Cronaca

È in corso da stamattina nella provincia di Palermo una vasta operazione antidroga da parte dei Carabinieri del Comando Compagnia Palermo Piazza Verdi, che stanno eseguendo 42 ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP di Palermo su richiesta dalla locale Procura Distrettuale Antimafia.

Il reato contestato è l’associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.

Operano 180 carabinieri, supportati dall'alto da due elicotteri.

Le indagini hanno consentito di documentare l’attività criminale di due importanti organizzazioni che gestivano una delle principiali piazze di spaccio palermitane.

Questi i nomi:

1. ABBENE Dario, nato a Partinico (PA) l’11.12.1985, residente a Cinisi (PA);
2. AGNETTA Francesco Paolo, nato a Palermo il 10.09.1975;
3. ALGOZZINO Matteo, nato a Palermo il 04.10.1978 ivi residente;
4. ARIZZI Carmelo Francesco, nato a New York il 23.06.1976, residente a Palermo;
5. BILLITTERI Valerio, nato a Palermo 11.01.1990 ivi residente;
6. BILLITTERI Vincenzo, nato a Palermo il 30.09.1988 ivi residente;
7. BISICCE’ Salvatore, nato Palermo il 03.11.1990 ivi residente;
8. CAMMARATA Nicola, nato a Palermo il 07.09.1989 ivi residente;
9. CAPIZZI Franco, nato a Palermo 12.10.1972 ivi residente;
10. CAPIZZI Maurizio, nato a Palermo il 04.12.1977 ivi residente;
11. CAPIZZI Salvatore, nato a Palermo il 27.02.1987, ivi residente;
12. DI CACCAMO Emanuele Salvatore, inteso “SAMUELE” nato a Palermo il 30.05.1982, ivi residente;
13. DI CACCAMO Gaspare, nato a Palermo 21.08.1991 ivi residente;
14. FILIPPONE Alessandro, inteso “VITTORIO” nato a Palermo il 20.01.1988, ivi residente;
15. FILIPPONE Gregorio, nato a Palermo 13.02.1978 ivi residente;
16. FINAZZO Giovan Battista, nato a Palermo il 30.04.1989, residente a Cinisi (PA);
17. GANCI Giuseppe, inteso “BOMBOLO” nato a Palermo il 15.03.1988, residente a Cinisi (PA);
18. GIAPPONE Paolo, nato a Palermo il 15.08.1983, ivi residente;
19. GIAPPONE Vincenzo, nato a Palermo 10.03.1974 ivi residente;
20. LABRUZZO Giuseppe, inteso “VITO” nato a Lucera (FG) il 20.07.1982, residente a Palermo;
21. LUCERA Antonino, nato a Firenze il 03.04.1977, residente a Palermo;
22. LUCIDO Giuseppe, nato a Palermo il 12.03.1980, ivi residente;
23. MAIORANA Giovanni, nato a Palermo il 21.04.1982, ivi residente;
24. MANNINO Baldassare, nato a Palermo il 07.06.1990, residente a San Giusppe Jato (PA);
25. MARCHESE Gaetano, nato a Palermo 19.09.1970 ivi residente;
26. MARSALONE Salvatore, inteso “U GIGI BULL” nato a Palermo il 26.09.1977;
27. MAZZARA Pietro, inteso “GIAMPIERO” nato a Palermo il 15.02.1988, ivi residente;
28. MUSSO Salvatore, nato a Palermo il 10.10.1979, ivi residente;
29. PALAZZO Paolo, inteso “ALESSANDRO” nato a Palermo il 03.03.1992, ivi residente;
30. PALAZZO Raimondo, nato a Palermo l’01.03.1981, ivi residente; già agli arresti domiciliari;
31. PALAZZO Vito, nato a Palermo il 05.10.1986, residente a Bagheria;
32. PALAZZOLO Giovanni, nato a Palermo il 17.07.1977, residente a Cinisi (PA);
33. PERSICO Antonio, nato a Maddaloni (CE) il 15.01.1992 residente a Monreale (PA);
34. PIPITO’ Simone, nato a Palermo il 12.07.1990, ivi residente;
35. PIZZO Francesco, nato a Palermo il 10.10.1986 ivi residente;
36. PRESTER Giuseppe, nato a Palermo il 25.10.1954, ivi residente;
37. RAGOLIA Marco Antonio, nato a Palermo il 23.03.1983 ivi residente;
38. TAORMINA Federico, inteso “U GEMELLO” nato a Palermo il 18.07.1991, ivi residente;
39. TINNIRELLO Francesco, nato a Palermo il 18.05.1986, ivi residente;
40. TINNIRELLO Gioacchino, nato a Palermo il 29.11.1986, ivi residente;
41. TINNIRELLO Giuseppe, inteso “TURIDDU” nato a Palermo il 13.04.1988, ivi residente;
42. ZARCONE Alessandro, nato a Palermo 29.10.1988 ivi residente.

