Cronaca



I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Palermo, unitamente al personale del Comando Carabinieri NAS hanno denunciato in stato di libertà B. m. , palermitano, classe 1978, poichè all’interno di un capannone di sua proprietà, sito in questa via Pescia, sono state rinvenute carni conservate in cattive condizioni igienico-sanitarie.

In particolare, all’interno dell’area ispezionata dai Carabinieri vi era un casolare di campagna allo stato rustico, dove era stato ricavato un box in muratura per il ricovero di animali e, nella zona antistante allo stesso, vi era un altro ambiente dove si trovava installato un congelatore a pozzetto, contenente svariati alimenti del tipo carni avicole, agnello, nonché interiori quali “stigghiole” e prodotti ittici.

Gli alimenti menzionati risultavano essere conservati in precarie condizioni igienico-sanitarie infatti, gran parte dei prodotti risultavano bruciati dal freddo e contaminati da residui di alimenti precedentemente congelati.

Nel corso della medesima attività, in un appezzamento di terreno adiacente al locale, il B. m. custodiva diversi animali che saranno oggetto di accertamenti sanitari a cura dell’A.S.P. di Palermo - Dipartimento di Prevenzione Veterinario.

Palermo, 06 marzo 2013

fonte: ufficio stampa Carabinieri

Ci è pervenuta qualche minuto fa la notizia che stamattina l'ufficiale giudiziario accompagnato da tecnici ha notificato all'Amministrazione un debito pregresso di circa 2.000 euro non onorato dal Comune, e l'istanza  del creditore di un pignoramento di beni comunali per identico controvalore.

Sono stati, non sappiamo con quale criterio, individuati i condizionatori d'aria di tre stanze della sezione edilizia privata del Comune che nel momento in cui scriviamo  i tecnici stanno smontando e portando via.

Ora al di là del valore venale del pignoramento rimane il danno d'immagine che ne riceverà il Comune; pare peraltro che il debito originario inevaso ascendeva a 97 euro nei confronti di una finanziaria milanese, una somma tale da non rovinare neanche le esauste casse comunali. Il sindaco ha assicurato che i condizionatori verranno riacquistati.

Al di là del danno, materiale e di immagine, occorre riflettere anche sui costi "indotti" per diverse ore, nove dipendenti di un settore nevralgico dell'amministrazione, oltre e tre operai, sono rimasti con le mani in mano in attesa che si completassero le operazioni di prelevamento dei condizionatori.

Peraltro l'avvocato del Comune pare che non fosse al corrente che questa ingiunzione fosse diventata esecutiva.

Una riflessione amara è d'obbligo: in una situazione in cui ormai quasi settimanalmente l'Ufficiale giudiziario arriva per sfrattare uffici comunali per il mancato pagamento degli affitti, vedi caso di via Mattarella,  per pignorare l'altro ieri mobili ed oggi condizionatori, colpisce l'atteggiamento di una classe politica locale che continua imperterrita a indire commissioni su commissioni per parlare di aria fritta.

Nella giornata del 01 marzo u.s., personale dipendente dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Porticello, guidati dal Comandante Tenente di Vascello (CP) Silviamaria MALAGRINO’, hanno posto sotto sequestro circa 1000 ricci e 10 kili di murici.

Gli esemplari erano posizionati su un banchetto lungo il lungomare di Aspra – frazione del Comune di Bagheria, pronti per la vendita. 

All’approssimarsi degli uomini in divisa, i detentori del prodotto, abbandonando gli esemplari, si dileguavano tra la folla sottraendosi alla comminazione delle sanzioni previste.

Si rammenta infatti che la vendita ed il commercio dei prodotti della pesca non professionale, tra cui sono da ricomprendersi anche i ricci, sono puniti con il pagamento di una sanzione amministrativa da duemila a seimila euro e con il sequestro del pescato.

Gli esemplari sono stati sottoposti a ispezione da parte del veterinario della ASP di Palermo – Unità Operativa Veterinaria di Bagheria, che, dopo aver constatato e dichiarato che erano ancora vivi, li ha lasciati in custodia agli uomini della Guardia Costiera affinché procedessero al rigetto in mare.

Intorno alle ore 13.00 della stessa mattinata, la motovedetta CP 524 dell’Ufficio Circondariale marittimo di Porticello mollava gli ormeggi e, fuori dalle ostruzioni portuali provvedeva a riportare il pescato nel proprio habitat naturale.

I controlli sulla filiera ittica, nei prossimi giorni continueranno e saranno intensificati anche per l’entrata in vigore del decreto che dispone il divieto di pesca, trasbordo e detenzione del pesca spada, sino al 31.03.2013.

 

Fonte Ufficio Circondariale marittimo di Porticello
 

A seguito del sequestro, effettuato dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Bagheria in provincia di Palermo, lo scorso mese di agosto 2012, di oltre 500 kg di prodotti pirotecnici abusivamente prodotti e commercializzati presso un capannone nelle campagne di Misilmeri (PA), unitamente a numerosi sacchi contenenti polvere pirica ed altri prodotti necessari per la produzione di fuochi d’artificio, il proprietario del fabbricato e dell’area prospicente, peraltro già noto per precedenti di polizia specifici, era stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria di Termini Imerese per produzione abusiva di materie esplodenti e conseguente omessa denuncia alle autorità.

Contestualmente era scattato il sequestro per tutta l’area, per alcuni fabbricati e per un paio di macchinari industriali, tra i quali una moderna macchina impastatrice che, normalmente, viene utilizzata per la produzione del cemento ma che, nella circostanza, era stata adattata per miscelare i composti dei fuochi; i finanzieri l’avevano trovata in funzione proprio all’atto dell’accesso nella fabbrica.

Il GIP del Tribunale di Termini Imerese, sulla base delle evidenti prove di responsabilità ha ora emesso un decreto penale con cui, oltre a condannare il responsabile alla pena dell’ammenda di 5.000 euro, ha disposto la confisca definitiva dei beni immobili precedentemente sequestrati, nonché la distruzione, a spese dello stesso responsabile, degli oltre 500 kg di fuochi pirotecnici e del materiale esplodente.

I militari della Compagnia di Bagheria, nell’eseguire il provvedimento, hanno quindi confiscato l’intera area di oltre 15.000 mq, ubicata nella campagna del comune di Misilmeri, in contrada Bizzolelli e 8 fabbricati ad essa pertinenti, adibiti in precedenza a locali per la produzione dei fuochi e per lo stoccaggio delle materie prime, per una superficie complessiva di circa 200 mq.

fuochi d’artificio e le altre sostanze piriche, sono stati distrutti in sicurezza in zona protetta dagli artificieri della Polizia di Stato.

Fonte Ufficio Stampa della Guardia di Finanza
 

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