Cronaca

PALERMO- Minacce di morte al presidente della Regione Rosario Crocetta e a un rappresentante di Confindustria.

Come apprende l'Adnkronos, una lettera contenente minacce di morte al governatore siciliano e a un imprenditore è stata recapitata oggi presso la sede di Confindustria siciliana. Nella lettera, indirizzata all'imprenditore dell'Ance iscritto a Confindustria, si legge tra l'altro: "Fatti i fatti tuoi e se continuerai ti faremo fare la stessa fine di quel garruso di Crocetta che sarà scannato come un maiale".

"Questa lettera contenente minacce di morte nei miei confronti non fa che confermare ulteriormente che su di me esiste un progetto di eliminazione". Lo ha detto all'Adnkronos il presidente della Regione, Rosario Crocetta, parlando delle minacce di morte ricevute oggi da una lettera indirizzata a lui e a un iscritto di Confindustria.

A Crocetta è stata subito espressa solidarietà dal gruppo del Pdl all'Ars e del leader dell'Udc, Gianpiero D'Alia. Messaggi di solidarietà anche dal capogruppo del Pd Baldo Gucciardi e dal coordinatore regionale dell'Api Bartolo Fazio.

tratto da livesicilia.it

Potrebbe essere questione di ore l'individuazione dell'automobilista responsabile della morte del sessantenne casteldaccese nel pomeriggio di sabato scorso. Una videocanera di servizio di una attività commerciale avrebbe ripreso con sufficiente nitidezza e definione  tutte le fasi dell'incidente.

Pietro Perillo che si ferma con la sua auto e scende per riparare la motoape del figlio rimasto in panne, motoape che malauguratamente si trova in curva: senza giubbotto arancione in una strada in quel punto scarsamente illuminata, l'urto dell'auto investitrice ha conseguenze terribili con l'uomo sbalzato in avanti.

Nel filmato pare siano chiaramente  visibili altre auto che prima dell'urto mortale quasi sfiorano l'uomo che sta armeggiando intorno al mezzo; poi arriva l'auto investitrice che travolge l'uomo.

Si vede l'auto responsabile dell'impatto che rallenta e che subito dopo riprende velocità: è stato poi un altro passante ad accorgersi del corpo riverso per terra e dare l'allarme al 118: gli operatori dell'ambulanza hanno cercato di rianimare l'uomo che pare respirasse ancora, ma non c'è stato niente da fare.

Ora i Carabinieri di Bagheria che stanno indagando sul caso, si stanno concentrando sulle immagini della videocamera che possono consentire  di riconoscere il tipo di mezzo e di leggere la targa  per risalire alla identità dell'investitore, per il quale scatterà oltre che l'accusa di omicidio colposo, anche quella di omissione di soccorso.

Intorno alle 18.30 di sabato 12 gennaio  il cadavere di un uomo è stato ritrovato per strada in via Pietro Nenni a Casteldaccia: si chiama Pietro Perillo, 60 anni. L'uomo presenta ferite alle mani e alle braccia non compatibili con una caduta.

Il luogo dove l'uomo è stato ritrovato si trova nella parte alta di via Pietro Nenni, tra il deposito dell'Amadori e un autosalone.

Non è ancora chiaro se si tratti di morte naturale, accidentale o se le cause siano di altra natura, come lascia pensare la presenza sul luogo dei R.I.S. dei Carabinieri.

Vi aggiorneremo durante la serata.

Aggiornamento: Secondo la ricostruzione dell'accaduto fornita dai carabinieri, un veicolo non ancora identificato in transito ha colliso con l’uomo che è deceduto a causa delle ferite riportate.L'uomo sarebbe dunque morto in seguito all'urto. Poco distante dal luogo dell'incidente è stata ritrovata l'auto dell'uomo che viveva a Casteldaccia.

Le indagini proseguono a tutto campo per la ricerca del veicolo e del conducente.

Palermo, 12 gennaio 2013
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Aggiornamento 13 gennaio: In corso le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Bagheria per la ricerca del veicolo e del conducente: gli inquirenti vogliono approfondire la eventuale casualità dell'incidente, che non si tratti in poche parole di un incidente provocato. Lascia perplessi il fatto che l'uomo si fosse fermato in un tratto di strada assolutamente isolato; forse qualcuno gli aveva dato appuntamento in quel posto?

E' quello che si chiedono gli investigatori.

Non si escludono prossimi sviluppi.

A Porticello si stanno stringendo tutti accanto ai familiari di Antonio in queste ore terribili: i giovani e gli amici soprattutto che con le decine e decine di messaggi su facebook, come il coro di una tragedia greca, vivono sbigottiti questo momento di lutto che non è solo di una famiglia ma di una intera comunità, e ricordano a loro stessi, prima ancora che agli altri, il suo sorriso e la sua voglia di vivere

Un altro Alioto, Santino, geologo, lo scorso 4 aprile aveva perso la vita, assieme ad un collega e amico,  su un'altra strada segnata e maledetta la Caltanissetta - Gela.

Gli Alioto sono storicamente una delle famiglie che a Porticello quasi si identifica con il commercio del pesce: gente che, con sacrifici e rischi legati al movimento continuo dei mezzi frigoriferi da Porticello e Palermo a Sciacca e Mazara del Vallo, ha costruito la propria identità e la propria economia.

Il nonno Santo Alioto  era stato, impiegato del Banco di Sicilia, e per tanti anni a Bagheria ed era pertanto conoscutissimo e non solo a Porticello.

Antonio appena ventenne, grande lavoratore, grande appassionato del mare, che per i porticellesi è come per noi baarioti la campagna, con il cuore e la mente aperto alla vita, come solo a vent'anni può accadere, però già responsabilizzato e inserito nelle attività di lavoro della famiglia.

Già ieri sera il tam tam della rete si interrogava sbigottita e anche durante la notte la comunità virtuale vegliava pensando a quel ragazzo cui il destino ha negato un futuro.

Sono loro i ragazzi e gli amici , ma anche la gente comune che pur non conoscendolo, si trova emotivamente presa dalla tragedia.

Una strada comoda e pericolosa la veloce Palermo - Sciacca che in poco tempo più di un'ora ti fa trapassare da un mare all'altro, ma piena di insidie e pericoli, e ben lo sa chi per lavoro la deve percorrere spesso.

Era solo nell'automezzo frigorifero ieri sera Antonio, forse una  distrazione o un attimo di stanchezza, inevitabile per chi lavora con orari impossibili, ha provocato la tragedia che si è consumata vicino allo svincolo per Corleone.

I soccorritori  speravano che Antonino avrebbe potuto farcela: è stato portato in ospedale che respirava, ma duramnte il trasporto in ambulanza il suo cuore ha cessato di battere.

Forse se i soccorsi fossero stati più tempestivi, è questo il rammarico che qualcuno manifesta; ma purtroppo il destino di Antonio era segnato. 

Durante la mattinata nella casa del giovane a Porticello era attesa la salma di Antonino.

foto tratta da facebook

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