Cronaca

Tragedia ieri sera, intorno alle 20, sulla via di Montramito a Viareggio. Un centauro di 41 anni, Marco Giuseppe Capolongo, 41 anni, residente a Stiava, (ma originario di Bagheria n.d.r.), si è scontrato con un'auto in sella alla sua moto 125.

L'impatto è stato violentissimo e il centauro è morto subito dopo l'arrivo in ospedale.

L’auto, una Citroen C3 guidata da un cinquantenne di Pietrasanta, si è immessa sulla via di Montramito in direzione Massarosa. Il centauro, al momento dell'incidente, avvenuto nei pressi del bar Luccio, proveniva dalla direzione opposta.

Sul posto sono intervenuti l’automedica e l’ambulanza del 118, che hanno trasferito Capolongo in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale Versilia. Inutile ogni tentativo di rianimarlo, il 41enne è morto subito dopo l'arrivo in ospedale.

Sul posto, per i rilievi, anche una pattuglia della polizia municipale di Viareggio che deve ricostruire la dinamica dell’incidente.

tratto da lagazzettadiviareggio.it

La notizia si è diffusa rapidamente a Bagheria dove l'uomo abitava prima di trasferirsi al Nord con i genitori e un fratello in via Dante. Ai familiari giungano i sensi di cordoglio della redazione di bagherianews.com per la tragedia che li ha colpiti.

Ormai rappresentano uno stillicidio quasi quotidiano le 'attenzioni' che B.A. di 48 anni riserva alle ragazzine e alle giovani donne: non era infatti la prima volta che importunava questa ragazza in particolare, ma oggi è passato dalle proposte verbali ai fatti.

L'uomo che è solito stazionare al mattino tra piazza Madrice e piazza Sepolcro, mentre era seduto al bar ha visto la ragazza, appena 19 anni, ed ha cominciato a seguirla; ad un certo punto davanti l'Hotel Centrale l'ha afferrata  e trascinata facendole proposte sessuali.

La ragazza ha cominciato ad urlare ed è riuscita a divincolarsi, anche se l'uomo alto circa 1.85 è particolarmente muscoloso. E' stata chiamata la Polizia che è intervenuta accompagnando l'uomo in Commissariato, dove è stata accompagnata anche la ragazza che in stato di comprensibile choc ha presentato una denuncia.

Dicevamo che l'uomo ormai si 'fissa' sulle sue vittime che pedina e aspetta sotto casa o in vicinanza dei luoghi di lavoro o nei posti che abitualmente frequentano. E' accaduto qualche settimana fa allorchè in corso Umberto incrociò un gruppo di tre ragazzine, una delle quali dodicenne, cominciando a fare complimenti sulla loro avvenenza; in quel caso si limitò a seguirle, sin quando le ragazze spaventate, chiamarono un loro familiare in piazzetta Butifar che allontanò bruscamente il disturbatore che fu portato in commissariato anche quella volta.

Ma già una settimana dopo l'uomo con le stesse tre ragazzine era tornato all'attacco terrorizzandole, perchè continuava a seguirle, le aspettava sotto casa per importunarle; in quella occasione in via Diaz, traversa del corso Butera,  dovettero intervenire i Carabinieri, anche perchè la più piccola era letteralmente choccata e continuava a piangere e tremare anche dopo l'arrivo dei familiari e delle forze dell'ordine.

Le tre ragazzine erano scappate ed erano riuscite a trovare riparo dentro la sede del sindacato Cisl, che si trova nelle vicinanze, a pianoterra.

Due notti fa era andato a fuoco il suo miserabile giaciglio in via Giuseppe Scordato ed erano dovuti intervenire i vigili del fuoco per spegnere le fiamme, e ci è stato anche riferito da fonte attendibile che la settimana scorsa aveva scagliato una grossa pietra contro un gruppo di passanti sempre in via Scaduto, sbagliando la mira per un pelo.

L'uomo non ha alcun parente che si possa prendere cura di lui, nè reddito o assistenza: sin dal primo mattino rimane a ciondolare tra la piazza Madrice e la piazza Sepolcro, nella ipotesi migliore comincia a chiedere ai passanti se c'è qualcuno che parli inglese, nella peggiore diventa aggressivo e litigioso oppure inizia a fare pesanti apprezzamenti che allarmano e in certi casi terrorizzano le ragazzine più piccole.

