Stamane intorno alle otto del mattino, un imprenditore bagherese, Giuseppe Sciortino di 56 anni, che operava nel settore delle costruzioni con la fornitura di servizi di carpenteria e ponteggi, si è impiccato nel magazzino al piano terra della propria abitazione, nel quartiere a ridosso dell'autostrada.
A scoprire la tragedia la moglie che, tornata dall'avere accompagnato il figlio a scuola, ha notato al proprio ritorno il fatto insolito della saracinesca del magazzino sollevata a metà.
Le è bastato uno sguardo per capire il dramma che si era consumato.
L'uomo che peraltro vantava parecchi crediti dalle aziende per le quali aveva lavorato, si parla di 2.000. 000 di euro, ma negli ultimi tempi lamentava serie difficoltà di natura economica nella gestione dell'impresa, e, secondo alcuni, qualche settimana fa aveva già manifestato in una lettera l'intenzione di farla finita.
Era una persona straordinari - dicono quelli che lo hanno consociuto- per la sua gentilezza e la sua disponibilità.
Sono intervenuti i Carabinieri per gli adempimenti di rito.
redazione bnews
Facciamo violenza a noi stessi nel dare risalto alla notizia del suicidio verificatosi oggi di Giuseppe Sciortino, un lavoratore di 56 anni, che decide di togliersi la vita, perchè non ce la fa più a reggere una situazione economica irrisolvibile.
Vista la reazione commossa e partecipe dell'opinione pubblica, il contesto e il momento in cui il fatto avviene, la tragedia che ha colpito la famiglia Sciortino diventa anche un fatto su cui l'intera comunità si deve interrogaree e su cui ognuno di noi è chiamato a riflettere.
Mettere per un momento da parte la doverosa discrezione, che in questi casi abbiamo sempre osservato, è anche un modo crediamo per onorare la memoria di un uomo che tutti descrivono come grande e instancabile lavoratore, oltre che dai modi cortesi e gentili: un uomo che si alzava, freddo, vento o pioggia che fosse, alle sei del mattino per fare un lavoro, quello di carpentiere, attività in cui riversava tutto il suo impegno oltre che una professionalità da tutti riconosciuta.
Un uomo che è rimasto stritolato in quell'ingranaggio mostruoso che si è portato via nello stesso negli ultimi anni centinaia di commercianti ed imprenditori, di risorse quindi della nostra società, che semplicemente non ce la facevano più, di fronte ad una crisi che oltre a stravolgere il quadro politico ed economico sta stravolgendo i connotati sociali ed umani dei nostri paesi.
Giuseppe Sciortino, per pagare puntualmente i propri collaboratori si era indebitato con le banche, e pur 'avanzando' somme significative, largamente al disopra dei suoi debiti, dalla imprese per cui assieme ai suoi collaboratori prestava la sua opera, era venuto purtuttavia a trovarsi in cattive acque
La crisi scende giù per li rami e attanaglia soprattutto le picccole imprese, il popolo delle partite IVA come si è soliti chiamarli con una burocratica espressione.
Ma dietro i numeri di Partita Iva ci sono i sacrifici, le storie, l'attaccamento al proprio lavoro e alla propria famiglia , le professionalità costruite lungo decenni e che in un processo di depauperamento complessivo stiamo perdendo.
Speriamo che la morte di Guseppe Sciortino non sia stata inutile e che faccia riflettere, quanti in alto guardando troppo spesso alla propria bottega, si sono scordati delle durezze della vita di chi lavora sul serio.
Sincere condoglianze alla famiglia
Angelo Gargano