Una sconfitta che potrebbe avere strascichi clamorosi, quella che il Sant'Isidoro ha subito in quel di Palermo contro la Juventus Scirea.
Finora non era mai stato messo in discussione, ma indiscrezioni provenienti dall'ambiente bagherese vorrebbero l'allenatore Marco Mineo sulla graticola, con la società, rappresentata dal presidente Scardina e dal dirigente Rizzo, che deciderà il suo futuro dopo aver visto all'opera la squadra nei prossimi due impegni, le due gare interne contro Sancataldo e Viagrande. Una decisione estrema, quella che prenderebbe il presidente Scardina, deluso e amareggiato dall'atteggiamento dei giocatori, incapaci di trasmettere sul campo la superiorità tecnica che hanno nei confronti della maggior parte delle compagini del campionato. Con l'esonero di Mineo, uno degli artefici del miracolo biancorosso, Scardina vorrebbe creare una scossa emotiva tra i giocatori, apparsi lontani parenti rispetto a quelli che avevano impressionato la passata stagione. Già circolano due nomi che potrebbero sostituire Mineo in caso di esonero: Cafieri e Cottone, che il presidente dei bagheresi potrebbe già contattare a breve per proporre loro questo progetto.
Ma andiamo con ordine, raccontando il match in tutto il suo divenire.
La sconfitta del Sant'Isidoro contro la Juventus Scirea è figlia di scarsa forma fisica degli ospiti e di grande voglia e determinazione dei padroni di casa, guidati in campo da un gigantesco Gigi Aruta.
Solite defezioni di organico per Mineo, che deve rinunciare agli infortunati Riesi e Di Salvo, ritrovando di contro D'Angelo, ex dell'incontro.
Pronti via e Aruta si fa subito pericoloso con una punizione che Losanno salva sulla linea. E' il preludio al gol del vantaggio, che Aruta firma sempre su calcio da fermo beffando Scianna. Nonostante la scadente forma fisica, il Sant'Isidoro è messo bene in campo, difende e prova affondi con Losanno e Speciale.
I padroni di casa provano a raddoppiare il vantaggio, ma l'errore sotto porta di Vultaggio è clamoroso. Capovolgimento di fronte, e ci pensa Speciale a mettere il risultato in parità. Il gol incute fiducia agli uomini di Mineo, che con Tony Di Salvo potrebbero portarsi addirittura in vantaggio, ma il palo dice di no all'esterno biancorosso. E allora è lo Scirea a portarsi nuovamente avanti con il punteggio grazie a Minardo, bravo a saltare un poco reattivo Scianna e a depositare in rete.
La ripresa si apre come peggio non si poteva: Vultaggio si fa perdonare dell'errore alla prima frazione e porta a 3 le reti dei padroni di casa, che poi diventano addirittura 4 con la rete di Testagrossa.
La reazione dei bagheresi è decisa e spietata: prima Fava e poi Tony Di Salvo accorciano le distanze portando il punteggio sul 4 a 3.
Ma Scianna non è in giornata e si vede: interpreta male l'azione offensiva dello Scirea e si fa sorprendere da Testagrossa.
Pochi minuti dopo, invece, il portierone bagherese si fa espellere per aver toccato con la mani il pallone fuori dalla propria area di competenza. Entra il giovane Lo Buglio.
In inferiore numerica gli ospiti inizialmente tengono botta, ma La Rosa non perdona e sigla la rete del 6-3 quando mancano soltanto due minuti al termine dell'incontro. I padroni di casa mollano un po' e D'Antoni ne approfitta per mettere la sua firma sul taccuino dell'arbitro: 6 a 4, che poi diventa 6-5 a causa di un'autorete.
Gara incandescente, quando allo scadere il direttore di gara decreta un tiro libero in favore degli ospiti, che avrebbero l'ooportunità di pareggiare una gara che li aveva visti sempre sotto nel punteggio. Dal dischetto si porta Speciale, il quale non riesce a concretizzare la ghiotta occasione.
Finisce con una sconfitta meritata che lascia l'amaro in bocca sia per il risultato ma soprattutto per la prestazione, a dir poco sotto le righe.
Commento mister Mineo:
"La squadra non ha fatto male né male e nè bene. Siamo sul limbo della sufficienza, e in questa categoria non basta affatto, perché e dobbiamo pensare a fare qualcosa di più. Mi dispiace dirlo, ma non è possibile giocare una gara come quella di oggi, senza passione e determinazione, eccezion fatta per gli ultimi minuti di gioco. Questo è il mio più grande rammarico, ma la strada è lunga e continuo a sperare che tutto si aggiusti".
Salvatore Orifici