Attualità

Continua ancora l’abbandono di rifiuti per lo più ingombranti e pericolosi lungo la via Serradifalco ad opera di ignoti.
A nulla è valso il sopralluogo dal quale è scaturito il sequestro giudiziario del tratto di strada nelle vicinanze dell’autostrada ad opera del Corpo Forestale di Bagheria.

Non solo permangono le lastre in fibro cemento contenenti amianto, rotte e sfibrate non solo per la loro naturale condizione di vetustà ma soprattutto per essere stati incendiate e sottoposte a movimentazione con mezzi meccanici ad opera di ignoti, ma ad esse da qualche giorno si sono aggiunti pezzi di tubi rotti in fibrocemento anch’essi contenenti amianto. 

L’unico provvedimento effettuato dall’amministrazione comunale è l’ordinanza n° 14 con la quale si vieta il transito nel tratto di via Serradifalco. 

Anziché adoperarsi a mettere in sicurezza i manufatti in fibro cemento e predisporre un piano per lo smaltimento degli stessi e la bonifica del sito, si chiude la strada al transito veicolare, come se la possibilità di inalare una fibra è limitato al passaggio in prossimità dei manufatti.

Facciamo ricordare che proprio quel tratto, per la vicinanza all’autostrada e per l’orografia del sito risulta essere una zona molto ventilata e questo accresce di più la situazione di pericolosità in cui versa non solo la via Serradifalco ma tutto il territorio bagherese e flavese visto che siamo quasi a confine con il territorio del comune di Santa Flavia.

Si sono spesi € 400.000,00 per tre mesi di raccolta differenziata e non si trova qualche migliaio di euro per bonificare la zona di via Serradifalco di pertinenza comunale.
 

La tutela della salute dei cittadini deve essere al primo posto fra tutte le problematiche afferenti ad una amministrazione comunale, se non si riesce nemmeno a raggiungere questo allora c’è qualcosa che non và. Fino ad oggi soltanto la terza commissione consiliare durante la consiliatura “Lo Meo” si è occupata attivamente di denunciare lo stato di degrado e pericolosità in cui versano alcuni siti che sono oggetto di abbandono di rifiuti di qualsiasi genere, delle vere e proprie discariche.

Oggi sembra che vedere rifiuti pericolosi, ingombranti e sacchetti di spazzatura abbandonati lungo le strade rientri nella normalità.

Ad Altavilla Milicia hanno risolto, in parte, l’abbandono di rifiuti mediante l’utilizzo di telecamere poste nei punti più soggetti all’abbandono di rifiuti.
Perché in via Serradifalco ed in altre vie oggetto di vere e proprie discariche non si piazzano delle telecamere al fine di dissuadere e colpire chi invece abbandona in modo spregiudicato rifiuti pericolosi e non?

Perché l’amministrazione non promuove un piano di informazione alla cittadinanza sul rischio che può apportare la frantumazione di manufatti in fibro cemento contenenti amianto?

L’amministrazione si è attivata ad individuare le proprietà private dove sono stati abbandonati manufatti in fibro cemento contenenti amianto al fine di obbligare i proprietari a predisporre la rimozione dei rifiuti e la bonifica dei siti secondo quanto previsto dalla normativa vigente?

Ricordiamo che basta inalare una fibra di amianto e dopo 10 – 12 anni di incubazione si manifesta il mesotelioma polmonare su persone esposte all'amianto per la vicinanza ad aree contaminate per periodi più o meno lunghi

Questo stato di degrado, sporcizia e pericolosità è stato segnalato tante e tante volte che ormai siamo stanchi ma non ci arrenderemo mai fino a quando l’amministrazione comunale non porrà rimedio a questo stato di cose, in considerazione che basta poco anzi pochissimo per risolvere quanto denunciato.
 

Ora sempre lungo la via Serradifalco si stanno accumulando rifiuti ingombranti quali vecchi mobili, residui di potatura e materassi che da qui a poco saranno sistematicamente bruciati (sempre ad opera di ignoti). 
Anche questa è una forma di risparmio.

Speriamo e confidiamo in un pronto intervento da parte di questa amministrazione considerata la gravità di quanto esposto.

Ora sempre lungo la via Serradifalco si stanno accumulando rifiuti ingombranti quali vecchi mobili, residui di potatura e materassi che da qui a poco saranno sistematicamente bruciati (sempre ad opera di ignoti). “Precedente articolo di giorno 22 settembre 2014.

Gli abitanti di via Serradifalco e via Ranteria

altAGGIORNAMENTO

Come anticipato con il precedente articolo su l’abbandono di rifiuti per lo più ingombranti e pericolosi lungo la via Serradifalco ad opera di ignoti, stamattina 23 settembre alle ore 07.00 circa qualcuno ha appiccato fuoco alla catasta di ingombranti abbandonati lungo la via Serradifalco.

