Attualità

Farà la sua prima corsa lunedì 3 novembre 2014 il pulmino che l’amministrazione, grazie alla donazione di Banca Mediolanum e della ditta Ecofruit, ha potuto mettere a disposizione degli studenti della scuola Puglisi, oggetto di lavori di ristrutturazione.

Gli studenti necessitano infatti di essere accompagnati dalla zona dove risiedono (contrada Monaco dove appunto si trova la scuola Puglisi) , verso palazzo Butera, dove si trova la scuola che li accoglierà sino a quando il loro istituto non riaprirà i battenti.

Oggi l’amministrazione è entrata in possesso del mezzo che farà parte definitivamente dei beni comunali che è stato benedetto da padre Francesco Michele Stabile, parroco della Chiesa di S.Giovanni Bosco.

Alla presa in carico del mezzo erano presenti il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, l’assessore alla Pubblica Istruzione, Rosanna Balistreri che si è particolarmente spesa per ricercare gli sponsor per risolvere la problematica degli studenti del Puglisi, e Salvatore Lo Meo e Sergio Raffaele Addamo di Banca Mediolanum.

Abbiamo chiesto ai rappresentanti della banca perché hanno deciso di aiutare il Comune con questa donazione: “E’ il nostro contributo alla città, Banca Mediolanum è da sempre presente quando può dare un contributo concreto, non solo a Bagheria. – spiega Lo Meo – Diversi sono i nostri contributi nelle aree dove si sono verificate delle calamità, penso all’Abruzzo, a Barcellona Pozzo di Gotto, e diversi altri”.

A guidare il bus navetta sarà un dipendente comunale che è già stato individuato, si tratta di Leonardo Graziano delle Politiche sociali.

Siamo venuti incontro, anche senza risorse economiche, alle famiglie degli studenti della scuola Puglisi per la quale si stanno ultimando i lavori di ristrutturazione” – dice l’assessore Balisteri – “la distanza dalla loro scuola, nel quartiere dove abitano, è notevole da percorrere a piedi, visto che molti di loro non possono contare su un autoveicoli familiari. Devo ringraziare i nostri sponsor. E’ di queste ore l’ulteriore donazione della prima rata di assicurazione del mezzo da parte della ditta Ecofruit.”

Anche il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque ringrazia gli imprenditori privati: “E’ stata una manna dal cielo, i privati hanno compreso il senso di comunità e collaborazione che vorremmo diffondere a tutta la cittadinanza” – dice il sindaco – “ abbiamo risolto un problema concreto e stiamo lavorando a progetti che prevedano altre forme di trasporto urbano che possa risolvere questioni che vedono gli anziani, i disabili, oltre che i bambini, necessitare di un tali servizi”.

E’al vaglio dell’amministrazione comunale infatti un progetto che prevede il servizio di navetta a chiamata, esperienza già utilizzata al Nord, e che permette di poter soddisfare le richiesta con un risparmio sull’organizzazione del servizio.

Tale progetto potrebbe essere utilizzato per gli anziani che devono prendere la pensione una volta al mese, o andare al mercatino, una volta a settimana – suggerisce il sindaco che annuncia anche che sono in arrivo i pulmini del progetto “Giovani Città e Futuro che verranno sfruttati per ogni possibile e corretto uso”.

Fonte  Ufficio stampa del comune di Bagheria

nella foto da sx Padre F.Michele Stabile,Salvatore Lo Meo, Raffaele Addamo, ROsanna Balistreri, Patrizio Cinque

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Sono quasi 800 le firme che sono state inviate al sindaco di Bagheria per far conoscere il disappunto di tanti cittadini che sono pronti alle “barricate” purché non si consumi l’insensata proposta di un’amministrazione comunale che vuole autorizzare il posteggio delle auto a ridosso delle aule scolastiche dei nostri figli.

