Quello tra la città di Bagheria, e più in generale della Sicilia, e l’arte del cinema è un legame assai particolare che affonda le proprie radici in quella innata volontà del popolo siciliano di trasmettere e comunicare ogni sentimento ed emozione della vita.
Non a caso, in Sicilia, a Palermo, si tiene ogni anno uno dei festival cinematografici di settore più apprezzati, lo Sport Film Festival, che in passato ha premiato pellicole che hanno vinto anche agli Oscar, così come sottolineato anche nel blog di Betway. Lo Sport Film Festival, la cui edizione numero quaranta si è tenuta a gennaio di quest’anno, tra l’altro ha visto in gara il numero più alto di film di ogni edizione (quasi cinquecento tra corti e lungometraggi), provenienti da oltre cinquanta paesi differenti del mondo.
La Sicilia è, tra l’altro, anche la patria del Taormina Film festival, probabilmente la manifestazione legata al mondo della quarta arte più importante dell’isola che quest’anno giungerà, tra fine giugno e inizio luglio, alla sua 66esima edizione. Tutto questo a ulteriore testimonianza del profondo legame che unisce l’isola del sole e i suoi personaggi al mondo del cinema.
Ed è stato proprio questo legame che negli anni ha ispirato i più importanti registi, scrittori e sceneggiatori, non solo del nostro paese, a portare sul grande schermo le piccole storie di tutti i giorni. D’altra parte fu lo stesso Leonardo Sciascia a dire che “… la Sicilia è il cinema”. Al netto di tutta la narrazione, cinematografica e non, che negli anni è stata fatta sul tema della malavita e del crimine organizzato in Sicilia (compresa la famosa serie di videogiochi Mafia), si è assistito negli ultimi tempi ad una seconda primavera del cinema siciliano o di ispirazione siciliana. Senza dubbio, uno degli artefici di questa nuova ribalta è stato il regista originario di Bagheria Giuseppe Tornatore, vincitore nel 1990 dell’Oscar e del Golden Globe al migliore film straniero per il film Nuovo Cinema Paradiso. Ma anche il film di Alberto Lattuada "Il Mafioso" del 1962 è girato per buona parte a Bagheria nello splendido scenario di Villa Palagonia nota anche nota come Villa dei Mostri. Nel 1970 sempre a Bagheria si gira il film che vede alla regia la famosa scrittrice Dacia Maraini "L'amore coniugale".
Una delle sue ultime opere portate al cinema è stata Baarìa, film del 2010 che ha ottenuto diverse nomination ai più importanti festival di cinema del mondo, pur arrivando però a ricevere pochissimi riconoscimenti e premi. In questa pellicola, Tornatore ha voluto ricostruire la Bagheria dello scorso secolo (seppur in un paesino della Tunisia, dove sono state girate la maggior parte delle scene ambientate nella “vecchia” Bagheria), con tanto di corso principale (lungo quasi quanto i 425 metri di quello originale), case, negozi e addirittura la piazza principale con la chiesa madre, fino ad arrivare ala sede del locale partito comunista.
Già nel suo film premio Oscar e, successivamente, con le riprese di Malena, Tornatore ricostruisce nelle sue scene i paesini immaginari di Giancaldo e Castelcutò facendo un collage di pezzi di Sicilia, da Palazzo Adriano al Castello dei Ventimiglia, dal mare di Cefalù all’isola di Ortigia, da Noto alla suggestiva scogliera di Scala dei Turchi a Porto Empedocle.
Ma si sa, la Sicilia intera e le sue bellezze da sempre sono state considerate un vero e proprio set naturale. Nelle sue piazze, nelle sue strade e nei palazzi delle città siciliane sono stati girati film che hanno contribuito a scrivere pagine di storia del cinema. Come per il maestro Luchino Visconti che scelte nel dopoguerra i borghi marinari di Capo Mulini e Aci Trezza, oggi rinomate località turistiche siciliane, per girare La terra trema. Sempre in Sicilia, Visconti girò il suo capolavoro, il Gattopardo, il colossal tratto dal romando omonimo di Tomasi di Lampedusa che vinse la Palma d’Oro a Cannes nel 1963. Palermo e Palazzo Valguarnera Gangi (dove sono state ambientate le scene del famoso ballo finale con Claudia Cardinale e Burt Lancaster) sono stati alcuni dei luoghi che hanno ospitato le riprese della pellicola di Visconti, così come la Villa dei Salina a Boscogrande e la cittadina di Cefalù.