 

E’ accaduto nel pomeriggio di  giovedì scorso, quando militari della Stazione Carabinieri di Ficarazzi, hanno tratto in arresto nella flagranza del reato di omissione di soccorso, FANALE Francesco nato a Palermo 25enne, artigiano del luogo, poiché, dopo aver effettuato una repentina manovra di inversione ad “U” a bordo dell’autovettura Citroen C3, nella via Marco Polo di Ficarazzi, collideva con un ciclomotore Aprilia Scarabeo, causandone la rovinosa caduta a terra del conducente e omettendo di prestare soccorso ed assistenza alla persona ferita. 

La vittima, D. C., 27enne del luogo, successivamente trasportato a mezzo ambulanza del 118, presso l’Ospedale Buccheri La Ferla di Palermo è stata giudicata guaribile dai sanitari in giorni 7 s.c..

Le indagini subito iniziate dai militari dell’Arma intervenuti sul posto per i rilievi, permettevano di identificare nel FANALE, quale autore del fatto, tratto arrestato con l’accusa di omissione di soccorso a seguito di sinistro stradale.

Dagli accertamenti in Caserma, FANALE Francesco, è risultato essere sprovvisto della patente di guida, inoltre deferito all’A.G. poiché mai conseguita.

I mezzi sono stati sottoposti a sequestro penale.

Su disposizione della competente autorità Giudiziaria, l’interessato è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo, conclusosi nella giornata di ieri con la convalida dell’arresto, il Giudice del Tribunale di Termini Imerese in composizione monocratica confermava la misura cautelare degli arresti domiciliari.  

E’ accaduto a Palermo, quando la pattuglia dei Carabinieri della Stazione Resuttana Colli, nel corso di un servizio teso alla prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio in viale Regione Siciliana, procedeva al controllo di un motociclo Honda SH di colore grigio intestato e condotto da S. a., nato a Palermo classe1947, il quale alla richiesta dei previsti documenti, risultava essere sprovvisto di patente di guida, perché revocata, e privo di copertura assicurativa obbligatoria verso terzi.

I militari Operanti, constatate le violazioni, provvedevano a redigere i previsti verbali al C.d.S., richiedendo sul posto un carro attrezzi per la custodia del motociclo poiché sottoposto a sequestro penale.

Durante tali operazioni, giungeva il figlio del trasgressore, identificato successivamente in S. s. , 21enne palermitano, disoccupato incensurato, il quale, alla vista del carro attrezzi, si avvicinava al motoveicolo in questione e con scatto fulmineo, staccava il tubicino della benzina, “serpentina”, e con un accendino che aveva prelevato dalla tasca dei pantaloni, appiccava il fuoco al motociclo.

Il tutto avveniva sulla pubblica via, dove nelle immediate adiacenze del motociclo, erano parcheggiate altre vetture, tra cui l’autovettura dell’Arma, alcuni uffici pubblici e abitazioni private.

Solo grazie al provvidenziale intervento di un Carabiniere, che provvedeva a spostare il motociclo avvolto dalle fiamme, afferrandolo per il manubrio, e faticosamente ad allontanarlo dalle auto parcheggiate, si riuscivano ad evitare ulteriori danni.

Le fiamme, sono state domate, grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco e di una pattuglia dei Carabinieri giunta in ausilio.

Il giovane 21enne, S.s,. accompagnato in Caserma ha subito ammesso le sue responsabilità e tratto in arresto, con l’accusa di incendio aggravato e danneggiamento di cose sottoposte a sequestro. Nella giornata di ieri è stato giudicato con rito direttissimo, conclusosi con la convalida dell’arresto. Nel corso dell’udienza, l’interessato si è avvalso del patteggiamento, pertanto condannato ad 1 anno e 4 mesi di reclusione, pena sospesa, rimesso in libertà.

Il padre, S.a, è stato denunciato in stato di libertà per guida senza patente.

 

La notizia che circolava già da ieri, e che sembrava incredibile ha invece trovato conferma nella giornata di oggi, addirittura in un comunicato del comune di Bagheria: il GIP del Tribunale di Termini Imerese ha disposto la revoca della custodia cautelare presso la propria abitazione per l'ingegnere G M.

Gli è stata solo notificata la pena interdittiva dai pubblici uffici secondo quanto previsto dall'art. 317 del codice penale.

Come si ricorderà il responsabile del II settore del comune di Bagheria era stato fermato a Casteldaccia con un 'regalo' di 3.000 euro, così pare che lui lo abbia definito, gentilmente donatole dalla responsabile della Coop sociale 'La Serenità', che prudentemente aveva fotocopiato le banconote, e secondo la quale il regalo sarebbe servito a trovare una corsia preferenziale per una liquidazione di 160.000 euro per servizi che la Cooperativa aveva prestato al comune di Bagheria.

Anche per chi si professa strrenuo garante dei diritti degli imputati la misura sembra sin troppo clemente: certo non può reiterare il reato, non c'è pericolo di fuga, non è socialmente pericoloso, non può inquinare le prove documentali che sono già state acquisite; resta che agli occhi dell'opinione pubblica che chi prende la stecca non corre nessun rischio.

A meno che i Carabinieri non abbiano preso un colossale abbaglio, o che la collaborazione di G.M.  sia stata totale e senza remore e reticenze. Vedremo.

Altri articoli...