Cronaca

Nel corso di un servizio di controllo economico del territorio, i “Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego della Guardia di Finanza di Palermo, in Villabate (PA), hanno sequestrato circa 6.400 kg. di G.P.L., contenuto in 416 bombole di varia capacità.

I militari sono intervenuti presso una rivendita di bombole di gas, dopo avere notato che un soggetto intento a sistemare bombole di Gas sul ciglio della strada, nelle immediate adiacenze di un locale, richiedendo al titolare l’esibizione della documentazione attestante le autorizzazioni prescritte per la detenzione e la vendita di questi prodotti pericolosi, nonché della certificazione di prevenzione incendi rilasciata dai Vigili del Fuoco. 

Dal controllo le Fiamme Gialle hanno appurato che la rivendita era sprovvista delle necessarie autorizzazioni e, in particolare, del certificato prevenzione incendi, riscontrando che l’unica autorizzazione posseduta risaliva a oltre 15 anni addietro (1998) e non era stata mai più rinnovata.

Il certificato di prevenzione incendi è il documento rilasciato dal Comando dei Vigili del Fuoco, su istanza dei soggetti responsabili delle attività interessate, che attesta il rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa di prevenzione incendi e la sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio nei locali, attività, depositi, impianti ed industrie pericolose, individuati, in relazione alla detenzione ed all'impiego di prodotti infiammabili, incendiabili o esplodenti che comportano in caso di incendio gravi pericoli per l'incolumità della vita e dei beni.

Tenuto conto dell’inosservanza delle prescrizioni di sicurezza, i Finanzieri hanno proceduto al sequestro del materiale ed alla denuncia a piede libero del titolare dell’attività commerciale, un palermitano di 43 anni, per la violazione della legge n. 134 del 2006 che prevede per i titolari di attività soggette al rilascio del certificato di prevenzione incendi, che omettano di richiedere il rilascio o il rinnovo del certificato medesimo, l'arresto sino ad un anno o l'ammenda da 258 euro a 2.582 euro, quando si tratta di attività che comportano la detenzione e l'impiego di prodotti infiammabili, incendiabili o esplodenti, da cui derivano in caso di incendio, gravi pericoli per l'incolumità della vita e dei beni.
 

Nella mattinata di oggi i Carabinieri di Catania hanno proceduto all'arresto di due autisti del Coinres che, provenienti da Bagheria, avevano appena finito di conferire i rifuti dei loro autocompattatori presso la discarica di contrada Volpe a Catania: i due M.B. e R.A. sono stati sorpresi dai carabinieri mentre stavano  tentando inequivocabilmente di travasare gasolio dai serbatoi dei mezzi del Coinres in taniche vuote.

L'operazione condotta di concerto tra i carabinieri di Bagheria e quelli di Catania, fa seguito ad una serie reiterata di segnalazioni e di denunce fatte dalla nostra amministrazione che in più occasioni aveva notato ammanchi o consumi ingiustificati di carburante.

I due dovranno comparire davanti al GIP che dovrà convalidare il fermo: il comune sta provvedendo ad inviare altri autisti a Catania per recuperare i due compattatori rimasti senza conducente.

Si ipotizza che il danno prodotto ascenda a circa 70.000 euro in un solo anno.

L'amministrazione ha già dichiarato che si costituirà parte civile nell'eventuale procedimento giudiziario contro i due dipendenti..

Il Gruppo della Guardia di Finanza Palermo ha portato a termine un primo ciclo di controlli fiscali nel settore delle locazioni immobiliari “in nero”, avviato a seguito di una preventiva attività di selezione di soggetti risultati proprietari di più unità abitative.

Muovendo dai dati richiesti all’Ufficio Tributi del Comune di Palermo e da questo messi a disposizione della Guardia di Finanza, riguardanti soggetti palermitani caratterizzati da “posizioni multiple” con riguardo all’ICI, all’IMU ed alla TARSU, è stata ricostruita una “mappa” di nominativi risultati proprietari di oltre 50 unità abitative ai quali le Fiamme Gialle hanno inviato appositi questionari con lo scopo di acquisire ulteriori notizie di dettaglio in merito ai consistenti patrimoni immobiliari posseduti.

Le risposte pervenute, accuratamente esaminate, hanno indotto i Finanzieri ad approfondire talune posizioni risultate dubbie per l’evasività e l’incompletezza dei dati comunicati dai soggetti interpellati, riferibili in particolare a 7 contribuenti nelle cui dichiarazioni annuali vi erano indicati redditi complessivi (d’impresa, di lavoro autonomo o di altra natura) addirittura inferiori rispetto ai tributi locali versati in relazione alle disponibilità immobiliari dagli stessi possedute.

Esemplificativo il caso del proprietario di oltre 100 unità abitative tra Palermo e Roma, quasi tutte concesse in locazione a studenti universitari, a mezzo di contratti stipulati ma non registrati o completamente in nero: a 450 mila euro ammontano i redditi di fabbricati non dichiarati in cinque periodi d’imposta.

Nei riguardi di un altro dei soggetti controllati, fra l’altro titolare di una agenzia immobiliare, i Finanzieri hanno accertato l’omessa dichiarazione, per cinque annualità, dei canoni derivanti dall’affitto di un immobile di pregio sito in Palermo, concesso in locazione per oltre 200 mila euro l’anno ad un ente pubblico.

Approfondimenti più ampi sono stati effettuati nei confronti di un professionista, proprietario di 110 immobili sparsi in tutta Italia, il quale, a fronte di redditi di lavoro autonomo pari a 10 mila euro, ha versato IMU e TARSU di pari importo, destinando pertanto, almeno in apparenza, tutto il proprio reddito al pagamento delle tasse locali sugli immobili posseduti; nei suoi riguardi è stato accertato che parte della sua ricchezza non dichiarata deriva dalla concessione in locazione di diversi immobili di sua proprietà senza un regolare contratto di affitto.

Al termine del primo ciclo di controlli, sono stati ricostruiti complessivamente redditi di fabbricati per poco meno di 2 milioni di euro derivanti da affitti “in nero” o comunque non dichiarati, oltre all’omesso versamento dell’imposta di registro per circa 20.000 euro.
 

Nel corso della notte del 21 gennaio, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bagheria hanno arrestato, in via Consolare, per furto aggravato in concorso, V. P. nato a Palermo, classe 1990, e MARINO Umberto, nato a Palermo, classe 1986, entrambi residenti a Bagheria.

I militari, allertati dall’ incremento dei furti di materiale ferroso che si era verificato negli ultimi giorni nell’area, hanno infatti sorpreso i due mentre, dopo aver asportato una delle ante del cancello metallico di ingresso di un condominio, lo stavano caricando sull’Ape Piaggio a bordo del quale avevano intenzione di allontanarsi.

La refurtiva, il cui valore complessivo ammonta a circa 1000 euro, è stata immediatamente restituita ai legittimi proprietari mentre gli arrestati, dopo essere stati trattenuti fino alla mattina presso le camere di sicurezza della Compagnia di Bagheria, sono stati tradotti presso il Tribunale di Termini Imerese per la celebrazione del processo con rito direttissimo, conclusosi con la convalida dell’arresto e rimessi in libertà in attesa di processo.  

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  Marino Umberto

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