Cronaca

Erano stati i familiari a segnalare l'assenza del loro congiunto, B.P. di 43 anni, palermitano di origini, che pe un lungo periodo aveva avuto residenza a Bagheria appunto nell'appartamento in cui è stato ritrovato, e solo di recente trasferitosi a Messina.

Il corpo senza vita dell'uomo che aveva precedenti penali di poco conto, è avvenuto nella mattinata di sabato 24 marzo ad opera degli agenti del Commissariato di Polizia, che lo hanno ritrovato nell'appartamento di una palazzina di Corso Baldassare Scaduto, in vicinanza del supermercato Todys; la morte secondo i primi accertamenti sarebbe avvenuto il giorno precedente, e tra le cause viene presa in considerazione quella di una "overdose" di droga.

L'uomo sarebbe stato noto agli inquirenti come consumatore saltuario, e periodicamente, pur abitando a Messina veniva a Bagheria nella casa di sua proprietà.

Comunque sulle cause del decesso si aspettano i risultato degli esami autoptici, che sono stati disposti dalla magiatrato inquirente. Al caso lavora la Polizia.

Operazione "lampara" l'avevano codificata gli inquirenti, perchè il gergo era quello dei pescatori e dei commercianti di pesce: si parlava di gamberoni, sarde e cassette di pesce.

Ma la Squadra Mobile era riuscita a "decrittare" attraverso appostamenti e intercettazioni telefoniche invece il traffico di cocaina che proveniva dalla Colombia e che proprio a Santa Flavia aveva uno snodo importante per la presenza di un commerciante di un titolare di una azienda di commercio ittico  locale che facendosi schermo della propria attività faceva arrivare la cocaina dalla Spagna in aereo.

Giuseppe Lo Coco, detto Giò giò, 44 anni, flavese, condannato a sedici anni, per distogliere l'attenzione degli inquirenti aveva anche fornito soffiate, consentendo agli investigatori di ritrovare grandi quantità di droga legata ad altri traffici.

Come sedici anni di condanna ha avuto un altro degli imputati, Polo Liga, 44 anni, residente a Mazara, ma nipote del capomafia bagherese Pino Scaduto.

Lo Coco e Liga assieme a Paolo Lumia, mazarese con residenza in Spagna, e la cui posizione assieme a quella di altre imputati è stata stralciata, costiutiva la mente organizzativa del traffico che faceva passare la cocaina dalla Puglia e dalla Campania per poi approvvigionare i mercati di Palermo e della Sicilia.

Allora furono dodici le persone arrestate: quattro degli imputati hanno scelto il rito ordinario, e tra questi, Paolo Lumia, otto invece hano scelto l'abbreviato.

Queste le condanne inflitte agli altri sei accusati: ai due palermitani Daniele Lauria, 40 anni, e Giuseppe Torregrossa, 33 anni titolare di un pub alla Magione, dieci anni ciascuno.

Sedici anni per il mazarese Francesco Dado, mazarese, gestore di un lido alla Tonnarella.

Altri tre condannati sono i fratelli Lucio e Pasquale Annunziata, napoletani residenti in Puglia , che hanno avuto comminati otto anni ciascuno, e il pugliese Michele Fiore, condannato a quattordici anni.

Dallo scorso sabato 24 marzo una ventina di mezzi del Coinres  utilizzati per le operazioni di raccolta e trasporto rifiuti e che vengono noleggiati da ditte private, hanno dovuto lasciare lo storico deposito di contrada "Incorvino" a ridosso del mercato ortofrutticolo dove venivano sinora ricoverati; peraltro pur  essendo l'area di proprietà comunale, il Coinres come Consorzio non ha mai dato un solo euro di affitto al Comune.

La causa della inibizione a tenere i mezzi ad Incorvino risiede nel fatto che l'area tempo fa è stata posta sotto sequestro per gravi carenze igienico ambientali, e le autorità sanitarie avevavno raccomandato ai dirigenti del Coinres, nella fattispecie i commissari liquidatori, di realizzare una serie di adempimenti per renderla consona con i parametri previsti dalla legge.

Ma i commissari non hanno mosso un dito, in conseguenza anche del fatto che gli "adeguamenti" richiesti dagli Uffici sanitari di controllo, avrebbero richiesto l'investimento di cospicue somme;  la conclusione è stata pertanto che della custodia  dei mezzi, ufficialmente gestiti dal Coinres, si è dovuto fare carico il Comune di Bagheria.

La soluzione individuata è l'area del mercatino settimanale, in considerazione anche del fatto che gli orari di uscita e rientro dei mezzi non interferiscono con il tradizionale mercatino settimanale del mercoledì.

E' stato anche attivato un servizio di vigilanza notturno. Bisognerà capire se le autorità sanitarie considerano questa soluzione adeguata e rispondente ai criteri previsti dalla legge

Investe un pensionato e fugge via a Bagheria . Il fatto è accaduto lo scorso venerdì intorno alle 13.30, in via Sant'Ignazio di Loyola, proprio di fronte all'I.T.C. "L.Sturzo" di Bagheria.

Un giovane studente rimasto in panne con l'auto aveva chiamato in soccorso il nonno che lo aveva raggiunto: mentre l'uomo, aperto il cofano dell'auto cercava di capire le cause della "panne", un'auto ha investito l'auto ferma provocando la chiusura improvvisa e violenta del cofano e la caduta dell'uomo, che è rimasto colpito alla testa.

L'automobilista si è allontanato senza prestare soccorso.

L'uomo delle cui generalità sono state comunicate solo le iniziali, P. S. impiegato comunale a Casteldaccia, è stato successivamente rintracciato dai Carabinieri e denunciato per omissione di soccorso.

Il pedone travolto, un pensionato di 74 anni, originario di Villabate, è stato condotto dai sanitari del 118, è stato trasportato all'ospedale Civico di Palermo.

I medici del pronto soccorso gli hanno diagnosticato un leggero trauma cranico.

 

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