Le ultime due settimane hanno visto particolarmente esposta mediaticamente, e non certo positivamente, non solo l'amministrazione comunale di Bagheria ma tutta la nostra comunità.
Come gruppo politico vogliamo provare a voltare pagina anche se gli strali di questa vicenda saranno lunghi e di non facile gestione.
Su alcuni punti vogliamo però fotografare la nostra posizione.
1) Non riteniamo il problema principale essere mai stato la casa abusiva dell'assessore all'urbanistica o l'iter incompleto che riguarda la sanatoria della casa del Sindaco. Il drammatico fenomeno dell'abusivismo a Bagheria è un fatto storico che ha visto il sistema mafioso e quella fetta di politica corrotta fare scempio del nostro territorio.
I problemi sono altri. Le bugie raccontate dai nostri rappresentanti. Il modo strumentale con cui hanno comunicato e informato i cittadini. L'incapacità di saper gestire il confronto. La scelta di prediligere solo la stampa partigiana screditando aprioristicamente tutta quella non allineata alla politica del Movimento 5 Stelle. Il tentativo reiterato di volere distogliere l'attenzione su di sé col maldestro trucchetto di una lotta alla mafia più scenica che di sostanza.
2) Nonostante i due servizi di Giulio Golia, inviato del programma televisivo Le Iene, non portino alla ribalta nazionale una bella immagine di Bagheria e dei bagheresi, non possiamo certo sostenere una patetica caccia alle streghe. I due servizi sono stati assolutamente circostanziati e sempre supportati da documentazione riscontrabile e mai basati su ipotesi o congetture.
La seconda volta in cui Golia è venuto in Città è stato per dare al nostro Sindaco la possibilità di un confronto e l'occasione per dimostrare con carte alla mano, e non certo con video dimostratisi giochetti da illusionisti, la veridicità di certe affermazioni. Purtroppo il giovane amministratore, vistosi smascherato davanti ai suoi concittadini e agli attivisti di tutta Italia, ha optato per una strategia fallimentare.
Avere evitato il confronto, scelto di nascondersi dietro le mura del palazzo comunale, avere chiesto al commissario di Polizia di intervenire per fare sfollare un normale assembramento di curiosi, ha aperto le porte a una naturale, e non smentita, conclusione, e cioè che ad avere manipolato la verità dei fatti non è stato l'inviato delle Iene quanto i nostri rappresentanti politici. Tutto ciò è un miserevole e ingiustificato decadimento molare e un fallimento della politica.
3) Gli attivisti chiamati in massa dal Sindaco Cinque in piazza la sera dell'undici febbraio scorso è stato quanto di più deplorevole e sconcertante ci potesse essere. L'immagine presentata alla Nazione intera ha purtroppo squalificato tutti i bagheresi.
Questi attivisti pentastellati hanno accerchiato Giulio Golia e hanno fatto di tutto per intimidirlo, inveire contro di lui, accusarlo. Parolacce, urla, ingiurie, affermazioni irripetibili, isterismi. Pur volendo comprendere le loro ragioni non ci sono mai giustificazioni per questi comportamenti, senza trascurare il danno di immagine che hanno causato a tutti noi. Ci dissociamo con fermezza e gridiamo con forza al Paese che questi concittadini non ci rappresentato e sono fortunatamente una parte marginale della nostra comunità.
4) La gestione della cosa pubblica a Bagheria ne è venuta fuori piena di preoccupanti ombre. È la seconda volta che l'assessore all'urbanistica viene alla ribalta per incompatibilità tra carica ricoperta e interessi personali e professionali. Con questo non vogliamo di certo congetturare pericolose ingerenze della politica nelle competenze gestionali di un Ente, soprattutto in un settore così delicato come l'urbanistica.
Siamo certi che alcuni accadimenti sono frutto di ingenuità e inesperienza amministrativa, scivoloni comunque politici arginati da due figure apicali del settore, l'ingegnere Vincenzo Aiello e il geometra Carlo Tripoli, che a oggi hanno dimostrato integrità professionale e rispetto delle regole a salvaguardia dell'Ente.
Risalire la china e rilanciare un'immagine positiva del nostro territorio e, soprattutto, del tessuto sociale che lo vive è uno sforzo difficile ma doveroso. In questa mission siamo chiamati tutti a fare la nostra parte, nessuno escluso.
Gruppo politico
Impronta Unica