Attualità

Questa espressione sicuramente allarmante sarebbe stata impiegata dall'ingegnere preposto al rilascio dei requisiti di sicurezza dell'edificio, in seguito a prove con termografo, strumentazione messa a disposizione dall'ing. Santo Mineo, esperto in sicurezza, e genitore di un bambino frequentante la scuola; il termografo è un apparecchio che dalla variazione del gradiente di temperatura attraverso gli strati dei soffitti, riesce a risalire alla composizione sovrastante l'intonaco e ad un rischio eventuale.

In ogni caso  non è l'unico indicatore per stabilire i pericoli potenziali di una struttura, perchè anche a detta dei Vigili del fuoco, potrebbe essere stato il calpestio dei ragazzini al 1° piano a  provocare un trauma agli intonaci dei soffitti del piano sottostante, e questo vorrebbe dire che nelle aule del 1° piano non esistendo il problema della sollecitazione meccanica sovrastante del passaggio degli alunni, il rischio è in realtà molto, ma molto ridimensionabile.

Fatto sta che è venuto fuori un comunicato del comune parecchio allarmante. Questo il testo.

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L’amministrazione comunale aggiorna sulla questione della sicurezza della scuola Cirincione, a seguito del crollo dell’intonaco del soffitto che si è verificato lo scorso 3 marzo, e della scuola Bagnera.

L’ingegnere e la ditta, cui sono stati dati incarichi urgenti, hanno condotto indagini termoscopiche, realizzando anche delle prove di calore, una sorta di radiografia di tutta l’intera struttura del Cirincione, tetti e parti portanti, ed è emerso che la situazione, soprattutto delle aule del piano inferiore, non può essere definita sicura anzi, a detta dei tecnici, le classi inferiori sono state definite “bombe ad orologeria”, e che occorre portare avanti immediatamente dei lavori per la messa in sicurezza dei soffitti delle stesse aule.

In merito poi alla situazione della scuola Bagnera, che si era resa disponibile a realizzare i doppi turni per garantire il diritto allo studio agli alunni della Cirincione previo controllo dei soffitti, lo stato è decisamente migliore. I lavori di messa in sicurezza riguarderanno le parti esterne, ed in particolare i cornicioni dei tetti; si prevedono lavori a breve termine, come a breve sarà il rientro degli studenti nella propria scuola.

Nel frattempo l’amministrazione comunale ha fatto partire una richiesta ai dirigenti delle scuole Ciro Scianna, Carducci ed Emanuela Loi, per richiedere l’utilizzo delle aule necessarie a far riprendere lo studio agli alunni della scuola Cirincione. Si attende risposta della dirigenza.

La dirigente del Cirincione Vittoria Casa fa sapere che incontrerà domani i rappresentanti del Consiglio di Istituto per coinvolgerli nelle scelte, sottoponendo loro la proposta del turno pomeridiano presso le scuole cui è stata inviata la richiesta. Se la proposta sarà accettata e i dirigenti delle tre scuole accetteranno la richiesta di disponibilità, gli studenti della scuola Cirincione verranno informati sulla classe e scuola dove svolgeranno i turni pomeridiani sino a quanto il loro istituto sarà messo in sicurezza.

Quelli che dovevano essere interventi di manutenzione ordinaria si sono trasformati in interventi straordinari” - dichiara l’assessore alla Pubblica Istruzione Rosanna Balistreri – “non possiamo rischiare l’incolumità dei nostri bambini e sino a quando non saremo sicuri ed i tecnici esperti non ci rassicureranno gli studenti del Cirincione non torneranno nella loro scuola ma faremo tutto il possibile per garantire il diritto allo studio”.

Fonte  Ufficio Stampa del comune di Bagheria

nella foto l'assessore alla Pubblica Istruzione Rosanna Balistreri

E' stata convocata in fretta e furia una conferenza stampa (a cui oltre ai giornalisti sono presenti anche genitori e rappresentanti dei consigli di Istituto), che aveva l'obiettivo di fare il punto sulla vicenda caotica iniziata con la caduta dei calcinacci dal soffitto del 'Cirincione', e di cercare di ridimensionare la portata e il senso di una improvvida espressione riportata stasera in un comunicato ufficiale del Comune di Bagheria, laddove si parla di 'bombe a orologeria': una espressione indubbiamente forte, che, fuori dal contesto in cui è stata pronunciata  e in virtù dell'autorevoleza della fonte su cui è stata riportata,  ha avuto la conseguenza di alzare il livello dell'allarme e  della confusione che di suo era  già alto.

