Attualità

Il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, spiega ai cittadini, ed in particolare all’utenza scolastica dell’istituto Bagnera il perché della necessità di chiudere la scuola. Come anticipato ieri con l’ordinanza n. 15 il sindaco Cinque ha disposto la chiusura della scuola Bagnera fatta eccezione per gli uffici amministrativi.

All’indomani del tavolo tecnico amministrazione dirigenza scolastica tenuto l’11 marzo 2015, la scuola si era resa disponibile ad accettare i bambini del plesso Cirincione, presso il quale si era verificato il crollo dell’intonaco del soffitto in un’aula, scuola ancora chiusa proprio per effettuare i controlli e lavori come disposto dall’ordinanza n. 16 del 16 marzo 2013 per svolgere le lezioni nell’orario pomeridiano, a condizione che si eseguissero i controlli dei soffitti di tutte le aule.

Al tal fine lo scorso 13 marzo l’amministrazione ha contattato la preside Rosalba Bono per chiedere la disponibilità a che i controlli potessero essere effettuali tra il 14 ed il 15 marzo scorsi al fine di evitare disagi alle famiglie e agli alunni. La dirigente ha manifestato disponibilità per il giorno 16, oggi, prevedendo lo spostamento dei bambini le cui classi erano interessate al controllo.

L’amministrazione comunale, poiché le attività di controllo potevano recare non solo disturbo allo svolgimento delle lezioni ma anche alla sicurezza a causa dell’installazione di ponteggi mobili e dello smontaggio di pannelli del controsoffitto, ha ritenuto di procedere all’ordinanza di chiusura.

Tale decisione nasce anche dalla richiesta di intervento in tutti i plessi della scuola e di documentazione tecnica provenente dalla dirigenza della scuola Bagnera.

Tra le richieste formulate dalla dirigente che ricorda all’Ente che, in qualità di proprietario dell’edificio è obbligato a tutta una serie di normative per la sicurezza:

-la trasmissione dei documenti relativi agli immobili (certificato prevenzione incendi, agibilità, igienico-sanitario, certificati degli impianti tecnologici e di idoneità sismica);

-la verifica che la fruibilità dei locali avvenga secondo tutte le normative vigenti;

-la verifica del controsoffitto, dello stato dei tiranti, della struttura di sostegno e del sovrastante intradosso del solaio;

-la dichiarazione che gli impianti tecnologici possano essere utilizzati in sicurezza;

-il ripristino delle funzionalità delle lampade di emergenza ed il controllo della corretta funzionalità e manutenzione del gruppo di pressurizzazione antincendio;

-la creazione di locali atti a contenere gli archivi; i lavori di sostituzione e/o ripristino degli infissi specialmente quelli esterni;

-la revisione e la manutenzione delle ringhiere, della recinsione, dei manufatti in ferro, dei cancelli, dei portoni, delle porte dei locali tecnologici;

-l’installazione nei cancelli di dispositivi anticaduta e antirotazione;

-la sistemazione delle zone esterne antinciampo;

-la sistemazione delle scale esterne delle uscite secondarie;

-la potatura degli alberi;

-la sistemazione delle coperture dei muretti d’attico;

-la sistemazione dei cornicioni;

-la sostituzione dei vetri frangibili;

-il ripristino della funzionalità della palestra;

-il potenziamento e manutenzione delle sirene di allarme per le prove di evacuazione; ed altre minori richieste.

A seguito di questa nota e dell’impossibilità a svolgere nel week end alcune delle attività solo relative ai soffitti l’amministrazione non poteva far altro, per l’incolumità dei bambini di decidere di chiudere la scuola scusandosi per i disagi arrecati ai genitori.

E’ evidente che tutto quanto richiesto dalla dirigente Bono non può essere svolto in una settimana” – dice il sindaco Patrizio Cinque - “faremo tutto quanto possibile con i nostri tecnici per garantire la ripresa delle lezioni, speriamo nella collaborazione dell’Istituzione scolastica”.

Fonte  Ufficio Stampa del comune di Bagheria

 Il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, ha firmato un’ordinanza urgente per prorogare la chiusura della scuola Cirincione e chiudere anche la scuola Bagnera.

Per quest’ultima scuola l’ordinanza è scattata a seguito della richiesta da parte della dirigente scolastica Rosalba Bono di eseguire una serie di controlli sulla sicurezza dell’edificio dell’istituto Bagnera.

 L’ordinanza prevede per entrambe le scuole la chiusura per tre giorni. Considerando che giovedì 19 marzo è la festa patronale e che a seguire è previsto un ponte, gli studenti potranno tornare a scuola, presumibilmente, lunedì 23 marzo 2015.

 “Ho firmato questa ordinanza urgente perché prima di tutto viene la sicurezza dei bambini. Tra i controlli che si eseguiranno prove non distruttive quali la termografia. Le verifiche saranno allargate a tutti gli edifici scolastici, in forma cautelativa. ” spiega il sindaco Cinque.

