Cronaca

'Mater semper certa est, pater incertus...' lo dicevano i latini, che però non avevano ancora svelato i misteri del DNA che consente oggi di sapere per certo anche chi è il padre.

Va però subito detto che ormai Palermo si impone nella classifica nazionale per le storie curiose o paradossali che riguardano coppie e famiglie: ancora qualche giorno fa la vicenda rimasta poco chiara di quelle nozze in Cattedrale che hanno visto l'un contro l'altro schierati genitori dei due promessi sposi, poi dopo la bagarre, diventati realmente sposi.

Non si è capito bene se ci fosse stato un tardivo ripensamento dello sposo, o il classico letterario "questo matrimonio non s'ha da fare nè ora nè mai".

I giornali riportano oggi un'altra notizia che ha del paradossale: al Policlinico di Palermo nasce una bimba e si presentano tre presunti papà risepttivamente di 60, 45 e 34 anni anni come la neomamma.

È sorto un litigio e il portiere del reparto ha chiamato i carabinieri che alla fine dopo avere identificato i contendenti che erano arrivati alle mani, non hanno però denunciato alcuno perchè non hanno verificato la sussistenza di  reati.

E' stata la neomamma a sciogliere il nodo gordiano con il classico colpo di spada: "È lui il vero genitore" ha dichiarato la ragazza ai carabinieri, indicando uno dei tre, lasciando con un palmo di naso gli altri due aspiranti papà, con i quali evidentemente la ventiquattrenne aveva avuto altre storie sentimentali.

Di fronte a  tanta autorevole e inattaccabile certificazione di paternità i due mancati papà non hanno potuto fare altro che girare sui tacchi e andar via.

Facevano bella mostra di sè sin da iersera nella via Filippo Buttitta, in via Libertà e in via Città di Palermo, dove si è deciso di cominciare a sistemarli. Ne sono sinora arrivati 170, ne arriveranno altri 80 nei prossimi giorni, per raggiungere quel minimo vitale per far fronte alle esigenze delle zone centrali di Bagheria.

Gli ultimi arrivi di nuovi cassonetti risalivano a poco più di due anni fa, ed in due anni le loro condizioni, vuoi per i roghi di spazzatura, vuoi per i danneggiamenti di varia natura cui sono stati sottoposti, erano ormai di serio degrado.

In quelli nuovi sono stati tolti solo per una parte i coperchi, mentre in quelli che già esistevano era stata fatta la scelta di usarli del tutto senza coperchio, nella previsione rivelatasi fondata, che le coperture sarebbero state più di ostacolo che di aiuto.

Pare infatti che si danneggino al momento dello svuotamento dentro gli autocompattatori, ed il fatto, ahimè, che tennerli chiusi convinca tanta gente raffinata, che a Bagheria come è noto abbonda, che si schifìa a toccare i coperchi, ad abbandonare quindi i sacchetti per terra.

Nei prossimi giorni sui nuovi cassonetti verranno sistemati gli adesivi che richiamano i cittadini al rispetto dell'orario di conferimento dei rifiuti, cosa che dovrebbe dare la possibilità di potere sanzionare gli inadempienti.

I vecchi cassonetti che sono ancora in condizioni decenti verranno riutilizzati in aree periferiche del territorio comunale.

Vogliamo sperare che a breve come si dice possano anche arrivare i nuovi cassonetti  per la differenziata.

Arrivano in queste ore le espressioni di solidarietà dalle istituzioni e dai partiti nei confronti del carabiniere che opera presso la Stazione di Bagheria e che è stato oggetto a Palermo dove abita, di una grave intimidazione, l'incendio dell'auto, che per le modalità con cui è stato realizzato avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche.

 

Questi i comunicati del sindaco e del presidente del consiglio 

"In merito alla notizia dell’esplosione avvenuta a Palermo lunedì notte che ha distrutto la vettura di un carabiniere che presta servizio nel territorio bagherese, il sindaco Vincenzo Lo Meo, a nome della Giunta esprime solidarietà e vicinanza condannando fermamente l’atto intimidatorio.” I carabinieri giornalmente offrono un servizio straordinario di controllo del territorio e di lotta alla criminalità. Sono vicino al giovane carabiniere che è stato vittima di un gesto intimidatorio inaccettabile” ha dichiarato il sindaco  Lo Meo.

Il presidente del Consiglio comunale Caterina Vigilia, a nome del Consiglio, dichiara:

“E’ inconcepibile pensare di fermare, con un simile atto, un uomo che lavora per le istituzioni e per la collettività. Esprimo piena solidarietà auspicando una immediata risoluzione del caso.

 

Arriva anche la presa di posizione del PID.

