Attualità

Alla luce degli eventi di stamattina, che hanno visto protagonisti, da un lato, alcuni cittadini esagitati e, dall'altro, l'assessore alle politiche sociali Dott.ssa Maria Puleo, vogliamo manifestare tutta la nostra solidarietà all'Ass. Puleo per i gravi atti intimidatori di cui è stata fatta vittima.

Questi cittadini hanno prima minacciato verbalmente l'assessore e sono poi passati ad azioni incresciose, sfondando la vetrata posta negli uffici dei servizi sociali, causando dunque anche un danno all'intera comunità.

Fatti come questi non aiutano chi lavora per il bene della città, e scoraggiano anche chi ha tutte le intenzioni di risolvere i problemi di Bagheria.

Chiediamo a tutte le forze politiche e sociali di mettersi al fianco dell'Amministrazione, affinché si evitino ulteriori toni esasperati e pericolosi per l'incolumità fisica di chi si spende quotidianamente per la nostra città.

UFFICIO STAMPA M5S

Cresce il disagio e la protesta dei contrattisti, ormai da quasi due mesi a casa: sino a stamattina si sono sentiti ripetere da funzionari e politici le cose che da mesi vengono ripetute, e cioè 'stiamo lavorando per voi'.

Circa due settimane fa di fronte alla richiesta di proroga del loro incarico, prevista da una legge della Regione, mandata a Roma dal comune di Bagheria, il Ministero aveva inviato una nota in cui veniva richiesta una documentazione integrativa a quelle già precedentemente inviata, e già qualche giorno dopo erano state fatte dai responsabili affermazioni rassicuranti che fanno però a pugni con la realtà; anche perchè già una settimana fa il sito ufficiale del comune aveva scritto che le nuove carte stavano per essere inviate alla dr.ssa Tonelli, il funzionario del Ministero degli Interni che segue i comuni in dissesto, cosa che pare non sia ancora avvenuta.

Quello che sembrava un passaggio già messo in opera, in realtà ancora oggi viene rimesso in discussione, e quel messaggio "stiamo lavorando" comincia a suonare un pò preoccupante alle orecchie dei 31 protagonisti di questa vicenda che da mesi si battono per il loro posto di lavoro e sono drammaticamente in balìa di eventi amministrativi che appaiano spesso poco convincenti se non addirittura contraddittori.

Stamane non hanno trovato di meglio, mentre era in corso di svolgimento la sfilata di Carnevale dei bambini, di manifestare in maniera clamorosa la rabbia per quanto sta accadendo

 

E' ormai il caos attorno alle vicende dell'ATO idrico dei 42 comuni in provincia di Palermo, e tra essi Bagheria: i 202 dipendenti esasperati che da oltre sei mesi non ricevono un solo euro; automezzi senza una goccia di carburante, con gli stessi operai costretti a fare la colletta per mettere qualche litro nei serbatoi o i sindaci con qualche contributo estemporaneo o con mezzi comunali per far sì che possa essere garantito il servizio minimo; le reti di distribuzione che sono ridotte a colabrodo e sono senza manutenzione da mesi, ed a Bagheria sono ormai decine e decine le perdite vistose di acqua.

La prospettiva che potesse essere l'AMAP a farsi carico della gestione della gestione integrata del ciclo dell'acqua nei comuni dell'ATO, sembra perdere di consistenza, anche perchè dalla Regione non arriva il promesso contributo di 8.500.000 di euro per i costi di avviamento nel 1° anno, e nessuno dei comuni interessati  ha ancora approvato in consiglio la delibera di adesione al comune più grosso cioè Palermo, per consorziarsi nella gestione dell'acqua.

Insomma è tutto in altissimo mare, al punto che ieri, proprio per dare uno scossone alla situazione che sta incancrenendo è circolata la voce che il commissario della Provincia regionale, Manlio Munafò, che in questo momento gestisce l'ATO idrico, essendo APS fallita, era intenzionato ad emanare un provvedimento che prevede il passaggio immediato delle reti e delle competenze di gestione dell'acqua ai singoli comuni: una prospettiva che rischierebbe di creare una situazione incontrollabile che metterebbe a rischio la normale erogazione e distribuzione dell'acqua anche a Bagheria.

Oggi dovrebbe arrivare qualche elemento di maggiore chiarezza nella complicata vicenda.

Da un punto di vista strettamente clinico sono necessarie tre caratteristiche principali affinché si possa fare una diagnosi di bulimia nervosa: 

1) una eccessiva valutazione della forma del corpo, del peso e del loro controllo; 

2) presenza di abbuffate ricorrenti, ove per abbuffata si intende un episodio di alimentazione ove viene ingerita una grande quantità di cibo e caratterizzato da un senso di perdita di controllo;

3) attività di controllo del peso estrema, attuata attraverso una sostenuta restrizione dietetica e condotte di eliminazione (purging), quali vomito auto-indotto e uso improprio di lassativi o diuretici.

Alla luce di questi dati si può quindi sostenere che esiste un vero e proprio nucleo psicopatologico, ove i soggetti presentano una valutazione di sé centrata principalmente su peso e forma del corpo e sulla propria capacità di controllarli. Da ciò derivano comportamenti quali il pesarsi frequentemente, il controllare ripetutamente il proprio corpo confrontandolo con quello delle altre. Questo genera e attiva una serie di pensieri e sensazioni negative circa il sentirsi grasse e il credere di esserlo realmente.

Considerati questi aspetti è facile immaginare difficoltà di interazione sociale e la messa in atto di pattern di socializzazione non adeguati.

La restrizione dietetica concerne il tentativo di mettere in atto pretese e regole alimentari specifiche (relative a quando, quanto e cosa mangiare), le quali hanno lo scopo di limitare la quantità di cibo ingerita. Frequentemente le pazienti pesano il cibo ed effettuano il conteggio delle calorie ingerite.

Come detto in precedenza sono frequenti gli episodi alimentari che comportano abbuffate. La loro frequenza varia da una o due volte alla settimana fino a molte volte al giorno.

Durante questi episodi viene ingerita una notevole quantità di cibo e di calorie (di solito tra 1000 e 2000 kcal) e ciò innesca la messa in atto di comportamenti eliminativi successivi, quali appunto il vomito auto-indotto e l’uso improprio di lassativi.

Tali modalità di purging compensatorio possono peraltro avere effetti sulla modulazione dell’umore.

Anche l’esercizio fisico eccessivo può essere inquadrato all’interno di queste condotte e può assumere in taluni casi forme estreme, quali quelle dell’esercizio compulsivo.
Nel prossimo articolo approfondiremo gli aspetti legati al trattamento della bulimia con la psicoterapia cognitivo comportamentale.

 

Dott. Francesco Greco
Tel. 392 2965686
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Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d'ansia, depressione, disturbi dello sviluppo, consulenza di coppia e familiare a Bagheria (Pa).
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