Cronaca

Questa la dichiarazione rilasciatra dal comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri Teo Luzi, sulle operazioni portate a termine dai CC:

Nelle ultime due settimane i Carabinieri di Palermo hanno arrestato su ordine dell’Autorità Giudiziaria una quindicina di persone dedite a rapine a tabaccai, farmacisti, gestori di distributori di carburante ed esercenti vari. Si tratta di rapinatori “seriali” in quanto ritenuti responsabili di una serie di rapine avvenute nell’ultimo anno.

Gli arresti sono il risultato di indagini subito avviate dai Carabinieri allorquando ci si è resi conto che questo odioso reato era in leggera crescita. Subito è stato varato in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto un piano coordinato con la Polizia e la Guardia di Finanza, aumentando le pattuglie sul territorio e predisponendo servizi antirapina “ad hoc” con personale in abiti civili, che ha prodotto buoni risultati sul piano preventivo.

Contestualmente sono state avviate specifiche indagini e nel dicembre scorso i Carabinieri avevano già arresto 5 persone sorprese nella flagranza di rapinare una tabaccheria in Viale Strasburgo. I 13 arresti eseguiti in questi giorni costituiscono un altro importante risultato.

Occorre dire che a livello nazionale, evidentemente per la difficile congiuntura economica, nell’ultimo anno si è registrato un aumento dei reati predatori, in particolare di furti e rapine commessi ai danni di passanti o esercizi.

Tuttavia il numero di tali reati consumati nella provincia di Palermo resa molto al di sotto di quello delle altre grandi metropoli italiane e, quindi, i livelli di sicurezza complessivi possono ritenersi buoni. Ciononostante è dovere delle Forze di Polizia dedicare ogni energia disponibile per contrastare l’espansione del crimine e migliorare ulteriormente la situazione, sempre a fianco dei cittadini”

I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal G.I.P. del Tribunale di Palermo (Dott. Morosini) a carico di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di rapine in concorso.

L’operazione è l’epilogo di una complessa attività investigativa condotta dai Carabinieri della Compagnia di Bagheria con la direzione del Procuratore Aggiunto Maurizio SCALIA e dei Sostituti Procuratori Ennio PETRIGNI e Ilaria AURICCHIO.

Le indagini hanno accertato la commissione di nove rapine in danno di filiali di istituti di credito ed esercizi commerciali siti nel comprensorio bagherese e precisamente:

- Tabaccheria “DEL CORSO” sita nel Corso Butera di Bagheria, commessa il 05.11.2010;

- Tabaccheria “DEL CORSO” sita nel Corso Butera di Bagheria, commessa il 12.12.2010;

- Cinema “SUPERCINEMA” sito nella via Carà di Bagheria, commessa il 11.01.2011;

- Negozio di detersivi “FUTURA” di Villabate, commessa il 26.02.2011;

- Distributore di carburante Q8 in via Papa Giovanni XXIII° di Bagheria, commessa il 28.02.2011;

- Tabaccheria “DEL CORSO” sita nel Corso Butera di Bagheria, commessa il 06.03.2011;

- Rivendita di Tabacchi “SALERNO” sita nel Corso Umberto di Bagheria, commessa il 24.03.2011;

- Banca CREDEM sita in Bagheria, in via Città di Palermo, commessa il 14.06.2011;

- Banca UNICREDIT sita in Bagheria, Corso Butera, commessa il 24.06.2011.

Le indagini prendono spunto dagli accertamenti tecnici svolti dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale, intervenuta per i sopralluoghi tecnici sui luoghi delle rapine.

Ne derivava un quadro comune d’insieme caratterizzato da uno schema di azione collaudato, con l’uso di coltelli e pistole, rivelatesi poi fedeli riproduzioni prive del tappo rosso.

Importante l’apporto dei sistemi di videosorveglianza installati all’interno delle banche e degli esercizi commerciali. La visione dei filmati ha consentito, infatti, di circoscrivere le attività d’indagine su alcuni soggetti del luogo, che venivano notati aggirarsi con fare sospetto nei pressi dei tabacchi, pochi attimi prima della consumazione delle rapine.

Ricostruita la cerchia dei sospettati, queste osservazioni consentivano l’avvio di mirate intercettazioni a carico dei soggetti, accompagnate da servizi di osservazione a distanza per documentare i frequenti incontri tra gli appartenenti alla banda per definire gli obiettivi criminali.

Emergeva dunque la realtà di un gruppo criminale attento nella preparazione dei colpi, rapido e deciso nella loro esecuzione.

