisici perché è questo modo di pensare che è centrale nello sviluppo e nel mantenimento degli attacchi di panico. Attraverso la psicoterapia è possibile eliminare la sensibilità all’ansia e ridurre la frequenza e l’intensità degli episodi di panico.
Questo tipo di lavoro ha effetti positivi su diversi fronti, primo fra tutti i pazienti abbassano il livello di ipersensibilità nei confronti dei primi segnali fisici dell’ansia (ipervigilanza). Inoltre contrasta il pensiero catastrofico e quindi l’interpretazione errata delle sensazioni fisiche. Tutto questo consente ai pazienti di comprendere meglio i processi dell’ansia, dando un maggior senso di controllo personale.
Man mano che si accetta l’ansia e si è capaci di comprenderla, essa diventa meno impattante, così da cogliere le interpretazioni irrazionali e catastrofiche, in modo che essa non sia più un problema.
Dott. Francesco Greco
Tel. 3922965686
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Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d'ansia, depressione, crisi, stress, insicurezza, disturbi emotivi e dello spettro ossessivo. Utilizza la Terapia Cognitiva, la Acceptance and Commitment Therapy (ACT), Mindfulness e la SCHEMA THERAPY. Specializzato nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione attraverso la tecnica della CBT-E, disturbi sessuali e consulenza di coppia. Riceve a Bagheria.