Possiamo e non vorremmo pensare che questa azione ignobile di appiccare fuoco a rifiuti costituiti da vecchi mobili, infissi dismessi in legno e altri rifiuti facilmente infiammabili possa essere un modo di smaltimento di ingombranti, visto che ormai questa pratica viene effettuata sistematicamente da qualche anno. Ci limiteremo a pensare che questo sia semplicemente l’azione di un piromane.

E’ così difficile portare i rifiuti alla piattaforma che tratta rifiuti differenziati in modo tale da evitare l’abbandono di ingombranti? Del resto la SERECO si trova vicinissima a Bagheria. Oppure questi rifiuti provengono da ditte e non da privati. Perché l’amministrazione comunale non interviene predisponendo dei controlli in tal senso?

Oggi, più che mai, urge bonificare tutta l’area come già sollecitato tante e tante volte ed iniziare la sorveglianza mediante l’installazione di una telecamera.

Questo stato di degrado, sporcizia e pericolosità è stato segnalato tante e tante volte che ormai siamo stanchi ma non ci arrenderemo mai fino a quando l’amministrazione comunale non porrà rimedio a questo stato di cose, in considerazione che basta poco anzi pochissimo per risolvere quanto denunciato.

Speriamo e confidiamo in un pronto intervento da parte di questa amministrazione considerata la gravità di quanto esposto.

Gli abitanti di via Serradifalco e via Ranteria

Continuiamo a ricevere vere  e proprie richieste di aiuto da parte di cittadini  che presentano gravi patologie e/o debbono essere assistiti a letto da familiari o badanti, e si scontrano con l'assoluta mancanza di acqua.

Segnaliamo per tutti il caso di G.G., affetto da insufficienza renale cronica che ogni giorno si deve sottoporre ad una dialisi peritoneale, e per il quale l'acqua garantisce la sopravvivenza. 

Questo signore ci ha chiamato per avere informazioni e aiuto: crediamo che a questo punto l'amministrazione comunale o se vogliamo anche l'Azienda sanitaria debba attivare o un numero verde o qualunque altro punto informativo cui queste persone possano rivolgersi per avere l'acqua necessaria e vitale per le loro cure.

Se necessario si faccia intervenire la protezione civile per rifornire di acqua questi utenti che ne hanno urgentissima necessità

In tanti ci chiedono quale numero occorre chiamare per chiedere l'intervento dell'autobotte comunale: abbiamo chiamato l'Ufficio stampa che ci ha risposto di non avere avuto alcuna disposizione al riguardo, mentre l'assessore ai lavori pubblici, Fabio Atanasio, da noi chiamato diverse volte telefonicamente in questi giorni, non ci ha mai risposto.

Sappiamo, solo per averlo visto personalmente, che stamattina un'autobotte comunale distribuiva acqua agli utenti nelle stradine parallele al corso Butera in vicinanza di Palazzo Butera.

Non è accettabile che si lasci la gente senza informazioni.

Aggiornamento  alle ore 18.00 di lunedì 22 settembre

L'ufficio stampa ha da poco diffuso un comunicato del sindaco che così recita:

Stiamo tamponando l’emergenza, il servizio idrico tornerà alla normalità nei prossimi giorni” a dichiararlo è il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque riferendosi alle enormi difficoltà derivanti dalla mancata erogazione dell’acqua potabile vissute dai cittadini, negli ultimi giorni, in diverse zone del territorio cittadino.

“Considerati i disservizi dei giorni precedenticonclude il sindacoserviranno due, tre giorni per ritornare alla normalità, ci scusiamo con i cittadini per il disagio che stanno vivendo, sebbene indipendente dalla nostra volontà”.

Intanto l’amministrazione comunale proprio per gestire le emergenze e le situazioni più difficili, in queste ore, ha inviato diverse autobotti per rifornire i cittadini.

 

Non si dice però quale numero occorre chiamare per chiedere l'intervento dell'autobotte.  redazione bnews
 

 

Non ci stanno i dipendenti dell'APS a passare per i capri espiatori di una emergenza idrica che sostengono, ha tutt'altre cause e responsabilità rispetto a quelle che sembrano emergere dalla nota fatta diffondere dal sindaco Patrizio Cinque.

Li incontriamo stamane in vicinanza degli uffici dell'APS in zona Caravella, sono una quindicina e tutti battono sullo stesso tasto: vogliamo solo essere messi in condizioni di lavorare, tutto il resto sono chiacchiere.

E cominciano a snocciolare i problemi che impediscono di rendere un servizio adeguato.

Non parliamo delle mensilità arretrate, che erano sei e nei giorni scorsi sono diventate cinque, - esordiscono - ma il problema fondamentale è quello dei mezzi a disposizione, e ci conducono presso la sede dove stazionano i mezzi APS per potere documentare che quanto affermano non sono invenzioni ma la verità.

