I 100 anni del Consorzio Idro Agricolo di Bagheria

I 100 anni del Consorzio Idro Agricolo di Bagheria

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Il 27 Aprile 1924 nasceva il Consorzio Idro Agricolo di Bagheria, per volontà di 504 “possidenti” che a seguito dell’opera promotrice spiegata dalla cooperativa Agricola Produzione e Lavoro e dell’agrimensore Gioacchino Guttuso Fasulo si riunirono in Corso Umberto I alla presenza del notaio Gaetano Russo per costituire il nuovo organismo associativo.

I Fatti storici.
Nella seconda metà dell’Ottocento, nell’agro palermitano, l’agricoltura ebbe un notevole sviluppo e fra le tante trasformazioni colturali realizzate si privilegiò la coltivazione, certamente più redditizia, degli agrumi. Con l’agrumeto cambia il paesaggio agrario e sociale dei comuni a est della Conca d’Oro, non solo di Bagheria, il più importante centro del Palermitano, ma anche dei comuni vicini: Villabate, Ficarazzi, Santa Flavia, Casteldaccia e Altavilla Milicia.
Con l’avvento dell’agrumicultura si presentò tuttavia pressante il problema dell’acqua e dell’uso regolato di quella, piuttosto carente, di cui si poteva disporre. Col passare del tempo Bagheria diventa il centro di una delle aree agrumicole più floride e importanti della Sicilia, un vero giardino lussureggiante grazie a tecniche irrigue sempre più efficaci che consentivano di prelevare l’acqua dal sottosuolo, sollevarla e distribuirla nelle campagne.
Non tutti gli agricoltori tuttavia erano favoriti alla stessa stregua. Erano pochi infatti i fortunati privati che potevano operare il sollevamento delle acque a mezzo di impianti meccanici azionati da motori a carbone,
Nel 1923 venne approvato il testo unico sulle bonifiche che innovava profondamente la disciplina giuridica dei consorzi e ne adeguava l’intervento alle esigenze del Mezzogiorno. La costituzione del Consorzio Idro-Agricolo di Bagheria rientrò in quell’atmosfera di modernizzazione forzata promossa dall’autoritarismo fascista, che possedeva una capacità di coinvolgimento accetto alle masse. La richiesta di un centro organizzativo della complessa situazione irrigua del comprensorio si concretizzò in seguito all’opera promotrice fatta dall’agrimensore Gioacchino Guttuso Fasulo, padre del pittore Renato Guttuso e dalla Cooperativa Agricola di Credito, Lavoro, Produzione e Consumo di Bagheria, costituita il 12/07/1909 tra i piccoli e medi proprietari agricoli stanchi delle continue vessazioni subite da chi deteneva il monopolio dell’acqua dei pozzi per l’irrigazione. Così il 27 aprile del 1924, con un atto del notaio Gaetano Russo di Bagheria, 504 possidenti si riuniscono in un consorzio volontario, un organismo per lo più distributivo con il quale si ripromettevano di regolamentare e gestire le acque che provenivano dalla diga idroelettrica di Piana degli Albanesi.
Ad apporre la firma sull’atto costitutivo furono soltanto 191 persone perché il resto era analfabeta.
L’arrivo dell’acqua da Piana degli Albanesi, ad opera del Consorzio Idro-Agricolo di Bagheria nel 1926, costituisce l’evento più importante nella storia del limoneto nel comprensorio, perché consente di mettere sotto irrigazione la maggior parte delle aree idonee prima inutilizzabili. Nel giro di pochi anni il limoneto si espandeva repentinamente cambiando profondamente il paesaggio della piana di Bagheria e si realizzava così una delle più vaste e riuscite trasformazioni in coltura intensiva che l’agricoltura del Mezzogiorno abbia mai conosciuto in tutta la sua lunga e travagliata storia. Dall’inizio dell’attività del Consorzio le superfici coltivate ad agrumeto nel Bagherese raggiungono la massima espansione passando dai 268 ettari del 1926 ai 2.273 del 1970. Nel dopo guerra inizia uno scontro sociale con la dirigenza del Consorzio il cui tema principale è la democratizzazione. Lo statuto sociale del Consorzio era ispirato a principi feudali, costringendo i circa seimila piccoli proprietari a sottostare alla volontà, dispotica di pochi grossi proprietari. Lo scontro per la democratizzazione del Consorzio si trasformò in uno scontro sociale e politico che durò fino alla metà degli anni ottanta del Novecento.
In sintesi, il CIAB ha rappresentato un momento alto ed insolito nell’associazionismo in campo agricolo, ed ha rappresentato il fatto più innovativo nel territorio in esame insieme al frazionamento del grande feudo.
Dall’inizio degli anni’80 con la realizzazione della nuova condotta della diga Rosamarina sul fiume San Leonardo realizzata dall’Ente di Sviluppo Agricolo e gestita dal Consorzio di Bonifica Palermo 2, il territorio di competenza del Consorzio Idro Agricolo si è notevolmente dimensionato, lasciando i terreni della piana di Bagheria e parte del territorio di Santa Flavia.
A distanza di cento anni il Consorzio rimane uno strumento essenziale per l’irrigazione di quei terreni che circondano la città di Bagheria.