Cronaca

Ha avuto un malore improvviso mentre giocava  a calcetto, ai campetti Florio ad Aquino, un giovane ficarazzese di 31 anni, Salvatore Lo Cascio: è stato soccorso immediatamente ma è emersa  subito la gravità delle condizioni ed è stato chiamato il 118.

Salvatore ha perso conoscenza subito dopo uno scontro di gioco, che non era parso particolarmente duro, ma i suoi compagni hanno intuito subito la gravità della situazione. 

In maniera tempestiva sono arrivati gli operatori del 118 che lo hanno subito trasportato all'Ospedale 'Ingrassia' e successivamente a 'villa Sofia', mentre tra i compagni si diffondeva lo sconforto e o sbigottimento per l'evento improvviso.

In questo momento è ricoverato in rianimazione in gravissime condizioni.

Presso l'impianto sportivo è arrivata la Polizia per i primi accertamenti avviati con l'interrogatorio dei presenti per capire innanzitutto se il malore fosse 'autonomo' o successivo allo scontro.

Ovviamente ascoltati i titolari dell'impianto anche loro sconvolti.

Alla famiglia di Salvatore, in questo momento tragico, al papà Pietro in particolare l'abbraccio del collega  e amico Angelo Gargano, direttore di bagherianews.com

 

Intensa attività di repressione portata avanti nelle ultime due settimane dagli agenti del Commissariato di pubblica sicurezza di Bagheria, diretto dal dr. Francesco Fucarini: ai deferimenti alla Magistratura di qualche giorno fa si aggiungono adesso due arresti ed un denuncia alla Magistratura.

Le manette sono scattate ai polsi di D.D. , classe '75 che si trovava ospite dela 'Casa dei giovani' perchè è passata in 'giudicato' una sentenza definitiva che lo aveva condannato a 4 anni, per una decina di rapine commesse negli anni trascorsi.

Arrestato anche A.R., classe '92, dovrà scontare otto mesi di reclusione per una serie di furti in abitazioni compiuti nell'ultimo periodo.

Una denuncia per ricettazione ha riguardato invece B.G., classe '94, trovato in possesso di un telefonare cellulare che era stato rubato lo scorso anno durante il furto in una villetta di S.Flavia.

Da segnalare infina ancora una incursione notturna nei locali di villa Maria Cristina dove è stato trovato reciso con una cesoia la catena del cancello di ingresso. Dovrà essere effettuata una ricognizione da parte dei proprietari per valutare il danno arrecato.

Qualche notte fa, sempre a villa Maria Cristina,  erano stati fermati dai Carabinieri tre giovani che si accingevano a portare via 200 metri di cavi di rame

Nel proseguimento delle indagini finalizzate a risalire ai canali di approvvigionamento dei venditori abusivi di merce contraffatta che stazionano in diverse aree della città, la Guardia di Finanza di Palermo ha scoperto un altro ingente deposito di prodotti falsi, utilizzato anche come laboratorio per il confezionamento di scarpe, borse e accessori di abbigliamento.

L’operazione è scattata nei giorni scorsi quanto una pattuglia di finanzieri del Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi del Nucleo di polizia tributaria del capoluogo siciliano ha intercettato un‘autovettura guidata da un senegalese a bordo della quale sono state rinvenute circa 5.000 etichette recanti il logo contraffatto di noti marchi quali Adidas, Nike e Harmont & Blaine, evidentemente pronte per essere apposte su altrettanti prodotti da piazzare sul mercato clandestino.
I successivi approfondimenti hanno permesso ai finanzieri di risalire ad un appartamento frequentato dal soggetto fermato, sito nel popolare quartiere di Ballarò.

Entrate nel locale per eseguire una perquisizione, le Fiamme Gialle si sono trovate di fronte ad un vero e proprio magazzino di circa 100 metri quadrati, composto da 3 locali, privo di autorizzazioni per l’utilizzo commerciale, adibito a vero e proprio “bazar del falso”, dove erano stipate migliaia di borse dalle molteplici fogge, scarpe, cinture e portafogli di note marche quali Gucci, Prada, Hogan, Chanel e Louis Vuitton, orologi con marchi Rolex e Luminor Panerai, nonché occhiali Oakley, Burberry, Chanel e D&G, e capi di abbigliamento tra cui polo riproducenti il marchio contraffatto della Lacoste, Burberry e Moncler, costumi da bagno North Sails.

Il tutto già perfettamente assemblato nelle relative confezioni e pronto per essere immesso sul mercato nero palermitano, per un valore al dettaglio di 100.000 euro.

Ma nel locale la merce rinvenuta non veniva soltanto stoccata, ma anche lavorata e rifinita.

La perquisizione ha infatti portato al rinvenimento di rotoli di filo e di una macchina per cucire, perfettamente funzionante, utilizzata per applicare le etichette e rifinire i capi originariamente anonimi.

Il laboratorio clandestino è risultato gestito da un senegalese di 31 anni, che, denunciato alla Procura della Repubblica per i reati di fabbricazione e commercializzazione di materiale contraffatto nonché per ricettazione, rischia pene che vanno dai due agli otto anni. 

Denunciati anche altri due senegalesi, coinvolti nell’illecita attività.

Tutte le etichette e i prodotti contraffatti, pari nel complesso a circa 10.000 generi, sono stati sequestrati, unitamente al materiale utilizzato per il confezionamento dei prodotti.

Si tratta del terzo caso di laboratorio clandestino di prodotti falsi scoperto a Palermo dall’inizio dell’anno, e questo fa ritenere plausibile un cambiamento delle modalità operative adottate dai sodalizi criminali attivi nel settore, in precedenza abituati a rifornirsi di merce contraffatta prevalentemente da altre Regioni italiane e che adesso sembrano essersi attrezzati anche per la “produzione in proprio”.

 

All'inizio, intorno alle 21 di lunedì sera, è una semplice segnalazione alla Centrale della Questura di Palermo che avverte che sul marciapiedi 2 della stazione ferroviaria di Bagheria c'è una valigia abbandonata: scattano i primi controlli di Polizia e Carabinieri e si scopre che la valigia appartiene ad una persona molto anziana che non avrebbe avuto alcun motivo per recarsi alla stazione.

A questo punto la segnalazione diventa allora un vero e proprio allarme-bomba: accorrono altre auto di  Polizia e Carabinieri, mentre i treni provenienti da Palermo vengono bloccati alla stazione di Brancaccio.

Le Ferrovie dello Stato mettono subito a disposizione dei pullman per consentire ai viaggiatori di raggiungere Bagheria e i paesi limitrofi.

Alla stazione di Bagheria arrivano anche gli artificieri  per verificare la veridicità dell’allarme: fanno brillare una piccola carica che sventra la valigia, come è ben visibile dalla foto, ma che, per fortuna rivela che all'interno era vuota.

Alle 22.40 viene dato il cessato allarme; i treni tornano a circolare e le forze dell'ordine lasciano il presidio.

nella foto la valigia sventrata dopo aver fatto brillare una piccola carica di esplosivo
 

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