Adesso si trova in Commissariato dove è stato proposto per il T.S.O. (Trattamento Sanitario Obbligatorio).

P.S. A proposito delle sollecitazioni che continuano a giungerci di pubblicare una foto dell'uomo, possiamo solo rispondere che, se le autorità riterranno utile ed opportuno mandarci una foto, noi la pubblicheremo immediatamente.

 

Ieri pomeriggio intorno alle 14.20 una pattuglia della Compagnia Speciale stava transitando in via Tiro a Segno quando notava uno scooter Honda SH di colore nero trainato con una fune, da una Fiat 600. Insospettitisi i Carabinieri decidevano di procedere al controllo identificando i due in: FECAROTTA Giuseppe, palermitano classe 1991, residente a Bagheria, conducente della Fiat 600 e BUSCEMI Salvatore, palermitano classe 1993, residente a Bagheria, che si trovava in sella moto.

Alla domanda di chi fosse il proprietario dello scooter, i due in evidente stato di agitazione, fornivano descrizioni poco attendibili, asserendo che era la moto di un amico, senza essere in grado di fornire alcuna indicazione sulla sua identità.

Giunto sul posto l’equipaggio di una gazzella del Nucleo Radiomobile, a seguito di perquisizione personale e veicolare venivano rinvenuti e sequestrati vari attrezzi atti allo scasso e precisamente: una tronchese ed un giravite.

Dall’accertamento alla banca dati, i militari risalivano alla proprietaria del mezzo che contattata telefonicamente, scossa per il patito furto, riferiva che la moto era stata asportata, mentre si trovava regolarmente parcheggiata e chiusa a chiave, nel centro marinaro di Aspra.

Giunta in caserma, la denunciate riferiva che il blocchetto dell’accensione era stato forzato, così come il frontalino anteriore, nel tentativo di metterla in moto facendo un ponte all’impianto elettrico.

Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, FECAROTTA Giuseppe e BUSCEMI Salvatore, venivano tratti in arresto con l’accusa di furto aggravato in concorso e tradotti nella mattinata odierna presso il Tribunale di Palermo per essere giudicati con il rito per direttissima. A seguito della convalida degli arresti, il FECAROTTA è stato sottoposto agli arresti domiciliari mentre il BUSCEMI liberato senza alcuna misura.

Il FECAROTTA veniva inoltre deferito in stato di libertà perché sorpreso alla guida nonostante non l’avesse mai conseguita.
 

La curiosa coincidenza per quanto accaduto, sta nel fatto che a trarre in arresto i ladri, sono stati due Carabinieri, padre e figlio uniti nella vita familiare e nel lavoro. Il primo effettivo alla Compagnia speciale ed il secondo al Nucleo Radiomobile di Palermo.

altalt 
Buscemi Salvatore                      Fecarotta Giuseppe

Un intero quartiere presidiato, posti di blocco nei 'nodi' viari strategici di accesso, controlli personali, dei mezzi e dei relativi documenti: è stata questa l'attività messa in campo dagli uomini della Polizia di stato del Commissariato di P.S. di Bagheria, diretto dal dr. Francesco Fucarini, nella serata di lunedì 8 giugno e sino a notte fonda, tra le vie Flavio Gioia, Ignazio Lanza di Trabia, Lanza e Mole.

Impegnate le pattuglie degli agenti in dotazione del Commissariato bagherese, nell'occasione rinforzate da sei unità del Reparto Prevenzione crimine provenienti dalla Questura di Palermo, in tutto una trentina di uomini .

Consueta attività di identificazione di quanti transitavano in zona: una ottantina le persone identificate ed una quarantina le vetture sottoposte a controlli. Sono state posti sotto sequestro 4 autovetture per mancanza di copertura aasicurativa, mentre  3 giovani sono stati denunciati al Tribunale di Termini Imerese per guida senza patente perchè  mai conseguita.

L'operazione, che rientra in un programma più ampio che prevede diverse fasi e momenti di realizzazione, come abbiamo riferito in altre occasioni, ha una duplice finalità, e cioè da un canto approfondire la conoscenza del territorio e dall'altro rassicurare i cittadini sull'attività di prevenzione e vigilanza delle forze di Polizia.

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