Cronaca

E' una notizia di qualche minuto fa sulla quale sino ad ora ci sono solo informazioni frammentarie: un cadavere carbonizzato è stato trovato in via De Spuches proprio di fronte alla villa De Spuches. Sul posto ci sono i carabinieri e la Polizia che stanno procedendo ad effettuare i rilievi, anche se ad ora il cadavere non è stato indentificato.

AGGIORNAMENTO

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Il luogo del ritrovamento è la stradina che si diparte dalla strada dei valloni proprio all'altezza delle case De Spuches e va verso l'abbeveratoio: a dare l'allarme poco dopo le 7.00 di questa mattina una telefonata ai Carabinieri immediatamente intervenuti. In questo momento ci sono una decina di mezzi della Polizia e dei Carabinieri, mentre gli uomini della Scientifica stanno effettuando i rilievi.

Il cadavere è  irriconoscibile, perchè gli abiti bruciando hanno trasfigurato le fattezze dell'uomo, anche se pare che la identificazione non sarà particolarmente difficile perchè le mani sono rimaste intatte dal fuoco e tramite le impronte digitali sarà possibile risalire alla identità del cadavere.

Sul posto gli uomini del Nucleo investigativo provinciale, il maresciallo Ettore Saladino, comandante la Stazione dei CC di Bagheria, l'ispettore superiore Domenico Barone, responsabile  della Squadra investigativa della Polizia di Stato.

AGGIORNAMENTO ORE 10,40: Il cadavere sembra essere quello di un uomo dell'apparente età di 35 anni, con un vistoso tatuaggio sulla schiena, e la cui fede nuziale trovatagli al dito riporta inciso il nome di Antonello. 

Il grave fatto di sangue risale certamente alla notte scorsa o addirittura alle prime ore del mattino: è probabile che l'uomo, di corporatura robusta, sia stato prima stordito e quindi dato alle fiamme nel luogo in cui è stato ritrovato.

Il luogo del ritrovamento pur essendo una piccola trazzera è comunque frequentato da contadini e la presenza del cadavere carbonizzato non poteva certo sfuggire; inolte nel luogo del ritrovamento è stata verificata la presenza di tracce di sangue relativamente fresche.

La prima impressione che emerge è che si tratti della vittima di un regolamento di conti in ambienti della malavita palermitana.

Questo il comunicato ufficiale dell'Ufficio Stampa dei Carabinieri

Nella mattinata di oggi, alle ore 07.00 circa in Santa Flavia (Pa), in contrada Spedalotto Valdina - località Abbeveratoio - su segnalazione di un passante, è stato rinvenuto un cadavere presumibilmente di sesso maschile, completamente carbonizzato.
Sul luogo del rinvenimento, sono intervenuti tempestivamente i Carabinieri della Compagnia di Bagheria, unitamente a personale del Reparto Operativo e della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale Carabinieri di Palermo e del medico legale, che stanno eseguendo i rilievi tecnici e l’ispezione cadaverica.
In atto, si sconoscono le generalità della vittima.

 

Da quando, era il nove dicembre 2012, si seppe che dodici tra Tir, semirimorchi e container  eranoin mare dalla Euro Cargo Cagliari che copriva la tratta Livorno-Palermo,  molti pescatori di Porticello, Trabia, Termini, S.Nicola hano smesso praticamente di pescare; ed il loro non è un semplice capriccio o una preoccupazione infondata, perchè in maniera seria e documentata spiegano come e perchè oggi andare a pesca a strascico o con il palangaro di fondo in quella striscia di mare dove sono caduti quei mezzi e dove si pesca  gambero rosso, gamberone, mustìe e merluzzi è altamente rischioso.

La posizione dove sono affondati i TIR , due miglia e mezzo a nord est di capo Mongerbino sulle coordinate Lat. N: 38° 08’ 839’’ – Long. E: 013° 34’ 073’’ (relativa alla posizione dove sono affondati i tir); Lat. N: 38° 07’ 150’’ – Long. E: 013° 37’ 110’’, posizione questa relativa alle parti semisommerse dei mezzi stanno creando  un serio danno alla flottiglie di pesca costiere.

Ed il perchè è semplice, ed è legato non soltanto alla eventualità che le reti impigliandosi in qualche relitto dei mezzi affondati possano danneggiarsi, ma il motivo è di gran lumga più grave: in considerazione del peso dei relitti affondati se nell'operazione di ririrare le reti in barca queste ultime dovessero restare incastrate in qualcuno di quei mezzi pesanti sul fondo del mare, a serio rischio verrebbe messa la sicurezza della barca e dei pescatori.

Si potrebbe infatti rompere qualche cavo di acciaio e si potrebbe arrivare al capovolgimento dell'imbarcazione. Per questo già a poche ore dall'incidente occorso al cargo della Grimaldi e dell conseguente caduta in mare di tir, semirimorchi e container l'associazione Anapi Pesca aveva già inviato alle autorità, e tra queste la Capitaneria di porto di Palermo e al Dipartimento pesca della Regione siciliana, la nota che riportiamo in calce.

Ma la richiesta che arriva pressante dai epscatori è una ed una sola: si proceda nel più breve tempo possibile alla idividuazione ed al recupero dei relitti caduti in mare dal cargo per dare serenità e sicurezza agli uomini di mare.

Pare che un impegno in questo senso già esista e che la società di navigazione proprietaria del cargo abbia affidato ad una società specializzata il compito di recuperare il carico perduto e affondato.