Il principale organizzatore si identifica in SCHILLACI Rosario, bagherese 40enne gravato da vari precedenti per reati contro la persona e il patrimonio, che pianifica volta per volta la rapina, studiando le vittime e predisponendo le modalità di intervento.

Gli altri correi rivestono ruoli esecutivi differenti a seconda delle circostanze e delle loro “abilità”. Il “palo” che, prima, effettua i “sopralluoghi”, suggerendo gli orari più appropriati e i giorni più remunerativi, poi durante il colpo, segnala la presenza di eventuali testimoni o l’arrivo delle forze dell’ordine. Gli “esecutori”, scelti per giovane età e prestanza, in modo da assicurare azioni decise e rapide.

I rapinatori hanno agito prevalentemente nei fine settimana e all’approssimarsi dell’orario di chiusura degli esercizi commerciali, tra questi prediligendo rivendite di tabacchi e distributori di carburante, gli indagati hanno potuto sperare di impossessarsi di sufficiente denaro contante che, nel complesso, ammonta a diverse migliaia di euro.

In tale quadro, non manca l’elemento familiare. SCHILLACI Rosario, infatti, era solito impiegare per le rapine il figlio nemmeno ventenne Emanuele, utilizzato per l’irruzione all’interno degli esercizi commerciali; nonché la sua convivente VERDICARO Tiziana 32enne e il nipote 23enne LANZA Nicolò, impiegati per eseguire dei sopralluoghi all’interno delle rivendite di tabacchi, in special modo per verificare la presenza di telecamere o di avventori, ovvero allertare i complici dell’arrivo delle forze dell’ordine.

In particolare, la donna ha svolto la maggior parte dei sopralluoghi proprio perché destava meno attenzione e in un episodio è stata registrata la sua presenza all’interno della tabaccheria insieme al figlio di 10 anni. Entra, guarda tra gli scaffali, verifica che tutto è tranquillo, esce e da il via ai complici, rimanendo comunque in prossimità dell’obiettivo.

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Nella foto da sinistra verso destra, dall'alto in basso

- BRAVO Giovanni, nato a Palermo classe ’93;

- LANZA Nicolò, nato a Palermo classe ’89;

- TALAMANCA Mirko, nato a Palermo classe ‘75.

- VELLA Luca, nato a Palermo classe ’89;

- CROCE Francesco, nato a Palermo classe ’75;

- VERDICARO Tiziana, nata a Palermo classe ’80;

- SCHILLACI Rosario, nato a Palermo classe’69;

- MINEO Gregorio, nato a Palermo classe ’67;

- SCHILLACI Emanuele, nato a Palermo classe ’92;

- CROCE Maurizio, nato a Palermo classe ’86;

Palermo, 21 febbraio 2012 

fonte: ufficio stampa provinciale Carabinieri 

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Il bar pizzeria "La Rotonda" di Casteldaccia, di Antonino Guttilla che lo gestisce da oltre 35 anni con la moglie e i figli, è tra i vincitori della VI edizione del premio "Ospitalità italiana" realizzato dall'Isnart, l'istituto nazionale di ricerche turistiche, in collaborazione con il sistema delle Camere di Commercio italiane. 

A premiare la pizzeria del litorale casteldaccese, il presidente dell'Isnart, Maurizio Maddaloni, insieme al vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani e al presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, al termine della serata finale che si è tenuta ieri a Milano al Palazzo Mezzanotte, presentata da Barbara Chiappini e Cesare Cadeo.

Trenta le strutture finaliste, tra alberghi, agriturismi e ristoranti.

Premiati anche i vincitori delle categorie alberghi da due a cinque stelle; gli agriturismi e i ristoranti gourmet, tipici, internazionali, classici e pizzerie.

Primo premio per hotel a due stelle per "Hotel & Residence Roma", di Padova; per i tre stelle il "Tre Querce", di Ancona; per i quattro stelle "Castello Miramare", di Latina; per i cinque stelle "Masseria Relais del Cardinale", di Brindisi. Per i ristoranti "L'insolita zuppa (categoria classico italiano), di Genova; il "Ruris" (gourmet), di Crotone; la "Taverna della Torre", di Brindisi; l' "Osteria dei sapori perduti", di Ragusa, e la pizzeria "La Rotonda", di Casteldaccia(PA9. Primo classificato per gli agriturismi "Le Pale", di Genova.

Quest'anno, per la prima volta sul podio anche i ristoranti italiani all'estero. Vincitore assoluto il ristorante San Pietro di New York che ha battuto la concorrenza di altri locali di Pechino, Melbourne, Bruxelles, Tel Aviv, San Paolo e San José che hanno ottenuto il marchio di qualità Isnart.

