Cronaca

I Carabinieri delle Stazioni “Palermo Oreto” e “Villafrati”, nel corso di attività di polizia giudiziaria finalizzata al contrasto dei reati nei confronti degli anziani, hanno tratto in arresto in flagranza di reato, SEMINARA Giuseppe Antonio, classe 1971, pregiudicato di Trabia, resosi responsabile di estorsione di denaro ai danni di una vedova 70enne.

L’uomo, vicino di casa della donna, residente a Trabia - essendo a conoscenza che questa aveva subito un furto in abitazione nel mese di agosto - nei giorni scorsi, si era presentato alla vedova come stretto conoscente del marito scomparso e, successivamente, aveva millantato la possibilità di recuperare la refurtiva in cambio di denaro.

L’anziana, in un primo momento si era mostrata interessata alla richiesta, soprattutto nella prospettiva di recuperare alcuni oggetti in oro appartenuti al defunto marito, cui era legata affettivamente. In seguito, però, aveva desistito, temendo che potesse trattarsi di un raggiro.

Il SEMINARA, quindi, al fine di ottenere il denaro richiesto, iniziava a minacciare ripetutamente la donna, sino ad indurla a presentarsi per un incontro presso l’ufficio postale di piazza Giulio Cesare, vicino la stazione ferroviaria di Palermo. Qui, dopo avere accompagnato la donna sino allo sportello, si faceva consegnare la somma contante di 2.500 euro che la vedova aveva prelevato poco prima, nella speranza di poter ottenere la restituzione dei gioielli.

A questo punto, intervenivano i militari dell’Arma, preventivamente allertati dai parenti della donna, i quali si erano insospettiti per l’anomalo e apparentemente ingiustificato viaggio a Palermo, anche nel timore che la loro congiunta potesse essere vittima di truffe o raggiri.

I Carabinieri - che avevano seguito la donna dall’uscita di casa sino all’ufficio postale, dove avevano osservato la scena confondendosi tra le persone in fila - hanno immediatamente bloccato il SEMINARA e recuperato il denaro, che è stato successivamente restituito alla vittima.

L’uomo è stato quindi tradotto presso il carcere “Ucciardone” dove si trova tuttora ristretto a disposizione dell’Autorità Giudizia.

Fonte Ufficio provinciale stampa dei Carabinieri

Tutto è accaduto nel giro di mezz'ora intorno alle 1.30 di questa notte: una pattuglia della Polizia nel normale servizio di perlustrazione è stata avvisata dai Carabinieri che stavano realizzando un posto di blocco in vicinanza della Casetta Bianca a Casteldaccia, che una Fiat uno non si era fermata all'alt.

Gli agenti si sono messi subito assieme ai colleghi alla ricerca dell'auto che è poi risultata rubata, e nel cui cofano sono stati ritrovati arnesi da scasso, e l'hanno individuata.

E' iniziato un inseguimento, con il conducente della Uno che, arrivato in vicinanza della stazione ferroviaria di Altavilla Milicia ha invertito direzione di marcia tornando verso Bagheria con le pattuglie di polizia e carabinieri che li inseguivano nella notte a sirene spiegate.

All'altezza di Bagheria la Uno ha imboccato corso Baldassare Scaduto ad alta velocità andando ad impattare con un'auto della KSM, agenzia di sicurezza privata.

Malgrado avessero gli agenti di polizia alle spalle, i due giovani Roberto Piazzese di 20 anni e D'Apolito  Emanuele di 19, entrambi residenti a Ficarazzi, tentavano la fuga a piedi; raggiunti dagli agenti ingaggiavano con questi una colluttazione al termine della quale venivano arrestati, ma uno dei due poliziotti  riportava la frattura di una mano.

I due giovani sono stati arrestati con l'imputazione di resisetnza, violenza e lesioni apubblico ufficiale saranno processati oggi per direttissima.

I Carabinieri del Nucleo Operativo di Piazza Verdi a seguito di indagini hanno tratto in arresto per produzione di sostanze stupefacenti e furto di  energia elettrica LONGO Antonino, nato a Palermo, classe 1987, ivi residente poiché ritenuto responsabile della coltivazione di cinquantuno piante di marijuana.

altLa coltivazione è stata realizzata all'interno di una serra corredata di lampade alogene, stufa, ventilatore a piede, terriccio e fertilizzante creata artigianalmente in una stanza di un appartamento sito in via del Bassotto dove l’uomo vi risiede.


A seguito di ulteriori accertamenti, eseguiti con il supporto del personale tecnico Enel, i Carabinieri hanno altresì accertato che il LONGO aveva allacciato abusivamente gli impianti di illuminazione ed irrigazione della menzionata serra alla rete elettrica pubblica.

Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria il LONGO è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del processo.

Palermo, 11 ottobre 2012 

ufficio stampa provinciale carabinieri

L'intimidazione perchè tale sembra essere in base ad una serie di riscontri oggettivi è avvenuta durante le ore antelucane di oggi giovedì 11 ottobre: del liquido infiammabile sarebbe stato versato nell'ingresso della sede dell'attività di onoranze funebri Mineo che si trova in piazza Sepolcro, liquido che in parte è penetrato all'interno, quindi è stato dato fuoco.

Quello che si vede dall'esterno è la porta a vetro annerita dal fumo, ma niente è dato ancora di sapere su cosa le fiamme abbiano potuto danneggiare all'interno.

L'allarme è stato dato da un metronotte che poco dopo le sette di stamane ha informato i titolari di cosa sarebbe avvenuto.

Il titolare che si è recato immediatamente sul posto ha subito informato la Polizia.

Una anziana signora che abita nelle vicinanze ha sentito dei rumori nella mattinata, una sorta di botto, ma non ha ritenuto importante chiamare la polizia o i carabinieri.

Mentre scriviamo è stata transennato l'ingresso della sede, e per entrare all'interno si è in attesa dell'arrivo della Polizia scientifica che in base ai rilievi che effettuerà cercherà di trovare indizi utili per risalire agli autori del gesto, che, ripetiamo, presenta tutte le caratteristiche per essere considerato doloso, un avvertimento quindi.

Appena due settimane fa due incendioche hanno interessato due aree immediatamente contigue alla clinica Santa Teresa, provenienti da due focolai autonomi e contemporanei, avevano aftto pensare anche in quel caso ad una chiaro segnale mandato alla struttura sanitaria appartenuta a Michele Aiello, ed oggi sotto sequestro giudiziario.

 

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