Cronaca

L'assessore regionale alle infrastrutture, il bagherese Pier Carmelo Russo, ha inviato a bagheriainfo.it una precisazione che riportiamo di seguito, in merito ad un articolo pubblicato nell'ultimo numero del settimanale di Bagheria.

Nel numero in edicola del "Settimanale di Bagheria", a pagina 6, e' pubblicato un articolo che riporta questa passaggio "Non a caso, infatti, il PD ha richiesto espressamente la delega ai Lavori Pubblici, avendo per referente diretto nel governo regionale, un esponente di spessore".

L'Assessore Regionale alle infrastrutture ci ha fatto pervenire un comunicato che pubblichiamo: "Gent. sig. Direttore, apprendo solo adesso che il PD di Bagheria, in vista della formazione di una nuova giunta, avrebbe richiesto la delega ai lavori pubblici, "avendo un referente diretto nel governo regionale".

"Posto che, allo stato, ricopro la delega di Assessore regionale alle Infrastrutture, alla Mobilita' ed ai Trasporti, (gia' assessorato ai lavori pubblici) si potrebbe essere indotti a ritenere che quel referente del quale si parli posa essere io. Cosi' non e', non avendo mai frequentato la locale articolazione del PD, non avendo mai partecipato a trattative o riunioni volta alla formazione di questa o di altre Giunte ed essendo del tutto disinteressato a farlo. La mia disponibilita' e', viceversa, totale nei confronti dell'Amministrazione del comune di Bagheria, al pari di tutte le altre amministrazioni comunali dell'intera Regione, da chiunque essa siano rappresentate e quale che sia la composizione delle loro Giunte di governo".

Pier Carmelo Russo 

Differimento della pena di un anno: è un provvedimento previsto dalle norme sulla detenzione carceraria che si applica a quei detenuti che durante la reclusione si vengano a trovare in condizioni di salute incompatibili con la vita carceraria.

Ne ha usufruito il tycoon della sanità siciliana Michele Aiello, che ha lasciato tre settimane fa il carcere di Sulmona dove stava scontando una condanna definitiva a 15 anni e mezzo, che è rientrato nella sua casa di Bagheria.

Durante la prima detenzione cautelare in carcere nel 2004 Aiello aveva ottenuto gli arresti domiciliari per una forma di "favismo": adesso Aiello è sofferente per una grave malattia, che richiede cure che non possono essere fornite in carcere.

Alla fine dell'anno di differimento di pena il Tribunale valuterà, se, in base alle sue condizini di salute, potrà tornare in carcere.

nella foto  la villa di MIchele Aiello a Santa Flavia

 

dai giornali

 

Potrebbe essere un buon "canovaccio" per una commedia dell'assurdo. Ma per intanto è una tragedia, la vicenda in cui si è venuta a trovare una bagherese di 62 anni Giacoma Di Salvo.

Da cinque giorni fuori dalla propria casa e costretta a chiedere ospitalità alla sorella.

Noi riportiamo stralci della lettera inviataci dalla signora che denuncia di stare subendo una grave ingiustizia.

Tutto è cominciato lo scorso mercoledì allorchè la signora Di Salvo aveva chiesto alla sorella di andarle a prendere un documento presso la casa di via De Spuches dove ha domicilio e residenza sin dal 1957.

Grande la sorpresa quando scopre che la serratura dell'ingresso è stata sostituita: immediata la richiesta ai Carabinieri di intervenire, e si scopre che la casa è stata "clandestinamente e abusivamente" occupata da Gaetano, uno dei fratelli della donna, dalla moglie e dal figlio ( pare sfrattati dall'abitazione dove si trovavano precedentemente)

Tutti i tentativi per rientrare in possesso del bene dove la donna abita da sempre, dove ha accudito la madre sino alla morte avvenuta nel 2010, e che è diventato suo nel momento  in cui ha regolato la quota di legittima con gli altri fratelli, di cui l'avv. Tania Naro che la sta assistendo, produce la documentazione contestualmente alla denuncia.

