Fallimento Acque potabili siciliane: si va verso il caos

Fallimento Acque potabili siciliane: si va verso il caos

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L'immagine che pubblichiamo in copertina, è solo una delle decine di perdite di acqua che ci sono nel territorio comunale di Bagheria. Dalla perdita che documentiamo, e che si trova in via Dell'Arco fuoriescono almeno 250 cc. di acqua al secondo quasi ininterrottamente, così come ci dicono gli abitanti della zona.

Moltiplicate per venti-trenta perdite presenti nel territorio ed i conti sono presto fatti: in tutta la rete si perdono almeno dieci litri di acqua al secondo, l'8-9% della dotazione quotidiana di Bagheria: è questo è solo quello che si vede e fa giustamente indignare i cittadini che prima o poi verranno richiamati a risanare una situazione compromessa.

A Bagheria presso gli uffici dell'A.P.S. ci sono le saracinesche sbarrate,  ma anche a Palermo in via La Malfa, gli uffici dell'A.P.S. sono chiusi: i 205 dipendenti non hanno ricevuto gli emolumenti di ottobre e tremano per il loro futuro.

L'assessore Nicolò Marino di fronte alla dichiarazione di fallimento pronunciata dal Tribunale di Palermo, di fatto oggi allarga le braccia, e le rassicurazioni che aveva fatto al personale il 16 ottobre scorso ('garantiremo comunque le vostre competenze, amdate avanti nel lavoro') rischiano di naufragare.

La situazione sembra essere sfuggita al controllo e ci saranno da aspettarsi da un giorno all'altro seri e pesanti ricadute nel servizio di distribuzione idrica.

Ben 42 sindaci sui 52 che fanno parte dell'Ato Idrico, hanno messo per iscritto che non hanno le risorse nè tecniche nè finanziarie per potersi accollare il servizio: solo qualcuno, Nino Parisi sindaco di Altavilla Milicia, per esempio, ha dichiarato di essere in grado con il proprio personale di affrontare il problema.

Ovviamente l'incertezza maggiore riguarda la sorte dei 205 dipendenti che da domani faranno un presidio in via La Malfa: senza di loro non si va avanti, ma la gran parte dei comuni non vuole saperne di accollarsi altro personale.

E' questo il dilemma,e se non ci sarà un intervento tempestivo della Regione i danni rischiano di diventare irreversibili.

Intanto si mobilitano i partiti: il portavoce deputato all'Ars del M5S Salvatore Siragusa ha presentato una interrogazione per capire 'quali misure il governo regionale intenda porre in atto per garantire la continuità della gestione del servizio idrico integrato nella provincia di Palermo e la salvaguardia occupazionale dopo la dichiarazione di fallimento della società che gestisce il servizio idrico in 52 comuni del Palermitano'.