Qualche furbetto in conferenza stampa, piuttosto che recitare il mea culpa,  ha cercato di rivoltare la frittata, attribuendo le problematiche e le polemiche di questi giorni anche alla diffusione delle notizie da parte della stampa, sorvolando disinvoltamente sul fatto che è proprio il sito ufficiale del comune (i cui contenuti vanno fatti risalire sempre e comunque alla responsabilità dell'amministrazione), che con espressioni come quella usata nel comunicato di questo pomeriggio, hanno alimentato la preoccupazione e la paura nelle famiglie.

Ma il gioco era troppo scoperto e non ha funzionato.

Possiamo solo immaginare i salti di gioia dei genitori dei ragazzini del Cirincione quando leggono sul sito ufficiale del comune che i loro piccoli frequentavano aule che sono 'bombe ad orologeria'.

Comunque come dice il sindaco Patrizio Cinque introducendo la conferenza stampa di stasera "basta con gli isterismi, perchè la situazione è sempre stata sotto controllo e lunedì pensiamo già di tornare alla normalità', e ricostruisce poi i passaggi della vicenda.

Dopo il crollo dei calcinacci ed il provvedimento di sequestro delle due aule del Cirincione, quella coinvolta nel crollo e quella immediatamente adiacente, il comune, dice il sindaco, attraverso i propri tecnici si è attivato per estendere i controlli a tutto l'edificio che ospita il 2 °circolo 'Cirincione'.

L'ingegnere Santo Mineo, esperto di sicurezza, avendo un bambino che studia in questo plesso 'Cirincione', ha messo a disposizione volontariamente, oltre che la propria professinalità ed esperienza anche la propria strumentazione, un termografo in particolare, per fare le indagini diagnostiche; mentre queste indagini, che mostravano seri elementi di criticità venivano espletate, prendeva corpo l'ipotesi di trasferire i ragazzini con i doppi turni al Bagnera,  con la dirigente, Rosalba Bono, che manifestava la propria disponibilità, anche perchè i lavori di risistemazione dei soffitti al 'Cirincione' avrebbero richiesto qualche mese per l'esecuzione.

Nel frattempo accadeva però, che il consiglio d'Istituto del 'Bagnera' chiedeva che prima che iniziassero i doppi turni, l'amministrazione avrebbe dovuto  verificare tutta una serie di situazioni circa la sicurezza della scuola. 

A questo punto il 'volontariato' dell'ing. Santo Mineo veniva trasformato all'amministrazione  in vero e proprio incarico professionale, che prevedeva il controllo dei soffitti e delle condizioni di sicurezza di tutti gli edifici scolastici di Bagheria di competenza comunale.

Naturalmente la prima tappa dell'ing. Mineo è stato proprio il Bagnera, dove in questi giorni sono state effettuate analisi meccaniche e strumentali sui soffitti, ma anche su alcuni infissi esterni: questi accertamenti finiranno in settimana per cui, è questa è la notizia data dal sindaco e dall'assessore Balistreri, da lunedì i piccoli studenti del 'Bagnera' rientreranno nelle loro classi.

Per quanto riguarda le 30 classi del 'Cirincione', si è preferito anche per motivi logistici chiedere ospitalità alle vicine scuole medie 'Giosuè Carducci' e 'Ciro Scianna', che hanno già aderito alla richiesta.

Per cui già da lunedì per gli alunni del 'Cirincicone' potrebbero riprendere,anche se  in orario pomeridiano le lezioni nei suddetti istituti.

L'assessore Balistreri ha precisato che si terrà aventualmente conto delle esigenze di famiglie che hanno due alunni frequentanti classi diverse del Cirincione, in modo da ridurre al minimo i disagi derivanti da una doppia destinazione dei piccoli.

nella foto da sx  Santo Mineo, Patrizio Cinque, Rosanna Balistreri

 

Mi chiamo Rosario Martorana, e premetto che sono nonno di un bimbo che frequenta la 1^ D della scuola 'G. Cirincione' e quindi intendo affrontare il problema della chiusura della scuola Cirincione con l’interesse e la responsabilità di chi è direttamente coinvolto nel problema.

È notizia di stamattina che, a seguito di una richiesta di verifica da parte della direttrice, anche la scuola 'G.Bagnera' da oggi rimane chiusa.