Le strutture premiate sono state votate, tramite sms, dai turisti che vi hanno soggiornato o mangiato e quindi testate personalmente durante gli scorsi mesi.  

Premio ospitalità italiana 2012 -VI edizione - elenco finalisti

Ci fu un periodo tra gli anni 80-90 che il mercato ittico di Porticello fu il più importante mercato ittico della costa tirrenica della Sicilia, più importante anche di quello di Palermo.

Per avere un’idea di quello che è accaduto in questi ultimi 15 anni basta pensare che il fatturato legato alla commercializzazione del pesce fresco che passava attraverso il mercato, era nel 1996 di oltre 12 miliardi delle vecchie lire, mentre nel 2011 a stento ha raggiunto il milione e mezzo di euro.

E’ vero in conseguenza delle restrizioni introdotte dalle normative comunitarie in tema di pesca e con il conseguente calo del numero di natanti a Porticello, ridottisi negli ultimi quindici anni da oltre 400 a circa 270, la quantità di pesce fresco che passa attraverso il mercato è oggettivamente diminuita.

A determinare il crollo dei volumi di prodotto scambiato ha pesato anche la chiusura, per lavori di ristrutturazione del mercato protrattasi per oltre sette anni, e dalla riapertura avvenuta a fine 2004 restano ancora presenti molte anomalìe, non ultima l’assenza di un presidio veterinario stabile, quella di uno sportello bancario, essendo andato via da tempo l’allora Banco di Sicilia, e l’assenza della Commissione mercatale.

Oggi il mercato viene gestito e diretto dal comune tramite il direttore Sergio Graziano, ed al comune compete la gestione  e la manutenzione: gli stand sulla carta disponibili sono 13 di cui undici affidati a privati, ma di fatto sono una mezza dozzina quelli operanti mentre due sono riservati agli armatori locali che possono vendere direttamente il prodotto appena pescato.

Ma non tutto il pesce che viene pescato dai natanti di Porticello o anche quello proveniente dalle marinerie di Porto Empedocle, Sciacca, Mazara e Porto Palo passa attraverso il mercato, perché una buona parte viene venduto “fuori mercato”.

Periodicamente i due soggetti giuridicamente preposti ai controlli sul mercato ittico, e cioè la Circoscrizione marittima di Porticello e i Carabinieri, fanno dei “blitz” per riportare l’ordine, ma dopo qualche settimana tutto torna come prima.

I pescatori lamentano infatti controlli eccessivamente fiscali sul loro operato e controlli “soft” sul mercato.

Ma non è solo il problema dell’evasione che preoccupa ultimamente, perché fatto sta che nell’ultimo anno alle solite e ricorrenti notizie su inchieste e indagini in corso, si sono verificati dei fenomeni gravi che allarmano perché fanno intendere che nell’ambiente che gravita attorno al mercato, rigattieri, grossisti, commercianti, standisti, acquirenti a vario titolo, trasportatori ecc...si sono rotti degli equilibri e si sta svolgendo una lotta sorda di cui però le forze investigative non riescono almeno sinora a coglierne sino in fondo le motivazioni.

Diversi furti di attrezzature da pesca su barche ormeggiate e le recenti rapine ai danni di un grossista e di un commerciante di pesce, non sembrano potere essere inquadrate all'interno delle dinamiche del mercato ittico.

Vengono considerate fenomeni di comune criminalità, mentre sono due in realtà le questioni che allarmano gli inquirenti: un episodio oscuro che si sarebbe verificato la scorsa estate, allorchè una delle telecamere di sorveglianza sul piazzale antistante il mercato è stata resa inservibile ( si pensa a colpi di fucile), ma soprattutto la sequenza di oltre mezza dozzina di furgoni e di camion frigoriferi oltre che di auto, dati alle fiamme in meno di un anno in maniera dolosa.

Le ipotesi che si fanno sono tante e si indaga, come si dice in questi casi, a 360°, per cui sono tante le ipotesi:

-il tentativo “esterno” di imporre il pizzo agli operatori del mercato o ai grossi commercianti?
-oppure questioni interne agli operatori del mercato a vario titolo legati agli stand o ai trasporti ?
 - o ancora problemi di concorrenza tra grossisti?
Sinora si brancola nel buio.

Qualunque siano le reali motivazioni di queste preoccupanti tensioni, il problema della regolamentazione del mercato, sarà una delle questioni più spinose e delicate con cui dovrà fare i conti il prossimo sindaco di Santa Flavia, e chiunque esso sia
 

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