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Il turno di campionato della trentottesima giornata di serie A si chiude con lo scontro al Marassi fra i rosanero di Mutti, già salvi ma che cercano di mandare in archivio il peggior campionato degli ultimi otto anni e i rossoblu di De Canio, ai quali bastava un solo punto per raggiungere la salvezza.

Mutti sceglie il modulo (3-5-2), e senza gli squalificati Miccoli, Donati e Balzaretti punta su Viviano con Labrin, Munoz e Mantovani dietro; Pisano, Migliaccio, Bertolo, Barreto e Aguirregarray in mezzo; Mehmeti e Budan in attacco. De Canio invece opta per il modulo (4-3-1-2), e senza gli squalificati Palacio e Kucka decide di schierare Frey; sostenuto da una linea difensiva composta da Mesto, Granqvist, Kaladze e Moretti. A centrocampo vanno Rossi, Belluschi e Biondini mentre Jankovic fa da trequartista alle spalle di Sculli e Gilardino.

CRONACA DELLA PARTITA

E' con silenzio spettrale che si apre il match al Ferraris con gli spalti obbligatoriamente vuoti, causa squalifica del campo. I ritmi di gioco sono lentissimi a partire dai primi minuti, ma, il possesso palle è prevalentemente del Palermo che però non è in grado di verticalizzare. Soltanto al 24' la squadra rosanero riesce ad invadere i sedici metri avversari, ma, Frey compie il miracolo deviando in angolo un tocco ravvicinato di Mehmet che nell'occasione s'infortuna, entra Vazquez.

Ci prova anche Barreto dalla distanza sbagliando di pochissimo sul rovesciamento di fronte Pisano è essenziale nell'anticipare Rossi pronto a battere a rete. Poi si vede solo una partita francamente molto equilibrata e noiosa, praticamente il nulla fino al 45’. Dopo l'intervallo a difesa dei pali del Palermo c'è Brichetto al posto di Viviano. Alla ripresa lo scenario di noia del primo tempo continua ad accompagnare anche il secondo.

Al 51' è colpo di scena, il Genoa decide di spingere sull’acceleratore e passa in vantaggio: Gilardino si fa trovare smarcato su un assist di Rossi freddando il nuovo entrato Brichetto, che non ha avuto nemmeno il tempo di ambientarsi. Il palermo reagisce, ma, non è mai concludente in quanto ad azioni che potrebbero cambiare il parziale. Mutti toglie Aguirregaray per inserire Lores Varela. La partita continua ad essere statica ma è ancora il Genoa a raddoppiare con Sculli che conclude alla meglio la triangolazione con Gilardino, battendo Brichetto al 25’ della ripresa.

Poi solo i cambi e il fischio finale di Valeri che manda tutti negli spogliatoi. Sono i padroni di casa a fare la partita arrivando ad un risultato positivo che è valso la salvezza. Per quanto riguarda gli ospiti, si sperava di concludere il campionato magari mettendo nel sacco tre punti, ma, fra le tante sconfitte e i tanti bocconi amari rimane comunque l'emozione nel cuore per i tifosi.

                                                                                                                                              Roberta Oliva
 

Giulio Gattuso vince il meeting nazionale citta’ di Coproprio (Udine) di salto in alto con la misura di 2,00 metri superato alla prima prova, poi ha sbagliato d’un soffio l’asticella a 2,03, ma spera di superarla domenica prossima allo stadio delle palme di Palermo dove partecipera’ alla fase regionale del campionato nazionale di atletica leggera, Giulio è iscritto all’universita’ di Gorizia dove frequenta il secondo anno nella facolta’ di lettere e filosofia corso di laurea in Dams, ed è tesserato per la polisportiva A.P.B. Bagheria.

Giulio dedica la vittoria alla mamma perché oggi è la sua festa !  

In casa Aspra si lavora già per il futuro, la neo società dopo avere portato a termine l’obiettivo salvezza con una settimana di anticipo già da qualche giorno è a lavoro per pianificare la stagione successiva. Il futuro di una società di calcio piccola come quella della frazione bagherese và valutato per bene e così i due leader del sodalizio il presidente Fiore ed il direttore Mineo hanno già ottenuto dei contatti con imprenditori locali per portare avanti un progetto di durata triennale dove si inizia a parlare a completare il settore giovanile che servirà negli anni a venire a quello che saranno le esigenze per la squadra maggiore. 

Non si esclude però che ci potrebbe essere la possibilità nel caso in cui tutto ciò venga vanificato che il titolo della stessa società possa emigrare in lidi vicini dove i presupposti potrebbero essere altri oltre naturalmente alla programmazione di base.

"La nostra squadra dice il direttore – Giuseppe Mineo – è un bene della frazione è dovrebbe essere difesa e supportata dagli stessi asprensi che sono stati poco vicini in questi anni, solo qualcuno ha dimostrato attaccamento ma tutto ciò è poco per gestire una società che oltre alla prima squadra ha un settore giovanile formato da circa 80 atleti".

Non si parla di mercato perché prematuro ma da ciò che trapela dal volto del direttore Mineo alcuni tesserati che hanno fatto parte della squadra di quest’anno non rientrano più nei piani della prossima stagione, potrebbe andare via il tecnico bagherese Giovanni Aiello che ha ricevuto delle offerte da società militanti nel campionato di eccellenza. 