Appare chiaro che la notizia della chiusura delle due scuole elementari di Bagheria, pur vetuste ma sempre “fiore all’occhiello della città” (edifici imponenti, con aule e corridoi molto ampi e luminosi, con spazi aperti enormi), farebbe pensare ad una situazione scolastica disastrosa. Non è così! E non è stato mai così anche in passato! Bagheria aveva il vanto di non aver avuto mai doppi turni se non in via temporanea (per pochi giorni) e per alcune situazioni assolutamente contingenti.

Mi sovviene la caduta di calcinacci nell’androne della scuola Gramsci, oltre dieci 10 anni fa, che ha condotto alla chiusura, poi divenuta definitiva, della stessa. E ciò a causa delle scelte “tecniche ” di quel momento che hanno indotto ad interessarsi della parte strutturale dell’edificio, nonostante prove tecniche alla struttura confermassero la buona fattura della stessa.

altOggi la Scuola 'A. Gramsci' è nel totale degrado, non più ripristinabile all’uso scolastico.

Naturalmente, dopo la caduta dei calcinacci nella classe di mio nipote, sono corso al Cirincione per constatare la situazione. Ho avuto subito la percezione che da parte degli interessati non vi fosse la sufficiente serenità per affrontare il problema che il caso richiedeva e per coordinare e programmare le successive azioni di intervento al punto che ho ritenuto di intervenire manifestando la necessità di affrontare con freddezza i problemi del caso.

Indicavo, quindi, come primo intervento il controllo fisico di tutti i soffitti della scuola con la battitura degli stessi con un’asta di ferro di adeguato diametro, la messa in sicurezza dei soffitti, provocando la eventuale caduta di altri calcinacci, riservando la programmazione e la progettazione delle opere di ripristino dei soffitti per la prossima estate. Ciò avrebbe dato la possibilità della ripresa immediata dell’attività scolastica e all’Amministrazione comunale quella di reperire anche fondi “speciali per l’emergenza” visto che il Comune è in dissesto finanziario.

Ritengo che quanto sopra descritto doveva essere il piano tecnico che avrebbe condotto alla soluzione del problema.

Dobbiamo essere grati all’ing. Santo Mineo, papà di un alunno del Cirincione, che da “volontario” ha messo a disposizione della comunità la sua strumentazione scientifica (nella specie una termocamera) per la ricerca in tutte le aule di eventuali altre simili situazioni di intonaco distaccato .
Resto meravigliato però come nessun operaio affiancasse l’ing. Santo Mineo per la battitura dei soffitti evidenziati come critici dalla termocamera. Non me ne voglia nessuno ma il controllo fisico è necessario, più producente e obbligatorio rispetto ad un controllo con la termocamera.

Per queste operazioni, e senza alcun allarmismo, sarebbero stati  abbondantemente sufficienti otto giorni.

Resta ancora da apprendere, visto che nessuno ne ha fatto ancora menzione, qual è il parere formulato dall’Ufficio Tecnico Comunale e in che modo viene giustificata la chiusura dei due plessi scolastici per tale lasso di tempo.

D’altro canto dobbiamo altresì riconoscere che un Comune come Bagheria (seconda / terza città siciliana dopo i 9 capoluoghi) senza un ingegnere capo dell’Ufficio Tecnico è come una barca alla deriva e senza timoniere. Ancora non so chi ha avuto l’idea (resa operante dai fatti) di sopprimere il posto di ingegnere capo a Bagheria rendendo così il Comune ingovernabile, in balìa dei mille commenti, consigli, pareri provenienti da ogni parte che paralizzano l’attività comunale per l’assenza di un dirigente tecnico che sappia assumersi le dovute responsabilità.

altQuesta è una colpa grave!

Il problema evidenziatosi nella scuola 'G.Cirincione' non è esclusivo delle scuole bagheresi, ma è un problema nazionale. È possibile che dal nostro esempio scaturirà un effetto domino che porterà alla chiusura di tutte le scuole d’Italia ?

Il mio auspicio è quello che si raffreddino gli animi, soprattutto delle figure istituzionali, si operi con logicità, ci si assuma le necessarie responsabilità e si preveda una soluzione al problema distinguendo il breve, medio e lungo termine.