Fonte Ufficio Stampa del comune di Bagheria

La caduta di calcinacci da un soffitto delle scuola 'G.Cirincione' martedì  3 marzo, ha messo in moto un meccanismo, che rischia di ritorcersi al di là del giusto e del lecito contro le famiglie e i piccoli studenti.

Una premessa è d'obbligo: nessuno sia esso politico, responsabile di una struttura scolastica, o chiunque altro sarebbe talmente sconsiderato dal sottovalutare il tema della sicurezza dei locali scolastici, perchè su tutto siamo disposti a transigere, tranne quando ci sono di mezzo i bambini; praticamente tutti i componenti di qualunque comunità abbiamo un figlio, un nipote, un familiare che quotidianamente entra nelle scuole, e pertanto tutti, nessuno escluso, consideriamo la sicurezza degli edifici sedi di scuole pregiudiziale a qualsiasi ragionamento.

E' un fatto però che l'onda emotiva di quanto accaduto al Cirincione, rischi di fare perdere la lucidità e la capacità di decidere alla politica e agli organi della scuola.

E' vero, si gela il cuore, a vedere le foto di quei calcinacci che peseranno sino a dieci chili  e pensare che sono caduti da cinque metri di altezza in mezzo ai banchi di una scolaresca: è stato un miracolo che le conseguenze siano state gravi sì, ma limitate rispetto a quanto sarebbe potuto accadere, se fossero cadute anche solo a un palmo di differenza.

Però chi ha potere per decidere deve, passata l'emotività del momento, riuscire a mettere in campo ponderatezza e serenità di ragionamento.

E allora guardiamo ai fatti, alle statistiche e ai numeri: ogni giorno nelle scuole di Bagheria entrano circa 5.000 studenti che trascorrono nelle aule durante il periodo scolastico, nove mesi su dodici, circa un terzo della loro vita 'attiva'.

altEbbene a mia memoria, purtroppo lunga, non riesco a ricordare eventi traumatici provocati dalla mancanza di sicurezza dentro gli edifici: è vero ci sono delle criticità ( e pensiamo a cosa potrebbe accadere in quel budello di scala della scuola media Tommaso Aiello in via Consolare se si creassero, per un incendio o per altro, condizioni di panico); ma a parte qualche lussazione o braccio rotto per caduta in palestra, e qualche bernoccolo dovuto a scivoloni lungo le scale o spinte nelle classi, se non andiamo errati, per fortuna o per caso, non abbiamo mai avuto episodi gravissimi.

Andiamo al tema della sicurezza delle scuole: essa viene certificata dai controlli che sono regolamentati da procedure, norme, leggi e con strumentazione e protocolli ben precisi, attuati i quali, viene rilasciata la certificazione di sicurezza.

E questa è la via maestra che si deve seguire.

Nessun tecnico, nessun organo, nessuno specialista potrà mai dare garanzie assolute o al 101% ,come affermava in aula consiliare l'assessore ai Lavori pubblici, Fabio Atanasio: qualunque Ente  o ufficio certificherà i requisiti di sicurezza in base alle condizioni del momento, alle prove tecniche effettuate, ecc....

Quante volte è accaduto che qualcuno sia stato colto da infarto fulminante, magari il giorno dopo aver fatto indagini cardiologiche approfondite; e poi negli ultimi anni a Bagheria come altrove, almeno in una decina di casi sono caduti cornicioni, balconi, muri perimetrali, calcinacci di intonaci esterni, ecc..mettendo seriamente a rischio l'incolumità dei cittadini.

Per questo la sicurezza di edifici pubblici e privati deve essere quindi sempre rigorosamente perseguita e correttamente certificata, ma questo non può voler dire la paralisi

Sono esistiti, esistono ed esisteranno sempre imprevisti, elementi imponderabili, condizioni estreme di origine metereologica o di altra natura, che possono far saltare le previsioni, e creare condizioni di riduzione dei livelli di sicurezza: il caldo, il freddo, le alluvioni, le scosse sismiche, la neve, ecc

L'impressione nostra  è che pero a Bagheria, si stia diffondendo non il panico, ma una sorta di fuga dalle responsabilità che porta un pò tutti a pensare: ma chi me lo fa fare ? e se domani succede una tragedia ? io il mio sedere non lo voglio rischiare, e per questo  pretendo attestazioni di sicurezza assoluta, totale, a prova di bomba e di buonsenso.

Allora se cade un albero, io ne taglio quattro ( e perchè non tutti ?), se ho un codice 'arancione' di emergenza dalla protezione civile  per condimeteo avverse io chiudo le scuole, se cadono dei calcinacci in una classe io chiudo tutto l'Istituto, e intanto mi metto al sicuro, e scarico le conseguenze sulla comunità e sulle famiglie. Non è così che si fa.