Ieri è stato uno dei giorni più difficili della mia vita. Mi sono emozionato, ci siamo emozionati. Ma come tutte le cose umane ci sono inizi e ci sono fine. Sono stati 8 anni fantastici (3 anni da giocatore e 5 da allenatore) e siamo davvero cresciuti tanto, io credo che il Sant’Isidoro sia stato per me una componente importante della mia vita. Una famiglia nel vero senso della parola. Un qualcosa che nessun altra squadra riuscirà ad raggiungere. Ho soltanto bei ricordi di questo periodo, molto intensi per quanto riguarda gli anni di allenatore, che mi hanno consacrato come tecnico a livello regionale. 

Ed è proprio per questo che ringrazio il mio grande amico il Presidente Riccardo Scardina che ha avuto la forza di puntare su di me, quando invece poteva ben puntare su altri. Riccardo è un amico vero, un amico che mi ha sempre tutelato, con il quale abbiamo condiviso un sogno, che però non siamo riusciti a portare a termine. Il nostro obiettivo era la B. Per colpa mia e di una bottiglietta non siamo riusciti a raggiungerla. Magari chi verrà dopo di me avrà questa possibilità. Un grazie davvero Presidentissimo per tutto quello che hai fatto per me e che continuerai a fare da amico.

Le lacrime dopo la partita col 3M e quelle dopo quella maledetta finale sono dei ricordi che ci porteremo dentro, insieme alle tante altre cazzate che abbiamo fatto e che continueremo a fare. So che sei arrabbiato, so che stai male, ma va fatto.

Un abbraccio anche a Ciro Rizzo, che è stato un punto di riferimento in questo anno e mezzo da Vice presidente. Mi ha aiutato col gruppo ed è stato sempre attento alle esigenze del gruppo e alle mie.

Grazie al mio staff mi è sempre stato vicino. Abbiamo lavorato bene in questi anni. Grazie davvero.
Non posso esimermi dal ringraziare tutti gli amici che sono stati vicini alla società in questi anni. Ho sempre avuto il loro appoggio e per me era un onore vedere il Rammacca pieno di amici, pronti a gioire per la mia squadra. Grazie a tutti davvero Vero è che in questi anni si è affievolito il vostro supporto, ma credo che la mia assenza adesso per voi sarà comunque motivo di riflessione: finisce una bella favola, che ci ha aiutato a divertirci in questi anni.

Un grazie particolare a Peppe Pirrotta, Totò Candido e Peppe U Lallà, ultras sempre presenti.
Inoltre grazie a tutte le compagne dei ragazzi e ovviamente alla First Lady, siete state fantastiche anche voi!!!!

Per ultimi, ma non per importanza, ringrazio i giocatori che hanno fatto si che io adesso faccia l’allenatore. Dal primo all’ultimo. In questi 5 anni io ho avuto tantissimi fratelli, tantissime persone con le quali abbiamo raggiunto obiettivi fantastici. Ringrazio i vecchi amici che mi hanno aiutato all’inizio: Gianluca Tessarin, Ciccio Testa, Anthony Fricano, Giuseppe Giammarresi ( che è diventato col tempo anche il mio secondo),gente che ha sempre accettato le mie decisioni, e soprattutto all’inizio quando nessuno pensava che potessi fare il tecnico.


Per tutti gli altri ci sono menzioni speciali:

- Folletto, portiere di mille battaglie, un amico vero;
- Daniele Losanno, uno di quelli che c’è sempre stato;
- Piero Pitbull Fricano, ricordo ancora il tuo gol di Trabia in uno stato psichico non ottimale;
- Peppe Speciale, il mio fuoriclasse, meriti tutte le fortune in questo sport;
- Tony Di Salvo, quante litigate, ma anche le facili riappacificazioni, mi dispiace solo di averti tolto la fascia quell’anno;
- Enzuccio Di Salvo, credo che sia migliorato con me caratterialmente, un fenomeno sprecato in queste categorie;
- Nofrino Fricano, uno di quelli che ha sempre accettato le mie decisioni.
- Vice Tripoli, credo di poter dire che è uno delle persone che caratterialmente mi somiglia, vuole vincere sempre.
- Paolino Riesi, mi dicevano che eri testa calda, mai trovata persona cosi genuina oltre che cosi forte.
- Giovannuzzu D’Angelo, amore ed odio…..
Inoltre ringrazio Roberto Terranova e Tony Fava, gente serie e rispettosa, che anche in un anno ha sempre avuto un atteggiamento veramente encomiabile.

Ringrazio tutti i ragazzi che si sono alternati in questi anni. Ricorderò con affetto Gaetano Di Salvo, Carmelo Rambo Mineo, Peppe Chiello, Gino D’Agati, Paolo Lo Buglio, Pierandrè Figlia, Piero Lo Monaco, Marco D’Amico, Marco Di Salvo, Ciccio Balistreri, e soprattutto Fabio Gargano. Se ho dimenticato qualcuno scusatemi, ma siete stati davvero tanti.

Grazie davvero. Magari un giorno ritornerò, magari un giorno ci rincontreremo. Ma una cosa è certa non dimenticherò mai nessun giorno passato con voi, nessun momento passato con voi. Il mio cuore sarà sempre biancorosso.
Vi chiedo solo quello che vi ho sempre chiesto: le scelte non vanno capite vanno rispettate!!! Rispettatela per favore….
Vi voglio bene.

 

                                                                                                           Marco Mineo

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