Si sapeva- proseguono - bene che i buoni carburante sarebbero bastati appena sino ad agosto, e con tanta buona volontà e sacrifici personali siamo riusciti a far andare i mezzi sino ad oggi.

Ma ora basta! noi non abbiamo nessuna intenzione di recare disagio agli utenti, soprattutto a quelli più esposti, i disabili e i malati - affermano all'unisono - però non ci si può chiedere di mettere i nostri soldi per acquistare il carburante o per riparare i mezzi, e ci fanno vedere due Panda col rosso fisso, una con un copertone a terra, un'altra con il piantone dello sterzo bloccato, e qualcuna non revisionata.

A Santa Flavia - ci dice un dipendente - c'è un solo mezzo ed in estate il sindaco ha dovuto mettere a disposizione del personale APS  la propria auto di servizio con autista per garantire la continuità del servizio di distribuzione.

altAbbiamo famiglie da mantenere, mutui da pagare, qualcuno di noi è già destinatario di sfratto esecutivo, non chiediamo la luna, chiediamo solo di potere avere gli strumenti per svolgere il nostro lavoro.

Nessuno di noi penserebbe mai di mettere in difficoltà i cittadini, ma ci pare giusto che della nostra situazione qualcuno si occupi, senza accusarci pregiudizialmente di volere artatamente, come è stato scritto, recare un danno alla comunità della quale peraltro come cittadini facciamo parte.

Aspettiamo una risposta anche in vista della scadenza del 31 ottobre 2014 che dovrebbe segnare la fine della gestione APS e dil passaggio ai comuni singoli o associati del ciclo integrato dell'acqua.

Aspettiamo una chiamata dal sindaco che sinora però non è arrivata, per spiegargli le nostre ragioni, concludono.

 

A proposito delle irregolarità nella erogazione idrica manifestatesi nell'ultima settimana che stanno provocando gravi disagi alle famiglie bagheresi, dovute pare, alla protesta dei dipendenti senza stipendio in conseguenza del fallimento dall'APS, società di gestione dell'Ato idrico, il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque , tramite l'Ufficio stampa del comune,,ha diffuso una nota che riportiamo.

Nella nota del sindaco si legge: “L’erogazione a singhiozzo dell’acqua nel territorio di Bagheria già da alcuni mesi sta determinando gravi problemi presso la popolazione locale. Tutto ciò è stato  all’Ato di volta in volta ma con scarsi risultati perché il problema permane tutt’oggi, anzi si è aggravato creando i presupposti per ulteriori problemi igienico sanitari e di ordine pubblico”.Il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, visto il perdurare, in questi ultimi giorni, di seri disservizi nell’erogazione di acqua, in diversi quartieri della città, ha inviato una comunicazione urgente al Commissario dell’Ato 1 PA DomenicoTucci e per conoscenza al prefetto di Palermo e ai Carabinieri.

 Il sindaco infatti denuncia che: “l’enorme difficoltà di approvvigionamento nelle case della scorta di acqua necessaria per la sopravvivenza infuoca lo stato d’animo della gente, specie di chi in casa ospita anziani e portatori di handicap”.Sono diversi i cittadini che, negli ultimi giorni hanno contattato diversi uffici comunali per segnalare la mancanza di approvvigionamento in molti quartieri.“Ciò lascia presupporre che la vasca principale che ha funzioni di accumulo (nelle ore notturne) e di compenso (nelle ore diurne) non viene alimentata – spiega il sindaco – “Tutto ciò viene fatto artatamente per non creare in apparenza un disservizio che possa configurarsi giuridicamente come interruzione di pubblico servizio ma che in realtà lo è e ciò crea più danno alla popolazione perché ne infuoca gli animi e la esaspera”.

Cinque inoltre aggiunge: a seguito delle dimissioni di tutti i componenti dell'Unità di crisi, si rappresentava all’ATO l'impossibilità di assicurare la gestione del S.I.I. (Servizio Idrico Integrato) così come indicato nell'ordinanza prefettizia del 17/07/2014”.

Nella nota il sindaco di Bagheria conclude: se entro le ore 24 di oggi 21 settembre 2014 la situazione non sarà normalizzata, questa amministrazione provvederà in maniera autonoma ad attivare le manovre di regolazione idrica (per le quali già più volte vi è stata richiesta apposita assistenza e formazione al nostro personale) e a porre in essere tutte le operazioni necessarie per rifornire l’acqua nelle case addebitando costi e responsabilità all’ATO competente pur riconoscendo al Commissario dell’Ato idrico ogni sforzo finalizzato alla buona gestione”.

“Voglio tranquillizzare i tanti cittadini che ci hanno segnalato la mancata erogazione: non eravamo fermi, abbiamo infatti segnalato i disservizi – conclude il sindaco – ma ora interverremo noi con le autobotti, non possiamo lasciarvi senza acqua, l’acqua è un bene prezioso ed un diritto umano”.
 

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