Cronaca

Una donna S.I. di 37 anni che, poco dopo le otto di stamane stava attraversando la via Città di Palermo subito dopo l'ncrocio con via Monsignor Arena, all'altezza di Intimomanìa, è stata investita da uno scooter il cui conducente,  non si è fermato a prestare soccorso.

Il conducente dello scooter infatti, pare un giovane,  che risaliva lungo la via Città di Palermo aveva travolto la passante, addirittura perchè stava sorpassando un'auto che si era fermata per consentire alla signora di attraversare la strada; pur avendo visto la donna per terra, dopo qualche attimo di esitazione ha ripreso la sua corsa, commettendo il grave reato di omissione di soccorso.

A bordo dello scooter, pare di grossa cilindrata c'era anche un passeggero.

La donna che ha subito escoriazioni ed traumi vari è stata soccorsa in un primo momento da alcuni passanti,  e successivamente dall' ambulanza del 118  che l'ha trasportata all'Ospedale Civico di Palermo.

In atto si trova ricoverata al reparto di rianimazione dell'Ospedale Civico di Palermo con prognosi riservata per un serio trauma cranico.

I vigili della sezione infortunistica si sono occupati dei rilievi e di cercare attraverso le testimonianze di alcuni presenti, ma soprattutto dall'esame dei filmati di alcune videocamere di sorveglianza sistemate nei negozi della zona, di trovare informazioni utili per risalire al pirata della strada.

E' accaduto quando era da poco passata la mezzanotte in una traversa di via Palagonia a Bagheria. 

Un gruppo di quattro uomini travestiti da Carabinieri ha suonato il campanello di un appartamento; agli occupanti che si sono svegliati di soprassalto, uno dei quattro ha mostrato una sorta di tesserino o di patacca che li qualificava come appartenenti alle forze dell'ordine.

Il capofamiglia ha aperto la porta ai quattro "carabinieri", vestiti in tutto e per tutto come carabinieri con i "fratini" e berretto con la visiera abbassata, convinto di trovarsi però di fronte ad uno scambio di persona, che avrebbe subito chiarito.

Niente di tutto questo, perchè i quattro con metodi molto "professionali" , per la perquisizione usavano i guanti, hanno iniziato, accompagnati dai componenti della famiglia, il giro delle stanze.

Addirittura hanno invitato, proprio per simulare un rigoroso rispetto delle procedure, i tre componenti la famiglia a seguirli ognuno in una stanza, come usano fare i veri carabinieri.

Ad un certo punto in un cassetto hanno individuato una mazzetta di qualche migliaio di euro, circa 3.000, ed uno dei quattro se li è messi disinvoltamente in tasca.

Alle proteste dei componenti il nucleo familiare per questo gesto così poco conforme alle norme di legge, i quattro hanno gettato "la maschera"; almeno in due hanno impugnato le pistole ed hanno chiarito che in realtà si trattava di una rapina.

Sconcerto e paura naturalmente del capofamiglia della  moglie e del figlio che erano presenti e tenuti sotto la minaccia delle pistole.

Una rapina ben architettata e con un "basista" molto ben informato: infatti l'uomo, C.M., titolare di un distributore di carburante, aveva nella giornata di sabato e domenica realizzato un grosso incasso, ed era a quello che miravano i banditi.

Sotto la minaccia delle pistole l'uomo è stato pertanto costretto a consegnare ai quattro finti carabinieri una somma di circa 70.000 euro.

Ottenuto quello che volevano i quattro malfattori si sono dileguati ed al derubato non è rimasto altro da fare che telefonare al vicinissimo Commissariato di Polizia di Bagheria che ha avviato le indagini, che in considerazione della gravità del fatto, si stanno svolgendo di concerto con la Squadra Mobile di Palermo.

Pochissime le tracce lasciate dai malviventi, anche se avendo agito a volto scoperto, una qualche ricostruzione delle fisonomie dei rapinatori sarà comunque possibile, quantomeno aspetto ed età presunta.

