Cronaca

Riceviamo e pubblichiamo: In relazione alla notizia pubblicata sul quotidiano di ieri 19 marzo 2015 relativamente agli asseriti rapporti tra la famiglia Ponte e il mafioso Sbeglia, si precisa che il dott. Enzo Ponte, rappresentante legale e socio unico della SRL Excelsior, che gestisce l'albergo Excelsior di Taormina di cui è proprietaria, è assolutamente estraneo a tale e a qualsiasi altra vicenda mafiosa o non di rilevanza giudiziaria.

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Prendiamo atto della smentita che volentieri pubblichiamo; ci corre però l'obbligo di precisare che noi ci siamo limitati a riprendere in maniera testuale il contenuto di un comunicato della Guardia di Finanza dove si parla di rapporti tra il Gruppo Ponte e Marcello Sbeglia  e dove non viene esplicitamente menzionato il nome del  dr. Enzo Ponte.

Angelo Gargano, direttore di bagherianews.com

 

 

Nella giornata odierna, i finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria – IV Gruppo di Palermo, stanno eseguendo, su disposizione del Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, due provvedimenti di sequestro emessi nei confronti di familiari del noto Marcello SBEGLIA, già arrestato nel gennaio 2014, e delle società del gruppo alberghiero PONTE, già coinvolto nelle indagini della Procura di Palermo per cointeressenze con la famiglia SBEGLIA.

L’operazione odierna si inquadra nell’ambito delle linee operative dettate dal Comando Generale della Guardia di Finanza volte all’aggressione dei patrimoni criminali secondo la tecnica del “doppio binario”.

Il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, sulla base di nuovi accertamenti effettuati dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, ha disposto il sequestro, finalizzato alla confisca di prevenzione di tre società alberghiere, che gestiscono tre noti alberghi di Palermo: Astoria Palace Hotel, in via Montepellegrino; Grand Hotel Garibaldi, nei pressi del Politeama; Hotel Vecchio Borgo, nel cuore del quartiere di Borgo Vecchio, oltre alla società capogruppo (holding), con un capitale sociale complessivo di circa 7.500.000 Euro.
Come si ricorderà l’indagine era nata da rapporti poco chiari fra il gruppo PONTE e la famiglia SBEGLIA, con particolare riguardo alla gestione dell’hotel Garibaldi e all’acquisto da parte del GRUPPO PONTE di un credito vantato da SICILCASSA nei confronti degli SBEGLIA.

L’operazione finanziaria venne fin da subito ritenuta poco credibile e finalizzata a trasferire con partite di giro liquidità dal Gruppo PONTE agli SBEGLIA, che evidentemente, in passato, avevano assunto cointeressenze con gli albergatori.

La seconda misura di prevenzione patrimoniale riguarda, invece, personalmente, Marcello SBEGLIA, già colpito da analogo provvedimento di prevenzione nel 2011 emesso, allora, in capo al padre, Francesco Paolo, scomparso lo scorso anno. Marcello questa volta, sulla base delle investigazioni svolte dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, è stato ritenuto socialmente pericoloso.
A Marcello SBEGLIA, indirettamente attingendo con la misura di prevenzione due soggetti prestanome, sono stati oggi sequestrati rapporti bancari, postali e assicurativi, un appartamento nel centro storico di Palermo, due locali commerciali in zona Noce, ed un’autovettura, per un controvalore di circa 500.000 Euro.

Aggiornamento alle 15.30 del 20.03.15

Riceviamo e pubblichiamo una richiesta  di smentita , fattaci pervenire dal dr. Enzo Ponte, legale rappresentante della Excelsior srl: "In relazione alla notizia pubblicata relativamente agli asseriti rapporti tra la famiglia Ponte e il mafioso Sbeglia, si precisa che il dottor Enzo Ponte, rappresentante legale e socio unico della srl Excelsior, che gestisce l'albergo Excelsior di Taormina di cui è proprietaria, è assolutamente estraneo a tale e a qualsiasi altra vicenda mafiosa o non, di rilevanza giudiziaria". 

 

Alle dieci di questa mattina a causa di una raffica di vento particolarmente violenta, dal tetto di un edificio che si trova al civico 48 sul tratto di S.S. 113, che corre da villa Cattolica al passaggio a livello ferroviario,  è volato giù da una quindicina di metri di altezza un grosso recipiente grigio utilizzato per l'acqua, schiantandosi su una Fiat Panda colà posteggiata.

Il recipiente della capacità di 1000 litri era parzialmente pieno di acqua, riversatasi per terra, e dopo l'impatto si è spezzato in due tronconi.

Il caso e la fortuna hanno voluto che gli occupanti della Fiata Panda si trovassero a distanza dalla loro auto, e questo ha evitato conseguenze più gravi, anche se i danni sulla vettura sono particolarmente rilevanti, ed hanno riguardato il cofano anteriore, il parabrezza, lo sportello lato conducente e la fiancata sinistra del mezzo.

E' stata chiamata la Polizia che è accorsa e sta effettuando i rilievi necessari per cercare di risalire alle circostanze ed alle eventuali responsabilità.

 

 

 

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Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo, su disposizione del locale Tribunale - Sezione Misure di Prevenzione, ha sottoposto a sequestro, ai sensi della normativa antimafia, un cospicuo patrimonio, costituito da diversi immobili (nr. 4 fabbricati e nr. 1 terreno), nr. 2 autoveicoli e disponibilità finanziarie (conti correnti), per un valore complessivo di oltre 1 milione di euro.

Le indagini patrimoniali, delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo, hanno interessato Giuseppe ARDUINO (classe ’70), già arrestato nel 2011 per associazione di stampo mafioso finalizzata all’estorsione.
Il reato contestato è relativo a numerose estorsioni, unite a minacce (sfociate anche in episodi di violenza a persone ed in un incendio ai danni di una società di trasporti palermitana) perpetrate con altri soggetti ed aggravate dal metodo mafioso, ai danni dei titolari di numerose attività commerciali, ai quali veniva richiesta la c.d. “messa in regola" per lo svolgimento di diverse attività imprenditoriali svolte a Palermo.

Secondo il dispositivo del Tribunale, la condotta intimidatoria e la conseguente pericolosità sociale del proposto consisteva nel manifestare ai titolari delle citate attività commerciali la propria appartenenza all'organizzazione mafiosa “Cosa Nostra”, richiedendo loro somme di denaro, anche per il sostentamento delle famiglie dei detenuti; a tali pretese si univano, altresì, danneggiamenti di attività produttive e pestaggi ai danni dei soggetti che si rifiutavano di pagare.

Nello specifico, ARDUINO risulta coinvolto nell’operazione “Araba Fenice” condotta dalla Squadra Mobile di Palermo nel novembre 2011, nella quale gli è stato contestato di aver cooperato nell’attività estorsiva con i noti esponenti Cesare LUPO e Antonino SACCO- uomini d’onore della famiglia mafiosa di “Brancaccio”.

Scheda beni sequestrati:

ARDUINO Giuseppe, nato a Palermo il 07.02.1970

Decreto di sequestro nr. 134/14 R.M.P. emesso dal Tribunale di Palermo - Sezione Misure di Prevenzione.

· n. 4 fabbricati ad uso abitativo siti in Palermo;
· n. 1 terreno sito in Palermo;
· n. 2 autovetture;
· disponibilità finanziarie (rapporti bancari).

VALORE DEI BENI IN SEQUESTRO: € 1.117.434,89

 

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