LA NOTA  DELL'ANAPI  PESCA

"La scrivente associazione intende segnalare la gravità del fatto accaduto in data 9.12.12 al traghetto della Grimaldi proveniente da Livorno e diretto a Palermo. L’affondamento di 12 tir, in una zona altamente frequentata dalle unità da pesca a strascico (gambero rosso) e palangaro da fondo (pesce castagna) del comp. Marittimo di Palermo :- posizione.

(relativa all’avvistamento di parti semisommerse dei tir). Ci preoccupa molto, in ordine al regolare svolgimento dell’attività di pesca di una buona parte della flotta del palermitano (Porticellese in particolare). La possibilità, più che concreta, che questo segmento di flotta, possa incorrere in gravi danni alle attrezzature, alle barche ed eventualmente anche agli equipaggi, derivante dall’impigliamento degli attrezzi (strascico e palangari di fondo) nei mezzi affondati, è reale.

Da informazioni, ricevute dalla Cap. di Porto di Palermo, sezione Sicurezza alla Navigazione (che si ringrazia per la collaborazione e le informazioni date), apprendiamo che, “Palermo Radio” ha già diffuso un comunicato ai naviganti (AVURN) che viene ripreso ogni ora, segnalando il fatto e le coordinate relative all’affondamento e all’avvistamento di pezzi dei TIR.

La zona interessata, dalle coordinate suddette e relative, sia all’affondamento che all’avvistamento, si estende per circa miglia 7,5 verso Sud Sud/Est e per una larghezza di circa miglia 2,00/2,5.

Si pregano le imprese pesca interessate alla pesca e/o alla navigazione e le unità da diporto, di fare molta attenzione in quel tratto di mare.

La scrivente, inoltre, sta valutando la possibilità di chiedere l’attivazione della legge regionale n° 33/98, per le calamità naturali e/o eventi calamitosi (come si ritiene sia il suddetto). atta a indennizzare le imprese di pesca, colpite da questo fenomeno.

E' il Mercatone della Ceramica, il centro commerciale all'ingrosso di ceramica e sanitari che si trova sulla S.S. 113 tra Bagheria e Ficarazzi, ad essere entrato adesso nel mirino degli estortori: le immagini delle teelecamere di controllo hanno registrato, qualche giorno fa,  l'immagine di un uomo forse con la testa ricoperta da un casco e della mano  che nottetempo sistemava all'ingresso una bottiglia poi risultata piena di benzina.

Peraltro il "Mercatone della Ceramica" è una delle aziende che aderisce al cartello di Addio Pizzo.

E' l'ennesimo atto intimidatorio nei confronti di aziende  che si sta manifestando nel comprensorio  di Bagheria: sono almeno una decina i grani di un triste rosario, che vede una serie di episodi susseguitisi negli ultimi mesi, ed alcuni dei quali non resi noti dagli inquirenti.

Questa estate due incendi di sicura natura dolosa si svilupparono in maniera autonoma ed in due lati diversi del perimetro di villa Santa Teresa; una bottiglia di benzina è stata sistemata circa tre mesi fa su un camion di una azienda del territorio che opera nel settore del riciclaggio dei rifiuti; anche il supermercato "Il centesimo" è stato oggetto di attenzioni, anche quà bottiglie contenenti liquido infiammabile; ed ancora un incendio è scoppiato all'interno dell' agenzia di pompe funebri, Mineo, in piazza Sepolcro a Bagheria.

Polizia e Carabinieri stentano a ricomporre il puzzle di quanto si sta muovendo negli equilibri interni alla cosa nostra locale, che per tutta una serie di segnali raccolti dagli inquirenti negli ultimi giorni sembra essere in fibrillazione.

Suscita qualche fondato dubbio la ricostruzione che fa , l'edizione online del quotidiano"La Repubblica" in un articolo apparso oggi, su una strana pietra, forse un frammento di meteorite, ritrovato a Palermo in largo Cammareri Scurti a Brancaccio.

E per due ordini di motivi: in primo luogo  perchè molto disinvoltamente il ritrovamento viene collegato con la profezia dei Maya sulla ormai prossima ventura fine del mondo del 21 dicembre, e in secondo luogo perchè messo in relazione con l'avvistamento fatto da una bambina che la sera precedente avrebbe visto una scia rossa in cielo.

Stando sempre al racconto della bambina il giorno successivo la stessa sarebbe scesa in strada, ed avrebbe trovato in una pozzanghera questo reperto; verrebbe un pò, anzi molto da sorridere se la notizia, anche se con qualche condizionale, non l'avessimo letta su un giornale serio come la Repubblica.

A qualcuno è sfuggito che la scia luminosa che si genera per l'attrito di un corpo solido che entra in contatto con gli strati più densi dell'atmosfera avviene a diverse decine di chilometri di altezza; è quindi di fatto impossibile anche statisticamente, che colui o colei che ha la ventura di osservare l'effetto dell'attrito sull'oggetto misterioso se lo ritrovi il mattino successivo sotto casa.

In ogni caso la Polizia ha preso molto sul serio la segnalazione tant'è che il reperto viene custodito alla Caserma "Lungaro" e che la pietra che ha un aspetto di materiale vulcanico  verrà esaminato, almeno così riferisce il giornale, dagli esperti dell'Istituto di vulcanologia e geofisica di Catania.

Un'altra ipotesi che viene fatta è che il frammento, che ha le dimensioni di una mano e pesa qualche Kg. possa essere appartenuto all'asteroide Toutatis che nei giorni scorsi è passato a poca distanza dalla terra.

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