Va premesso che rimaniamo tutt’oggi frastornati dalla patologica schizofrenia amministrativa che caratterizza i vertici locali. È imbarazzante come Sindaco e giunta tra comunicati, conferme, smentite e correttivi in corso d’opera, riescono a dire e a fare tutto e il contrario di tutto. Del resto cosa c’era da aspettarsi da chi fino a poco tempo fa raccoglieva le firme per mantenere corso Umberto I isola pedonale e a distanza di qualche mese lo apre al traffico? Cosa c’era da aspettarsi da chi “fanfarava” che ogni scelta sarebbe stata concertata con tutti i cittadini e che oggi mette in scena pantomime di democrazia per presentare alla Città scelte prese tra pochi?

ono state protocollate le firme di tanti indignati, di tanti genitori e cittadini che dicono no a qualsiasi forma di inciviltà che voglia invadere e deturpare le istituzione deputate alla formazione dei nostri figli. Di fronte ad una Città che presenta un assetto urbanistico mai pensato a misura del cittadino ma che racconta una storia fatta di interessi e di mafia, l’attuale amministrazione piuttosto che valorizzare le aree intorno alle scuole pensa bene di riperimetrare al ribasso quei pochi spazi di civiltà.

E non basta a tranquillizzarci il funambolismo dell’assessore di turno che un minuto prima dichiara che le scuola non si toccano ed un minuto dopo sembra quasi avere nello zaino la vernice per tracciare la segnaletica verticale nei nuovi parcheggi “in prossimità delle scuole” (???) da far gestire ad una qualche cooperativa.
Chi non può schierarsi al fianco dei dirigenti scolastici che giustamente preoccupati hanno preso posizione? Siamo personalmente pronti a qualsiasi azione per tutelare i nostri figli. Le scuole, amministrazione cinque stelle, non si toccano!

È mortificante ed allo stesso tempo preoccupante che dopo cinque mesi di gestione M5S l’unica cosa concretamente prodotta è stata un’ordinanza sindacale che riapre corso Umberto I al traffico veicolare. E mentre sindaco, giunta ed entourage di attivisti fa sedute giornaliere per autoconvincersi dell’opportunità della scelta questa Città rimane macchiata dalla Vergogna di vedere gli alunni con disabilità senza alcun servizio.
In effetti non è proprio così, ed in aiuto ci è venuto il deputato pentastellato Nuti che senza alcuna Vergogna ricordava a tutta la Camera che l’amministrazione cinque stelle di

Bagheria garantirà il servizio di assistenza igienico personale agli alunni con disabilità per due ore al giorno. Due ore al giorno.
Nelle dichiarazione fatte dall’onorevole Nuti ci sfuggono ancora le ore garantite dal Comune di Bagheria per l’assistente alla comunicazione, ma sarà nostra premure riascoltare l’intervento.
Ma la Vergogna è condizione che non appartiene al M5S, è piuttosto lettera scarlatta per chi li ha preceduti. E mentre i predecessori hanno compiuto il disastro i successori sembrano avere deciso fare trascorrere cinque anni a ricordarlo, mentre a trascorrere sono pure i problemi.

altLa vera Vergogna è un’amministrazione che non riesce a garantire alcun servizio, neanche quelli che non possono risentire dell’effetto dissesto.

A questo punto una domanda è d’obbligo. Se l’amministrazione cinque stelle si sta caratterizzando per la mole di noli a freddo e a caldo che dichiara essere necessari per garantire il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti (anche se fino a qualche giorno fa dichiarava essere scelte permeate da infiltrazione mafiosa) e vi trova copertura finanziaria, come mai non riesce a fare lo stesso per altri servizi essenziali ed obbligatori? Forse la tutela dei diritti dei nostri figli valgono meno dei rifiuti?

Circo Massimo a Roma, Parlamento di Bruxelles, “sfiducia day” a Crocetta. È ormai un dato statistico che il nostro sindaco è attratto solo da eventi di una certa visibilità, ma caro primo cittadino la prima vera visibilità se la deve costruire nel faticoso e umile ruolo di chi deve risolvere i problemi giornalieri della propria comunità, e non perché vuole ma perché deve.

