Non sono incivili, no; sono maiali, porci sono e troie, grassi!
Atto I. Tutto comincia quando, in quell’angolo tra via Ciro Scianna e via Geraci (all’altezza di via Aragona), sistemano un cassonetto per l’immondizia approfittando del fatto che il negozio di lampadari è ormai chiuso e che, in quella casa, nessuno ci abita. Ma lì un cassonetto probabilmente non ci può stare perché è quartiere abitato, ci sono ben tre studi medici, un cinematografo. Quel cassonetto si riempie, i rifiuti li accumulano ai suoi piedi, quell’angolo diventa una discarica. Niente fanno? Ci mettono un altro cassonetto e la discarica assume dimensioni consistenti al punto da rendere difficoltosa anche la circolazione delle auto. Viene il tempo della eliminazione dei cassonetti e della raccolta porta a porta ma, si sa, la gente è pulita e non tollera la presenza di immondizia davanti la propria casa. Educata a conferire in quell’angolo i propri rifiuti, continua a farlo anche in assenza di contenitori. Fino a quando il proprietario che, quando ci va, non può neanche entrare, non s’arrabbia e non vi colloca tre telecamere con le quali riprende i conferitori di immondizia davanti alle sue saracinesche. Su queste appende le loro foto. Quell’angolo, come per miracolo, diventa pulitissimo.
Atto II. Ma i porci sono puliti. Mettere i rifiuti davanti alla propria porta? Non sia mai! Basta allora spostarsi di pochi metri, all’angolo tra via Di Pasquale e via Aragona. Che fortuna, anche lì c’è una casa disabitata, una volta autoscuola, ora, da tempo, abbandonata, quasi cadente. Miglior posto per sbarazzarsi dei propri rifiuti non c’è. La discarica si sposta in quell’angolo. Fin quando, una sera, dovettero chiamare i pompieri perché qualcuno ritenne di doverli incendiare quei rifiuti. E comparve, su facebook, una foto testimonianza della saracinesca e dei muri anneriti fino al balcone del primo piano di quella casa, della grondaia squagliata, dei residui incombusti sul marciapiede. A salvarsi dall’incendio un materasso che rimase lì ancora per qualche settimana. Non è brutta quella fotografia se a farla è stato Nico Bonomolo. Nulla da invidiare a Pintacuda, Tornatore, Scianna se non fosse che questi ultimi non ci avessero abituato ad altri angoli di Bagheria, ad altri temi.
Atto III. I maiali, dopo quell’incendio, si sono scelti un altro posto. Non sono andati lontano. Semplicemente all’altro angolo. Tra via Aragona e via Ciro Scianna. Sempre là. Dove non si contentano di deporre rifiuti urbani. Se si va pochi giorni fa, il 19 novembre, a guardare quell’angolo ci si trovano infatti cumuli di sfabbricidi, un mobiletto, delle sedie rotte. Tutta roba che ci starà chi sa quanto perché gli operatori certo non se la vanno a prendere.
Biagio Napoli
Novembre 2018
In copertina una foto di archivio