E l'onda lunga della polemica dentro il MoVimento 5 stelle arrivò anche a Bagheria

E l'onda lunga della polemica dentro il MoVimento 5 stelle arrivò anche a Bagheria

Politica
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Era inevitabile che accadesse: nello scontro politico nazionale che sta riguardando la posizione del MoV 5 stelle circa i sindaci 'grillini' indagati, Pizzarotti di Parma e Nogarin di Livorno, non poteva non arrivare in Sicilia, anche attraverso i media,  l'eco della polemica.

Partendo dalla  riesumazione di una serie di vicende che riguardano le scelte amministrative e la sorte dei sindaci dei tre comuni siciliani più importanti amministrati dal Movimento di Beppe Grillo, Patrizio Cinque a Bagheria, Sebastiano Messinese a Gela e Antonio Venturino a Piazza Armerina.

E' il giornale on line livesicilia.it che ripercorre passo dopo passo gli 'inciampi' dell'amministrazione pentastellata bagherese, e di quelle di Piazza Armerina e Gela che, come scrive Accursio Sabella, 'hanno finito per offuscare la “purezza” del Movimento: incarichi disinvolti, sindaci con case “abusive”, e litigate furiose, scissioni, fughe'.

Il titolo dell'articolo, non sappiamo se ironico o semplicemente prudente, è:"Rapporto senza malizia sulla purezza grillina in Sicilia'

Scrive live sicilia: 'L'ultima grana, per il giovane sindaco di Bagheria Patrizio Cinque, paradossalmente, risiede nella voglia di “controllare” l'operato della pubblica amministrazione. Il primo cittadino, infatti, ha deciso di nominare tre componenti dell'Organismo indipendente di valutazione, (organismo che valuta le performance del personale  n.d.r.): il costo? Seimila euro a testa. Uno spreco, gli è stato fatto notare dai revisori dei conti del Comune'.

Ma come? Siamo in dissesto e nomini tre esterni?” hanno tuonato i controllori. Che hanno ricordato come la norma consentisse la nomina di un solo componente dell'Oiv. “Il sindaco – è l'accusa del vicepresidente del Consiglio comunale Maurizio Lo Galbo - segue la strada dello sperpero di denaro pubblico preferendo alimentare la pomposità burocratica. È una decisione - continua Lo Galbo - che ci appare assurda e inadeguata sia rispetto alle condizioni di dissesto finanziarie in cui versa il Comune, sia rispetto al momento di gravissima crisi economica e sociale della nostra città”.

Non è tardata ad arrivare la risposta di Patrizio Cinque attraverso il sito del comune: "Chi critica dovrebbe sapere che lì ove si opta per l’istituzione dell’OIV al posto del nucleo di valutazione, ci si deve attenere ad una norma specifica”; anche se subito dopo è costretto a riconoscere: "L’OIV è nominato dall'organo di indirizzo politico-amministrativo per un periodo di tre anni. E’ costituito da un organo monocratico ovvero collegiale composto da 3 componenti dotati dei requisiti stabiliti dalla Commissione nazionale."

Ma paradossalmente quest'ultimo capoverso coincide  proprio con quello che dice Maurizio Lo Galbo nella sua nota, e che suggeriscono i 'revisori dei conti'

E l'articolo di livesicilia che continua : "Ma i revisori dei conti avevano già in passato bacchettato l'amministrazione Cinque. Tra le altre cose, il collegio avevo prescritto “di non affidare singoli incarichi per singole cause”. Gli incarichi finiti nel mirino dei revisori e poi dell'opposizione sono quelli giunti a Vittorio Fiasconaro, Giorgio Castelli e Alessandro Tomasello. Fiasconaro è un militante del movimento nel paese di Santa Flavia, a due passi da Bagheria.

Con cinque delibere comunali differenti, la giunta di Patrizio Cinque ha attribuito all'attivista incarichi per oltre 26 mila euro. Vincenza Scardina è, invece, la cognata dell'assessore a cinque stelle Alessandro Tomasello: per lei incarico fiduciario da 14.173 euro.