Belle frasi, proclami di un certo effetto e voli pindarici, fanno di certo salire le quotazioni di una figura istituzionale che può fare il “salto di qualità” ed allo stesso tempo creano una coltre di fumo che non permette alla gente di capire che i problemi rimangono irrisolti, anzi alcuni si cronicizzano.
Ma di certo ci stiamo sbagliando su tutto, le soluzione saranno alle porte, state avendo soltanto un piccolo ritardo rispetto a quanto dichiarato in campagna elettorale: “tutto e subito!”.

Noi continuiamo ad essere fiduciosi…

Massimo Mineo

 

Alla vigilia della ricorrenza dei defunti che vedrà decine di migliaia di persone tornare  al cimitero per onorare le spoglie dei propri cari scomparsi, non è inopportuno dare uno sguardo all'indietro e fare il punto su una vicenda che è stata una delle tappe più tristi e controverse della storia recente della nostra cittadina.

Quando i Carabinieri il 21 febbraio effettuarono quel blitz che proiettò il  nome di Bagheria nel vortice mediatico in Italia e fuori, ci fu qualcuno che, a botta calda, provò anche a minimizzare, e tra questi qualche organo di informazione ed il sindaco Vincenzo Lo Meo, che in comunicazioni informali, (mentre gli investigatori dopo una mattinata trascorsa a fare rilievi  al cimitero, interrogavano in caserma dipendenti e dirigenti del comune) chiariva che era stato riscontrato qualche problema di natura 'ecologica', insomma 'casse di legno e alluminio bruciato al di fuori delle norme'; insomma un 'reato ambientale', una sciocchezza più o meno, niente di serio.

Il giorno successivo  il comunicato dei Carabinieri che parlava di 'resti di carne umana fumante'  sconvolse l'opinone pubblica e non solo quella bagherese. Altro che reato ambientale!

Lo Meo sarà il primo a pagare politicamente, con una sfiducia che, prima che dai venti consiglieri comunali, era stata pronunciata da una sentenza popolare, per non aver saputo cogliere tempestivamente la gravità di quanto era accaduto al cimitero nei venti mesi della sua sindacatura; e quanto era accaduto era conseguenza più o meno diretta delle sue scelte sulle vicende e sul personale che era stato chiamato a dirigere il cimitero, e primo fra questi il responsabile, di cui Lo Meo si era fatto mallevadore.

Partirono subito due indagini: una portata avanti dal Ros  che discendeva dalle dichiarazioni ancora secretate di Sergio Flamia sulla gestione a 360° di cosa nostra al cimitero e dal ritrovamento in casa di uno degli arrestati nell'operazione 'Argo' di un appunto a mano che certificava l'interesse della mafia sulla costruzione delle cappelle gentilizie;  ed un'altra della Procura di Termini Imerese che si occupava delle illegalità amministrative legate alla compravendita dei loculi ed alle pratiche di estumulazione, e in cui i primi indagati sono stati gli operatori cimiteriali presenti al momento del blitz, e tra questi il responsabile del servizio Paolo Aiello.

Fu poi il sindaco Patrizio Cinque di fronte all'emergenza sepolture che in piena estate raggiunse livelli di guardia con le casse stipate in tutti le stanze disponibili a mettere il dito sulla piaga di pratiche amministrative poco trasparenti, anzi decisamente anomale, con incassi effettivi dalla vendita dei loculi di gran lunga inferiori al loro reale valore.

altLA  SITUAZIONE   AD   OGGI

Il comune di Bagheria sta continuando a portare avanti a tappeto la propria ricognizione amministrativa andando a ritroso negli anni: si è arrivati al 2012, e proprio nelle settimane scorse sono partite circa duecento lettere indirizzate agli acquirenti i loculi cimiteriali ai quali viene semplicemente chiesto di portare le pezze d'appoggio dell'effettivo pagamento.