Le statistiche dimostrano che sono gli incidenti domestici quelli che più fequentemente accadono ai bambini o alle casalinghe.

Ma nessuno pensa che la sicurezza di questi bambini sia magari più a rischio quando, non potendo andare a scuola, magari scendono a giocare per la strada ? gli incidenti ai bambini accadono purtroppo anche all'interno delle loro case o nella vita quotidiana all'esterno della scuola.

altPer cui cerchiamo di tornare a ragionare.

Per quanto riguarda il 'Cirincione' c'è una relazione dei Vigili del Fuoco che attesta l'assenza di rischi, e che, solo per precauzione, visto il precedente di tre anni fa, viene consigliato di chiudere un'ala dell'edificio corrispondente a tre classi e di ricostruire gli intonaci dei soffitti, cosa che in questi giorni si sta facendo.

Per il resto dell'edificio scolastico il comune prosegua nei controlli seri e rigorosi, ed in base a quanto rilevato ed alle norme in vigore, chi ne ha il titolo e la responsabilità certifichi la sicurezza  o meno degli ambienti, altrimenti cambia lavoro.

Comandare, dirigere, amministrare, vuol dire innanzitutto assumersi responsabilità: se viene meno questo presupposto, allora buonanotte al secchio!

La prospettiva  di questo esodo biblico verso il 'Bagnera', (scuola a sua volta dove erano state segnalate dagli organi di sicurezza delle 'criticità'), oltre a sconvolgere la vita delle famiglie e dei bambini, sta rischiando di mettere in moto un altro meccanismo perverso in base al quale  ognuno pretende per la propria scuola, la sicurezza assoluta e matematica, il marchio di sicurezza Doc; così è il cane che si morde la coda.

Si torni a ragionare dunque ed a decidere in fretta, (ormai da oltre dieci giorni i ragazzi sono assenti dalla scuola), ed ognuno per la propria parte, la scuola con i suoi organismi e l'amministrazione con i suoi tecnici, tornino ad assumersi le giuste responsabilità.

Addio al libero mercato per quanto riguarda la telefonia? Non è ancora una certezza, ma una possibilità che si sta facendo strada in modo sempre più realistico. Facciamo un passo indietro e vediamo cosa starebbe per accadere.

In principio era solo un'indiscrezione, ma a quanto sembra il nuovo ddl Concorrenza, varato proprio pochi giorni fa dal governo Renzi, conterrebbe un comma (il 3 per l'esattezza) che riammette il pagamento delle penali nel passaggio da un operatore a un altro in caso di risoluzione anticipata. 

Proprio questa penale era stata eliminata dal governo Bersani, aprendo nuove frontiere nel libero mercato della telefonia fissa.

La legge Bersani, infatti, garantiva la possibilità del contraente di passare da un operatore all'altro senza vincoli di sorta.

Per fare un esempio, se si decideva di passare da Telecom a un altro operatore e poi effettuare un rientro in Telecom non si doveva pagare nessuna penale (scopri come funziona su miglioriofferteadsl.com/rientro-telecom.html), bensì solamente i costi tecnici che tale passaggio avrebbe comportato.

Pochi giorni fa, invece, la brutta sorpresa per tutti i consumatori che si vedrebbero così privati di una possibilità concreta di risparmio. Se il Parlamento dovesse dunque approvare il ddl, la situazione ritornerà a essere spinosa come in passato.

A quanto potrebbero ammontare le spese?

Altroconsumo ha fatto i conti in tasca agli utenti. A spiegarlo è lo stesso responsabile dei rapporti istituzionali Marco Pierani che ha ipotizzato il pagamento di una penale di oltre cento euro. Sempre secondo il responsabile di Altroconsumo, sarebbe un passo indietro, se non una vera e propria beffa, proprio ora che si stava implementando la copertura della nuova rete ultraveloce e il libero mercato avrebbe potuto offrire diversi vantaggi agli utenti.

Diversi i comuni siciliani, tra cui Catania, Palermo, Messina, Ragusa, Trapani e Siracusa, che sono stati interessati da un forte impulso di implementazione della rete Telecom, implementazione che verrà completata nel 2016.

Sarà bene pensare a priori quale gestore scegliere se la battaglia che promette Altrocunsumo non dovesse andare a buon fine. Per ora, però, sembra che almeno il rumore sollevato dall'associazione dei consumatori abbia prodotto qualche risultato.

È infatti giunta una nota del ministero dell'Economia che ribadisce che non sarà applicata alcuna penale a chi vorrà cambiare gestore telefonico per quanto riguarda la telefonia fissa, mobile e internet, sostenendo che il ddl disciplinerà semplicemente i costi di recessione dalle sole promozioni inerenti specifici servizi.

Non resta che attendere gli sviluppi.
 

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