Cronaca

Non si placano, anzi rimbalzano sui media nazionali le polemiche circa la concessione per un anno degli arresti domiciliari a Michele Aiello, che stava scontando nelle carceri di  Sulmona una condanna a quindici anni, pena comminatagli nel processo "Talpe" che lo ha visto imputato assieme al presidente della Regione Totò Cuffaro, anche lui condannato.

La motivazione con la quale il Tribunale di sorveglianza dell'Aquila lo ha mandato ai domiciliari non convince gente comune e addetti ai lavori, a partire dal p.m. Nino di Matteo, che ha manifestato la propria incredulità di fronte al fatto che un problema così banale legato ad un menù a base di fave e piselli, nei confronti del quale Aiello manifesta una grave intolleranza, non sia stato posssibile risolverlo in altro modo.

Per esempio un menù diverso o il suo trasferimento in una struttura più idonea ed in grado si affrontare un problema tutto sommato semplice.

Oggi la polemica è approdata al TG 1 delle ore 20, in cui in un ampio servizio venivano riportate anche le proteste di alcuni familiari di vittime di stragi di mafia.

Ma già nel pomeriggio nel talk show di approfondimento politico di Domenica in... "L'arena" di Massimo Giletti il problema era stato affrontato allorchè da alcuni ospiti in studio si è parlato della certezza dell'espiazione della pena per delitti che hanno destato un particolare allarme sociale.

Giletti ha attaccato con inusitata durezza la decisione dei giudici dell'Aquila, facendo riferimento ai sacrifici dei magistrati antimafia, e  impegnando anche Alessandro Sallusti, direttore del quotidiano il Giornale, collegato in video, in una campagna per costringere il Ministro della giustizia Paola Severino a dare una risposta su quanto avvenuto.

 

Continua a suscitare polemiche e perplessità la decisione del Tribunale di sorveglianza dell'Aquila di concedere a Michele Aiello, che era detenuto nelle carceri di Sulmona dove stava scontando una condanna definitiva a quindici anni, , il differimento di pena di un anno per la grave patologia di cui soffre, e cioè il "favismo", una intolleranza a fave e piselli che provoca  gravi conseguenze sulla salute del detenuto: 

«Il vitto carcerario non ha consentito un'alimentazione adeguata del detenuto, risultando dal diario nutrizionale la presenza costante di alimenti potenzialmente scatenanti una crisi emolitica e assolutamente proibiti", hanno sancito i giudici. 

E quindi l'ex imprenditore "non può rimanere in prigione, perchè esposto a serio e concreto rischio di vita o a irreversibile peggioramento delle già scadute condizioni fisiche".

La Repubblica di sabato 24 marzo nella edizione di Palermo riporta una dichiarazione del p.m. Nino Di Matteo, che fu uno dei pubblici ministeri nel processo contro Aiello e Cuffaro:"Se il motivo della concessione della detenzione domiciliare è quello che ho letto sui giornali, e cioè il favismo e l'impossibilità di dare un menù adeguato al detenuto, sinceramente non riesco a comprendere cosa sia avvenuto, e cosa abbia impedito di cambiare il menù o un trasferimento in una struttura in cui si potessero curare i suoi problemi di salute."

Porticello 23.03.2012 . - Si è svolta nella nottata di ieri una complessa operazione di controllo sulla filiera della pesca, denominata “Triennio”, operata dagli uomini della Guardia Costiera di Porticello guidati dal Comandante Tenente di Vascello (CP) Silviamaria MALAGRINO’.

L’attività eseguita mediante posti di controllo, situati nei punti di accesso alla cittadina flavese, è stata indirizzata, prevalentemente, alla corretta applicazione delle normativa comunitaria e nazionale in materia di tracciabilità del prodotto ittico.

Durante i controlli è stato posto sotto sequestro circa un quintale di prodotto ittico in cattivo stato di conservazione, consistente in diverse specie ittiche, dall’ormai “famoso” pangasio congelato a squaloidi, come il pesce smeriglio venduto spesso come pesce spada, nonché gamberone e calamari congelati.

In un caso un rigattiere è stato sorpreso a scongelare il prodotto ittico con l’acqua del porto.

Cinque sono state le persone deferite alla Procura della Repubblica di Termini Imerese, mentre sono stati elevati verbali amministrativi per 6000 €. .

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Il prodotto ittico è stato visitato da personale del servizio veterinario di Bagheria che lo ha giudicato non idoneo al consumo umano, e previa autorizzazione del P.M. di turno è stato destinato alla distruzione.
La salvaguardia della salute dei cittadini è uno degli obiettivi primari del Corpo.

Spesso i prodotti come il pangasio, che hanno un modesto valore economico e nutrizionale, vengono commercializzati con la denominazione di specie ittiche più pregiate, come accade per lo smeriglio, appartenente alla famiglia degli squali, venduto come pesce spada.

Lo smeriglio oltre a non avere lo stesso valore commerciale del pesce spada, contiene una grossa quantità di mercurio che spesso causa, nella migliore delle ipotesi, fenomeni di dissenteria o manifestazioni cliniche ancora più gravi.

Il controllo effettuato quest’oggi si inserisce in un più ampio piano di controlli programmato dagli uomini della Guardia Costiera flavese, in prossimità delle feste pasquali in cui notoriamente si ha un forte incremento del consumo di prodotto ittico.

Fonte  Ufficio Stampa della Guardia Costiera

nella foto Maria Silvia Malagrinò Comandante Guardia Costiera Circomare di Porticello
 

E' accaduto intorno alle 1130 di questa mattina sulla Strada statale 113, tra il bivio per Altavilla Milicia e la stazione ferroviaria.

Una Fiat Panda condotta da Domenico Irosa, 69 anni, residente a Palermo, forse per un malore del conducente è sbandata ed è andata a strisciare per una ventina di metri sulla recinzione di un terreno agricolo che delimita la strada; si è quindi capovolta finendo la propria corsa su un pilastro di cemento.

Per l'uomo alla guida, che viaggiava da solo,  non c' è  stato nulla da fare: i carabinieri e i Vigili di Altavilla Milicia intervenuti non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.

E' l'assenza totale di segni di frenata che fa pensare, a chi ha eseguito i rilievi per ricostruire la dinamica dell'incidente, ad un malore del conducente.

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