Da un punto di vista strettamente clinico sono necessarie tre caratteristiche principali affinché si possa fare una diagnosi di bulimia nervosa:
1) una eccessiva valutazione della forma del corpo, del peso e del loro controllo;
2) presenza di abbuffate ricorrenti, ove per abbuffata si intende un episodio di alimentazione ove viene ingerita una grande quantità di cibo e caratterizzato da un senso di perdita di controllo;
3) attività di controllo del peso estrema, attuata attraverso una sostenuta restrizione dietetica e condotte di eliminazione (purging), quali vomito auto-indotto e uso improprio di lassativi o diuretici.
Alla luce di questi dati si può quindi sostenere che esiste un vero e proprio nucleo psicopatologico, ove i soggetti presentano una valutazione di sé centrata principalmente su peso e forma del corpo e sulla propria capacità di controllarli. Da ciò derivano comportamenti quali il pesarsi frequentemente, il controllare ripetutamente il proprio corpo confrontandolo con quello delle altre. Questo genera e attiva una serie di pensieri e sensazioni negative circa il sentirsi grasse e il credere di esserlo realmente.
Considerati questi aspetti è facile immaginare difficoltà di interazione sociale e la messa in atto di pattern di socializzazione non adeguati.
La restrizione dietetica concerne il tentativo di mettere in atto pretese e regole alimentari specifiche (relative a quando, quanto e cosa mangiare), le quali hanno lo scopo di limitare la quantità di cibo ingerita. Frequentemente le pazienti pesano il cibo ed effettuano il conteggio delle calorie ingerite.
Come detto in precedenza sono frequenti gli episodi alimentari che comportano abbuffate. La loro frequenza varia da una o due volte alla settimana fino a molte volte al giorno.
Durante questi episodi viene ingerita una notevole quantità di cibo e di calorie (di solito tra 1000 e 2000 kcal) e ciò innesca la messa in atto di comportamenti eliminativi successivi, quali appunto il vomito auto-indotto e l’uso improprio di lassativi.
Tali modalità di purging compensatorio possono peraltro avere effetti sulla modulazione dell’umore.
Anche l’esercizio fisico eccessivo può essere inquadrato all’interno di queste condotte e può assumere in taluni casi forme estreme, quali quelle dell’esercizio compulsivo.
Nel prossimo articolo approfondiremo gli aspetti legati al trattamento della bulimia con la psicoterapia cognitivo comportamentale.
Dott. Francesco Greco
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Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d'ansia, depressione, disturbi dello sviluppo, consulenza di coppia e familiare a Bagheria (Pa).
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