Scoperta la targa presso la "putìa" di Ignazio Buttitta in Corso Umberto

Scoperta la targa presso la "putìa" di Ignazio Buttitta in Corso Umberto

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Una cerimonia sentita e partecipata quella di mercoledì scorso che ha visto l'apposizione di una targa posta sull'uscio della putìa del poeta  dialettale bagherese Ignazio Buttitta.

La putìa, che si trova su corso Umberto I nella zona definita “suitta l'aiccu”, non era solo una bottega ai tempi dell'attività del noto poeta, ma quasi un cenacolo culturale, luogo di incontro e confronto politico e culturale.

A scoprire la targa che la famiglia Buttitta ha scelto per forma, dimensione e contenuto, il sindaco di Bagheria Filippo Maria Tripoli, alla presenza del vicesindaco e assessore alla Cultura Daniele Vella e dell'assessore al Turismo Provvidenza Tripoli.

Presenti inoltre alla cerimonia la figlia del poeta Flora, i nipoti Ignazio, Emanuele e Nara Bernardi. Inoltre erano presenti anche la dottoressa Claudia Urzì, il professore Salvatore D'Onofrio che ha curato l'allestimento fotografico all'interno della Putìa e partecipato al recital di poesie di Buttitta. Tra gli altri ospiti il professore Rosario Perricone, direttore del Museo delle Marionette, che ha letto una poesia inedita del poeta bagherese.
Particolarmente apprezzata l'esibizione del trombonista Massimo La Rosa. Emozionata ed emozionante la Flora, tra i protagonisti dell'evento con la lettura del testo di una canzone.

"Importante iniziativa, è un debito che avevamo con la città quello di recuperare questo spazio che ci parla delle radici della nostra comunità" ha dichiarato il vicesindaco ed assessore alla Cultura Daniele Vella.

"Mi auguro che questo rimanga uno spazio permanente di cultura Bagheria. Prendiamo atto che tanti giovani non conoscono Ignazio Buttitta e abbiamo bisogno di far conoscere le nostre radici ai nostri giovani" - ha sottolineato il sindaco Tripoli.

“L'apertura della bottega avviene grazie all'impegno dei componenti della famiglia ed in primis a mia cugina Nara che ha raccolto memorie e salvaguardato il patrimonio culturale che appartiene alla nostra famiglia, con particolare riguardo alla Putia - ha affermato Ignazio Buttitta presidente Fondazione Buttitta, che ha aggiunto: Anche il comune ha dato una mano ma è stato Filippo Tripoli il primo sindaco che è riuscito a portare un pezzo della fondazione Buttitta a Bagheria e che sostiene il percorso della fruizione pubblica della Putìa".

Particolarmente apprezzato anche l'intervento del professor Emanuele Buttitta, nipote del poeta, che dice: "Per spiegare la nostra presenza qui, dobbiamo rispondere a due domande: perché una targa, perché la memoria e la letteratura: perché un uomo è ciò che ricorda, un uomo è la sua memoria" e aggiunge a supporto della tesi il riconoscimento di Penelope nei confronti dell'omerico Ulisse messo alla prova con il ricordo del talamo da lui costruito - "occorre lavorare sulla memoria attraverso la letteratura e anche attraverso questi riconoscimenti".

La manifestazione si è conclusa in musica con un'ulteriore esibizione del trombonista Massimo La Rosa, solista di fama internazionale.

La Putìa così come le attività della Fondazione mantengono e continueranno a manterere vivo il ricordo di un poeta, un figlio di Bagheria che per la complessità della sua opera, non può essere considerato solo un cantastorie, un poeta dialettale o popolare ma un poeta più profondo e universale che attraverso la sua sicilianità,ha rappresentato il dolore e la gioia dell’esistenza come in pochi sanno narrare.