Ad Altavilla l'amministrazione intitola a Calogero Zucchetto un bene confiscato alla mafia

Ad Altavilla l'amministrazione intitola a Calogero Zucchetto un bene confiscato alla mafia

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L’amministrazione comunale di Altavilla Milicia, guidata dal sindaco Nino Parisi, con deliberazione della giunta municipale del 29 ottobre 2015, ha stabilito d’intitolare un capannone confiscato alla criminalità organizzata, che sarà inaugurato a breve come sede comunale, all’agente Scelto della Polizia di Stato Calogero Zucchetto, barbaramente ucciso dalla mafia il 14.11.1982 , all’età di soli 27 anni, all’uscita di un bar di via Notarbartolo a Palermo.

Calogero Zucchetto prestava servizio presso l’unità investigativa della Squadra Mobile di Palermo e si distinse particolarmente, nonostante la sua giovane età, per lo spiccato intuito investigativo nella caccia ai latitanti, molti di questi arrestati grazie ai suoi appostamenti, e per il coraggio di osare mettendoci sempre la faccia.

L’agente Zucchetto, aveva collaborato a stretto contatto con il capo della squadra mobile, il compianto Ninni Cassarà, che sarà ucciso tre anni dopo, dando un importante contributo alla creazione del cosiddetto “Rapporto dei 162″. Il dirigente della Mobile consegnò alla Magistratura nell’estate del 1982 detto rapporto, che rappresentava la prima radiografia della mafia.

L’agente Zucchetto, il quale amava lavorare sulla strada, aveva ricevuto l’incarico di individuare il covo di un mafioso latitante nel quartiere di Ciaculli, il regno dei Greco. Qui, dopo avere scoperto il rifugio del boss venne riconosciuto da due altri mafiosi latitanti, che erano dei noti killer.

La Squadra Mobile di Palermo, allo scopo di non comprometterlo, decise di non far partecipare Zucchetto all’arresto del boss ricercato, il quale venne assicurato alla Giustizia il 7 Novembre 1982.

Esattamente una settimana dopo questi fatti, i due killer che lo avevano riconosciuto a Ciaculli, uccisero l’ Agente Scelto, in un agguato, sparandogli 5 colpi in testa.

I due assassini vennero, a loro volta, eliminati dalla mafia negli anni successivi.

I mandanti dell’omicidio di Calogero Zucchetto, in seguito, vennero poi condannati all’ergastolo.

Nel 1983 , al martire fu conferita la medaglia d’oro al valore civile alla memoria.

“Abbiamo deciso d’intitolare questo bene confiscato, che sarà destinato ad uffici comunali, alla memoria dell’agente scelto Calogero Zucchetto. Ciò, coerentemente con quello che è stato il percorso intrapreso fin dal 2012 da questa amministrazione. Quello, cioè, di ricordare e riportare alla memoria il ricordo di tutti quei martiri che non vengono celebrati mai, quasi fossero dei martiri di serie B.

Chiunque abbia offerto la sua vita per difendere lo Stato e tutelare i la sicurezza dei cittadini da quel cancro malefico che è la mafia, così come lo è qualsiasi altra forma di criminalità, merita di essere ricordato alla stessa maniera di altri martiri più celebrati i quali, sicuramente, non approverebbero questa disparità di trattamento. In questo caso abbiamo voluto rendere omaggio al sacrificio di un ragazzo che ha scelto di combattere a viso aperto un nemico subdolo, la cui morte non è stata vana poiché, se non altro, è servita a scuotere le coscienze. Attenderemo, come è giusto che sia, che la famiglia esprima il suo gradimento o meno di questa nostra iniziativa e la condivisione da parte della prefettura”.

Nino Parisi, sindaco.