Naturalmente i derubati non riescono a darsi pace per non essere stati più sospettosi. 

Non è però la sola rapina avvenuta dalle nostre parti realizzata secondo questo copione, anche perchè la rapina di domenica notte segue quella che con modalità assolutamente identiche è stata perpetrata la scorsa settimana a Casteldaccia presso il villino di un professionista, solo che in quel caso i delinquenti si erano travestiti da finanzieri.

Gli inquirenti trovano conferma nell'ipotesi che a Bagheria e nel territorio, per le modalità di svolgimento, per l'uso ormai reiterato di armi da fuoco si sta "strutturando" una vera e propria  banda che ha fatto il salto di qualità rispetto ai furti e alle rapine occasionali. 

E’ successo poco distante dal quartiere Kalsa dove erano in atto i controlli dei locali in Piazza Magione, sulla s.s. 113 tra il capoluogo e Ficarazzi.

L’equipaggio di una gazzella del Nucleo Radiomobile ha intimato l’Alt a due giovani a bordo di un Honda SH bianco che si dirigeva verso il centro cittadino. 

I due identificati in: MONTESANTO Pietro pregiudicato, ventenne palermitano, residente a Bagheria in via De Spuches, conducente del mezzo ed il passeggero SPARACINO Domenico incensurato palermitano di 22 anni, residente a Santa Flavia in via Raffaello Sanzio sono apparsi molto preoccupati tanto da far sospettare che nascondessero qualcosa.

Avendo il sospetto che potessero nascondere dello stupefacente sono stati perquisiti ma con esito negativo.

Allo SPARACINO è stata rinvenuta la somma di 290 € tra banconote e monete riferendo di doverli utilizzare per acquistare un regalo.

Dopo circa due ore sono stati visti ritornare in direzione opposta e sono stati fermati di nuovo. Non avendo il denaro addosso e sicuri che avessero speso la somma acquistando dello stupefacente, i Carabinieri hanno chiesto ai due cosa avessero comprato come regalo.

L’ennesima risposta evasiva ha costretto i militari ad un’altra perquisizione che ha permesso di rinvenire un “panetto” di hashish di un peso di 100 grammi, nascosto negli slip dello SPARACINO.

Lo SPARACINO e il MONTESANTO accompagnati in caserma, sono stati dichiarati in arresto con l’accusa di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Dell’avvenuto arresto è stato dato avviso, al P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Palermo, che ha disposto la traduzione degli arrestati in regime dei domiciliari. 

 

Fonte  Ufficio Stampa dei Carabinieri

Una vera e propria centrale di riproduzione clandestina di materiale audiovisivo e’ stata scoperta dagli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo, all’interno di un appartamento nel centro storico di Bagheria (Palermo). 

La saletta, al momento dell’accesso dei finanzieri, era organizzata per riprodurre grandi quantita’ di cd e dvd da destinare a rifornire in tempi molto rapidi il mercato illegale.

All’interno, infatti, sono stati sequestrati sette hard disk, tre torrette di masterizzazione contenenti dodici masterizzatori, tre stampanti e relative cartucce (circa 400),uno scanner, 1.315 tra dvd e cd vergini pronti a essere masterizzati oltre a tremila custodie in cellophane e cento copertine.

Nella memoria degli hard disk sequestrati, inoltre, le fiamme gialle hanno individuato un vastissimo repertorio composto da 8.752 files multimediali: dai classici della cinematografia alle pellicole attualmente in visione nelle sale cinematografiche, senza tralasciare gli album dei piu’ noti cantanti del momento e i videogiochi per consolle delle marche piu’ diffuse.

A seguito dell’irruzione dei finanzieri nell’abitazione, l’inquilino, un palermitano di 38 anni, ha ammesso di utilizzare la saletta per riprodurre illecitamente cd e dvd da destinare al mercato clandestino dell’hinterland palermitano.

L’uomo e’ stato denunciato alla locale Procura della Repubblica per gravi violazioni alla normativa sui diritti d’autore.

fonte: Adkronos

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