Nel comunicato del PID firmato dai consiglieri comunali Gino Di Stefano, Maurizio Lo Galbo, Grazia Lo Cascio, Francesco Gurrado, e dal consigliere provinciale Bartolo Di Salvo si legge: "E' inaccettabile che un rappresentante dello Stato che compie il proprio dovere di uomo di legge e di cittadino, debba correre questi rischi di ritorsione assurda e ingiustificabile."

"E' stata una fortuna - continua il comunicato - che nessuno a quell'ora di notte passasse in vicinanza del luogo del vero e proprio attentato altrimenti le conseguenze sarebbero state ancora più gravi."

E così concludono i rappresentanti del PID bagherese: "Esprimiamo al comandante della Tenenza maggiore Francesco Tocci, al comandante della Stazione maresciallo Ettore Saladino, a tutti gli uomini che operano nella caserma di Bagheria, che in questi anni di duro lavoro hanno assestato colpi durissimi alla mafia e alla criminalità comune, la nostra più completa solidarietà."

 

Questo invece il comunicato del PDL

”I Consiglieri comunali Paolo Amoroso, Antonino La Corte e Aiello Pietro, appartenenti al gruppo consiliare del P.D.L., esprimono la loro solidarietà nei confronti del carabiniere in forza presso la caserma di Bagheria per l'atto intimidatorio subito.

Si auspica che le autorità preposte, possano al più presto assicurare alla giustizia gli autori di tale gesto.

 

Anche l'UDC si schiera 

"La Segreteria cittadina dell'UDC di Bagheria, nel provare sdegno, per l'effimero atto intimidatorio, perpetrato nei confronti di un rappresentante dell'arma e dello stato, esprime solidarieta' al Carabiniere in forza alla Tenenza di Bagheria, vittima dell'attentato, al comando, e a tutta l'arma dei Carabinieri, per il vile gesto.

Riteniamo sia doveroso, ognuno per la nostra competenza, per il nostro ruolo, e per il nostro operato, dare sostegno e piena collaborazione, all'azione delle forze dell'ordine, che giornalmente svolgono il loro incessante quanto pericoloso lavoro, nel pieno svolgimento del proprio dovere."  

 

Il consigliere del FLI  Angelo Bartolone

“Esprimo solidarietà e vicinanza all’arma dei carabinieri e in particolare al carabiniere che presta servizio nel nostro territorio per il vile atto intimidatorio subito.

Un gesto che merita una ferma condanna e, che sono certo, non riuscirà a disturbare l’azione quotidiana e incessante dell’arma dei carabinieri nella lotta alla criminalità.

Le forze dell’ordine ogni giorno sono impegnate a garantire l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini anche a rischio della loro incolumità, ed è inaccettabile che possano subire gesti così vili.
Mi auguro che al più presto i responsabili di tale vile atto vengano consegnati alla giustizia e subiscano una condanna certa”.

 

 

C'è già una pista per il gravissimo atto intimidatorio di cui è stato vittima un trentenne carabiniere che presta servizio a Bagheria e la cui auto una Mercedes CLK è stata nella notte tra martedì e mercoledì fatta esplodere in vicinanza dell'abitazione del militare, in via Cesare Terranova a Palermo.

L'auto sarebbe stata prima incendiata, e successivamente sarebbe esplosa la bombola sistemata nelle vicinanze della vettura. 

La deflagrazione verificatasi intorno all tre di notte ha suscitato un grande allarme tra i residenti nella zona che si sono subito affacciati o precipitati instrada. 

Gli inquirenti sottolineano che il gesto criminale avrebbe potuto avere conseguenze molto più gravi se in quel momento qualcuno si fosse trovato a passare nelle vicinanze, anche perchè pezzi metallici della bombola sono stati scagliati come proiettili a grande distanza.

Secondo quanto riferiscono diversi organi di informazione l'attentato non sarebbe legato a ritorsioni mafiose per il fatto che il carabiniere non seguiva questo tipo di indagini, ma piuttosto ad un episodio che aveva visto qualche giorno fa protagonista lo stesso carabiniere.

Lo scorso sabato il carabiniere, aveva notato due giovani che stavano cercando di rubare un'auto, ed anche se libero dal servizio li ha inseguiti e con la collaborazione di altri colleghi subito allertati è riuscito ad arrestarli.

E' questa la pista che gli inquirenti coordinati dal sostituto Maurizio Scalia, seguono come filone di indagine privilegiato.

Come dicevamo vengono di fatto esclusi sia la pista mafiosa che quella legata a vicende personali, anche se il militare, che dopo avere lavorato al Nord era da poco in servizio a Bagheria,  verrà naturalmente ascoltato dal p.m. che indaga.

 

 

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