Ci risulta che in decine e decine di casi la documentazione prodotta è priva di riscontri oggettivi, vale a dire che  pur esistendo formali riscontri cartacei, parte dei loculi acquistati non sono stati pagati, e si tratta di capire dove sono finiti i soldi: nelle tasche di agenzie di pompe funebri di pochi scrupoli ? qualche politico si faceva gli amici chiedendo come si dice da noi 'di alzare la mano' al richiedente il loculo ? o  i soldi hanno preso altre strade, anche in relazione al fatto che le procedure di estumulazione venivano sistematicamente violate vuoi per la parte che riguardava la presenza delle autorità sanitarie preposte, vuoi per la distruzione delle casse per le quali si seguiva un metodo molto empirico, che era quello di accatastarle a centinaia in una sorta di intercapedine e quindi bruciarle a poco a poco con calma in un angolo del cimitero la sera prima di chiudere, così come avviene per la ramaglia di potatura.

Sui casi sospetti viene inviata dall'Ufficio tecnico del comune una relazione ai Carabinieri e l'indagine andrà avanti anche per gli anni antecedenti il 2012. Ma sono tante le domande che l'opinione pubblica si continua a porre. Lo svuotamento delle casse era stato fatto secondo le procedure e le norme ? erano stati rispettati i tempi di avviso per i familiari ? erano avvisate le autorità sanitarie ?

Le risposte arriveranno dalle inchieste in corso che non sono state certo bloccate dall'incendio palesemente doloso  dell'archivio cimiteriale.

Siamo tornati nei giorni scorsi al cimitero, che, va detto, è pulito.

altMa l'emergenza loculi non è cessata anzi se è possibile si è aggravata, e vediamo il perchè. Ancora l'altro ieri erano almeno una quarantina le casse ammassate nei luoghi di deposito ivi compresi gli uffici per i custodi.

I provvedimenti assunti dal sindaco Patrizio Cinque hanno mostrato seri limiti e difficoltà ad essere concretamente applicate, perchè le sepolture nella disponibilità delle congregazioni non erano tantissime e si sono esaurite in poche settimane; la requisizione dei loculi vuoti nelle cappelle private si è rivelata una strada poco percorribile, non solo per la levata di scudi dei proprietari, ma anche perchè il morto viene in qualche modo 'sequestrato', perchè i familiari dei morti ospitati nelle cappelle possono limitarsi a restare fuori senza neanche la possibilità di metter e un fiore sulla bara, perchè ovviamente non hanno le chiavi delle cappelle.

Ed ancora la gara d'appalto per la costruzione dei 180 loculi prefabbricati ha subito una battuta d'arresto, in quanto il vincitore che si impegnava a consegnare sessanta di questi loculi prima della scadenza del 2 novembre non ha  rispettato questa clausola, e pertanto  l'assegnazione dell'appalto è stata revocato e affidato al 2° classificato; se non ci sarà un ricorso al Tar della ditta estromessa ci vorranno comunque ancora settimane per vedere questi loculi prefabbricati.

Ed in ogni caso le procedure di estumulazione che in estate vengono sospese , ormai da settembre sono riprese, quindi c'è, anche se modesto, un riutilizzo dei loculi dovuti al turn over di quelli che via via vengono svuotati.

L'impressione è che i problemi sia dal punto di vista giudiziario che dal punto di vista amministrativo debbano ancora raggiungere il punto di massima gravità, e nel frattempo siamo in tanti a chiederci: ma quel famoso project financing sull'ampliamento del cimitero, il cui iter fu più o meno colpevolmente rallentato dall'amministrazione Lo Meo, che in alternativa aveva trovato l'escamotage della convenzione con la  'Congregazione della Madrice', che fine ha fatto?

altGUARDARE   AL  FUTURO

Cosa ha impedito e impedisce di andare avanti su quella che può rappresentare la strada maestra e meno precaria per la soluzione di un problema che sta provocando serie ripercussioni anche psicologiche ai familiari dei defunti le cui bare vengono accatastate alla rinfusa ?

