"LISUZZO ONOFRIO (difeso dagli Avv.ti Salvatore Priola e Letizia Coassin foto in basso),
è stato destinatario della misura cautelare personale coercitiva del divieto di dimora nel Comune di Bagheria, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Termini Imerese Dott. Michele Guarnotta il 18.09.2017 ed eseguita il 20.09.2017 (reati di cui agli artt. 61 n.9, 110, 353 commi 1 e 2 c.p. – artt. 61 n.2 e n.9, 110, 479 c.p. - artt. 61 n.2 e n.9, 110, 476 e 479 c.p. - artt. 61 n.2 e 323 c.p. - artt. 81, cpv., 314, comma 2 c.p.,), in concorso con altri imputati, per turbativa d’asta-falso ideologico-falso materiale-abuso d’ufficio-peculato.
Ciò avveniva all’interno di un più ampio procedimento che ha visto coinvolto l’ex sindaco di Bagheria Patrizio Cinque, unitamente ad altri dipendenti e amministratori.
Fin dalle prime fasi del procedimento, il G.I.P. Dott. Guarnotta ha ritenuto opportuno, a seguito di istanza delle difese, revocare la misura cautelare.
Oggi, dopo quasi 4 anni e mezzo di processo, le difese (Avv. Salvatore Priola e Avv. Letizia Coassin) hanno dimostrato l’insussistenza dell’impianto accusatorio proposto dall’ufficio della Procura della Repubblica per tutti i reati contestati. che alla fine della requisitoria aveva proposto una condanna a 6 anni e 4 mesi di reclusione ed € 700,00 di multa.
Il collegio del Tribunale di Termini Imerese, presieduto dal Dott. Alcamo e composto dai Giudici Dott. Balsamo e Dott.ssa Cirincione, ha assolto il Geom. Lisuzzo con la formula più ampia “perché il fatto non sussiste” ridando serenità a un dipendente che ha dimostrato ampiamente di avere sempre svolto il proprio dovere nell’interesse della Pubblica Amministrazione. Ancora una volta il Geom. Lisuzzo, ha affrontato il processo certo della propria correttezza, confidando nell’equilibrio ed attenzione dei Giudici, i quali, ancora una volta, hanno accertato l’estraneità di Onofrio Lisuzzo rispetto a tutti ai fatti contestati."