Momenti anche di concitazione quando la donna, che ipertesa ha vuto anche un malessere, chiede di entrare per prendere abiti e medicine, per chè i familiari glielo impediscono e gli stessi Carabinieri niente posssono per farle esercitare un diritto che la signora Di Salvo, ritiene assolutamente legittimo.

Ed ecco, nel racconto fatto nella lettera che la signora ci ha inviato, la ricostruzione dei fatti.

"Nel pomeriggio dello stesso giorno, (mercoledì 14 marzo n.d.r.)  i militari mi hanno accompagnata, precisando che potevo per prendere soltanto le medicine, ed alcuni effetti personali; le medicine le ho trovate, mentre la documentazione medica, altri documenti, gli indumenti , le scarpe, le borse, la biancheria intima, invece erano già stati sottratti e buttati.
Nonostante ciò i militari si sono rifiutati di adottare alcun intervento in ordine a coloro che si sono introdotti abusivamente e clandestinamente nella mia casa, lasciando l’immobile nella loro disponibilità ed estromettendo me."

"Giovedì sera, giorno 15 marzo ho richiesto nuovamente l’intervento delle Forze dell’Ordine, avendo avuto notizia che gli occupanti abusivi stavano asportando mobili e suppellettili; i militari intorno alle ore 22,00 sono intervenuti e si sono limitati ad intimare loro di non asportare nulla, continuando a lasciarli nella disponibilità dell’immobile, senza adottare alcun provvedimento di sequestro nonostante l’evidenza dei fatti."

Ieri mi sono recata a Palermo in Procura per sporgere altra denuncia-querela, ma anche in quella sede mi è stato detto di pazientare!

Oggi ho appreso che la mia casa è stata svuotata dei miei mobili e suppellettili, che ho notato nei cassonetti della spazzatura."

Chi mi risarcirà dei danni morali e materiali?

Perchè - aggiunge la donna- non è stato immediatamente adottato un provvedimento di sequestro ai sensi dell’art. 321 c. 3 bis c.p.p. considerato il pericolo che la libera disponibilità del bene potesse aggravare o protrarre le conseguenze dei reati, e agevolare la commissione di altri, cosa possibile come mi ha spiegato il mio avvocato Tania Naro?
 

E' possibile- si chiede la donna- che una cittadina onesto debba restare senza tutela?.

"Ma è questo lo stato di diritto? E’ questa la tutela che ci assicurano dalle Forze dell’Ordine e dagli Organi Giudiziari? Quando potrò ritornare nella mia casa? Chi mi restituirà i miei effetti personali, i miei mobili, i miei ricordi affettivi, la mia storia? Saranno mai puniti i responsabili?

Vicenda di palese e macroscopica ingiustizia , come sembra di capire nel racconto della donna, o intricata vicenda di interessi familiari poco chiara e opinabile, come traspare dal comportamento dei Carabinieri?


 

Pervengono a questa organizzazine sindacale ripetute segnalazioni di sedicenti operatori sociali che, a nome di vaghe e non meglio precisate associazioni, compilano richieste di sospensione della Tarsu e promettono sicuro esonero.

Il tutto naturalmente dietro il pagamento di un compenso di 10 euro, che talora diventano 20 euro.

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Ora, fermo restando il diritto di chiunque ad avviare raccolte firme contro l'insostenibilità dell'aumento deciso per la tassa sui rifiuti, specialmente per le fasce di cittadini a basso reddito, pensionati e disoccupati, azione ancor più meritoria se fatta senza fini di lucro, tuttavia la CISL invita i cittadini a fidarsi solo di persone conosciute, oneste e trasparenti che operano all'interno di organizzazioni riconosciute a tutti i livelli e a diffidare di persone che si improvvisano capipopolo magari con il solo scopo di trarre in inganno le persone o attuare una truffa.

La CISL invita altresì i cittadini a segnalare alla Polizia o ai Carabinieri casi e persone che potrebbero sembrare sospetti. 

 

 

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