Fra i mille pareri di cui facevo cenno, ribadisco il mio:
BATTERE fisicamente i soffitti di tutta la scuola Cirincione facendo cadere i calcinacci in stato latente di distacco;
RIENTRARE finalmente a scuola riprendendo l’attività scolastica;
IN ESTATE riprendere i soffitti con moderni materiali collanti passati solo a cazzuola non curandosi di livellare i soffitti (che farebbe aumentare lo spessore e quindi il peso);
PROSEGUIRE i controlli in tutte le altre scuole senza chiuderle;
PROCEDERE ad un controllo programmato dei soffitti delle scuole prima dell’inizio dell’anno scolastico.

Questo è il consiglio di un tecnico di questo Comune, ormai da tempo in pensione, che ha avuto la “responsabilità” per circa 30 anni di eseguire le manutenzioni nelle scuole di Bagheria. Sarò ben lieto di confrontarmi con altri tecnici responsabili nominati dall’Amministrazione comunale di Bagheria. Ma in tempi brevi per favore!

Voglio esprimere, infine, la mia solidarietà ai due bambini colpiti direttamente dall’evento e alle loro famiglie. Per loro e per tutti i bambini è necessario trovare immediatamente le soluzioni perché non siano privati del diritto all’istruzione in piena sicurezza.

Bagheria 16 marzo 2015

Geom. Rosario Martorana
 

La vigilia di S. Giuseppe nel nostro quartiere Contrada Monaco si è svolta da anni la tradizionale “Vampa di S. Giuseppe” che nel tempo è diventata segno di identità del territorio dal momento che non ci sono altre manifestazioni tradizionali.

In questi ultimi tre mesi sono però successi gravi incendi dolosi e furti di auto che hanno turbato la vita degli abitanti e specialmente dei nostri ragazzi e ragazze. In questa situazione è venuto meno l’entusiasmo che ha accompagnato la preparazione della Vampa poiché sono molte le famiglie che si sentono scoraggiate e lasciate sole. 

Poiché il Comitato per la festa di S. Giuseppe ha chiesto di fare la Vampa che è rimasta l’unica nella città, qualcuno si è attivato per organizzarla.

La Comunità parrocchiale però non intendeva benedire come gli altri anni il fuoco della vampa, fuoco che invece è stato appiccato per distruggere e danneggiare altri abitanti.

Gli abitanti del quartiere però non vogliono arrendersi a questa logica di intimidazione e di violenza. Solo dopo un presa di distanza e di condanna di questi atti possiamo insieme pregare e invocare la benedizione di Dio sul nostro quartiere e sulla città tutta.

Abbiamo pertanto deciso di sottoscrivere una lettera al Prefetto come rappresentante delle istituzioni nella quale chiediamo una maggiore presenza dello Stato nel nostro territorio che garantisca non solo sicurezza, ma anche un miglioramento delle condizioni sociali delle famiglie.

Di seguito il testo della lettera firmata dagli abitanti del quartiere che presenteremo al Prefetto nei prossimi giorni.

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altSignora Prefetto,


Gli abitanti del quartiere Monaco di Bagheria si rivolgono a Lei perché sentono il bisogno di trovare serenità e sicurezza dopo i recenti episodi di 6 automobili date alle fiamme in soli tre mesi nel nostro quartiere, di porte bruciate, di furti di automezzi di lavoro.

Non vogliamo che i nostri bambini crescano in un contesto sociale condizionati da un sistema di intimidazioni che usa la violenza non sappiamo ancora per quali scopi. Non possiamo tacere di fronte a questo rischio di degenerazione del tessuto sociale e morale e temiamo per quello che potrà lasciare di illegale e immorale nei nostri bambini.

Noi prendiamo le distanze di fronte alla società da questi fatti che colpiscono il nostro buon nome e la nostra dignità di cittadini onesti, continuando il lavoro educativo che già la scuola e la parrocchia portano avanti da anni. Ma non vogliamo essere lasciati soli dalle istituzioni.

La maggiore presenza dello Stato che noi chiediamo non si deve limitare solo a una più continua vigilanza delle forze dell’ordine, che riteniamo necessaria, ma anche a migliorare le condizioni sociali delle famiglie che vivono senza lavoro, o, come si suole dire, arrangiandosi con la vendita di una cassetta di frutta sui marciapiedi, o raccogliendo cose varie per le strade senza i dovuti permessi, e quindi al limite della legalità.

Si deve fare qualcosa. Chi ha assunto compiti istituzionali assuma anche le sue responsabilità.

Bagheria, 10 marzo 2015

la foto all'interno è tratta dal profilo facebook di padre Michele Stabile
 

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