In questi giorni abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di familiari che protestano perchè all'approssimarsi del 2 novembre non potranno onorare degnamente i loro defunti, e ci ha colpito  in particolare l'appello di una signora che ha perso recentemente il padre, ed il cui figlio la implora di portarlo a vedere la tomba del nonno; questa donna, ci diceva tra le lacrime, non trova la forza di accompagnare il bambino in quella confusione di bare

Una proposta facciamo nella speranza che sia percorribile: così come è stato riconsacrato dopo la profanazione delle bare  il cimitero, per risarcire in qualche modo le famiglie così duramente provate dalle inadempienze delle amministrazioni, si organizzi per il 2 novembre una cerimonia religiosa e civile collettiva in uno spazio adeguato del cimitero per questi morti, e soprattutto per quei familiari che in un giorno così particolare vorrebbero stare vicini ai loro cari. Non crediamo che sia una proposta impossibile da mettere in pratica.

Angelo Gargano

Era presente anche il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, accompagnato dal responsabile dell’ufficio beni confiscati, Cosimo Tantillo, alla consegna di 530 beni confiscati alla criminalità organizzata, che si è svolta a Palermo, presso l’hotel San Paolo Palace, struttura interamente confiscata alla criminalità.

Erano presenti oltre il sindaco il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti e il responsabile dell’Agenzia per i beni confiscati e sequestrati, il prefetto Umberto Postiglione.

Al sindaco della Città delle Ville sono stati consegnati dall’Agenzia diversi locali che erano stati sequestrati a Francesco Bruno e Simone Castello e per i quali l’attuale amministrazione e quella precedente avevamo manifestato interesse all’acquisizione per usi utili alla collettività.

Nello specifico si tratta di: la quota indivisa di ½ di un fondo rustico sito in contrada Monteleprino, esteso per are 43,23, di un terreno sito in contrada Sant’Isidoro e di un fabbricato di corso Baldassarre Scaduto beni questi sequestrati a Simone Castello con decreto n. 274/09 emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione – il 16/09/2009 nel procedimento iscritto al n° 215/99 RMP e confermato dalla Corte di Appello di Palermo con decreto emesso il 31/05/2012 nel procedimento n° 188/2009 RRMP.

E ancora di 2 appartamenti in via Papa Giovanni XXIII n.26, di 4 locali ufficio in via Massimo D’Azeglio – alcuni nel Complesso SICIS, 3 locali cantinati magazzino in via Massimo D’Azeglio, di un locale cantinato cabina enel, di 3 locali box in via Massimo D’Azeglio, di una palazzina uffici costituita da due elevazioni di via Papa Giovanni XXIII, di 2 locali cantinato magazzino sito di via Ruggero il Normanno questi ultimi sequestrati a Francesco Bruno con decreto n. 34/05 R.G.M.P. emesso dalla Corte di Appello di Palermo in data 23/05/2007 e divenuto definitivo il 04/03/08 a seguito di pronuncia della Suprema Corte di Cassazione.

Tutti questi immobili e terreni avranno diverse destinazioni d’uso utili alla collettività. Alcuni diventeranno aree per supplire all’emergenza abitativa, altri saranno aree sportive, altri ancora diverranno case-famiglia e centri alloggio, diversi saranno quelli per cui è prevista la trasformazioni in uffici comunali anche per risparmiare sui fitti, e ancora magazzini e autorimesse comunali e archivio comunale e museale.

Le specifiche di tutte le destinazioni per ogni immobile o area sono dichiarate nella delibera di Giunta comunale n. 15 dell’8 agosto 2013 ed in uno degli ultimi atti di indirizzo della Giunta Cinque.

“Non ci attendevamo la consegna anche degli immobili sequestrati a Castello e per i quali la manifestazione di interesse è recentissima” – spiega il sindaco Cinque – “ i beni confiscati alla criminalità organizzata verranno utilizzati per la comunità e per fare nascere, da quelle strutture, luoghi dove si svolgeranno attività sociali al servizio del territorio e per rispondere alle esigenze abitative e sociali. Tale uso sarà di esempio non solo per rafforzare e accrescere la cultura della legalità, ma auspichiamo che possa creare opportunità di lavoro attraverso la creazione di centri e luoghi di aggregazione al fine di combattere il disagio sociale, l’emarginazione, l’isolamento, la disoccupazione.”

Fonte  Ufficio Stampa del comune di Bagheria

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