Infine, ecco Giorgio Castelli, padre di Filippo, consigliere comunale dei grillini a Bagheria. Il sindaco lo ha nominato componente del comitato dei garanti. Un organismo che ha il compito, tra la altre cose, di valutare ed eventualmente sanzionare l'attività dei dirigenti comunali. Un incarico, in questo caso, ricoperto a titolo gratuito. Insieme a questi, anche il caso delle assunzioni nella cooperativa che gestisce l'asilo nido comunale, dove è stata chiamata la sorella dell'ex capogruppo del Movimento (Marco Maggiore) e la moglie di un candidato (non eletto) nella lista Cinquestelle. Quanto basta per spingere l'opposizione a parlare di “parentopoli a cinque stelle”. “Sono incarichi attribuiti sulla base dei curriculum. E comunque si tratta di incarichi fiduciariha replicato il sindaco.

Che ha poi dovuto allontanare le ombre sorte in seguito a un servizio delle Iene. Il tema era quello “caldissimo” dell'abusivismo. Tra accuse, smentite, carte e planimetrie, alla fine è emerso che sia la casa dell'assessore all'Urbanistica Luca Tripoli che quella dei genitori del sindaco erano “abusive”, ovvero non ancora sanate. Un mezzo terremoto, che portò spinse il sindaco a pubbliche scuse per “le imprecisioni” espresse di fronte ai microfoni di Italia Uno:Credevo che la casa fosse stata sanata”.

Inciampi, dicevamo, di un sindaco che, però, a qualcuno deve aver dato fastidio, prosegue l'articolo di Accursio Sabella:

Il suo nome saltò fuori dalle intercettazioni che portarono all'operazione antimafia “Panta Rei”. Uno dei 38 arrestati, Pasquale Di Salvo, così si lamentava del sindaco: “Come vede due tre persone, si apparecchia l’orecchio e ti manda gli sbirri eh... non puoi avvicinare un assessore, non puoi avvicinare a nessuno perché già subito... fa... dice... di cosa state discutendo, cosa state progettando? Con questo sindaco che c’è qui... questo denuncia tutti... neanche gli occhi per piangere restano..."

  Sin qua l'articolo di livesicilia nella parte riguardante Bagheria

Ma anche per il sindaco di Bagheria si è parlato di iscrizione al Mod 21 delle notizie di reato della Procura di Termini Imerese, in occasione di una denuncia per diffamazione presentata dall'ex candidato sindaco Gino Di Stefano, oltre che per un reato di natura ambientale legato alla presenza di una sorta di minicentrale di stoccaggio di rifiuti speciali presso l'autoparco comunale e, notizia di questi giorni, per l'affidamento del servizio di raccolta rifiuti alla Tech servizi; ma Patrizio Cinque ha sempre ribattuto che non ha ricevuto alcun avviso di garanzia.

In realtà per la diffamazione, dove sono coinvolti anche una consigliere comunale, Alba Aiello, ed una attivista del Movimento, il GIP aveva chiesto l'archiviazione, ma il legale del denunciante si è opposto e la udienza per la decisione definitiva, dopo la prima svoltasi il 9 maggio, è stata rinviata al 13 giugno.

Restano in piedi gli accertamenti per il centro di stoccaggio dentro l'auto parco comunale dove sono anche coinvolti l'ex dirigente del settore Laura Picciurro ed il vicesindaco Fabio Atanasio.

Ma proprio in questi giorni si è diffusa la voce di una iscrizione sull'ormai famoso Mod 21 delle notizie di reato della Procura di Termini, di Patrizio Cinque e di un attivista del MoV 5 stelle per l'affidamento alla Tech servizi della raccolta e del trasporto dei rifiuti, vicenda sulla quale un 'dossier', contenente esplicite accuse all'amministrazione e al sindaco personalmente,  fu presentato dalla dr.ssa Laura Piccurro già dirigente el settore, ed in atto sospesa, durante la sua seconda audizione presso la Commissione regionale antimafia.

In questo dossier i punti caldi sono: il ruolo esercitato direttamente e personalmente dal sindaco nella trattativa con le due aziende concorrenti per l'affidamento, Tech servizi e Ser.Eco per la rimodulazione dei costi, la vicenda dei noli a caldo e a freddo, e quella relativa alla gestione del personale Coinres.