Si svolgerà domenica 1 dicembre 2019 alle ore 18:00 con ingresso libero fino a esaurimento posti a sedere a Villa Cattolica lo spettacolo "Le Voci della Tradizione", organizzato dall'associazione culturale Pietro Mascagni con Enzo Mancuso, puparo e cuntastorie e Paolo Zarcone, cantastorie bagherese.
Lo spettacolo con l'ideazione scenica e regia di Enzo Mancuso è realizzatc con il contributo di:dell' Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana della Regione siciliana e con il patrocinio gratuito del Comune di Bagheria; ed in partnership con l'Associazione Culturale Teatrale "Carlo Magno" dell'Associazione Culturale "Parru cu tia".
Le tradizioni non sono altro che le trasmissioni orali e scritte di quanto appartenente alle generazioni passate è ritenuto prezioso e importante per le generazioni successive. E’ in virtù di ciò che nasce “Le voci della tradizione”, uno spettacolo teatrale in cui le forme d'arte popolare dell’Opera dei pupi, del cunto e del cantastorie si fondono in un’unica messa in scena.
Un viaggio nel passato attraverso il cunto, antica narrazione orale che ha origine dagli aedi dell’antica Grecia, e le cantate del cantastorie, figura tradizionale della letteratura orale e della cultura popolare siciliana.
Lo spettacolo viene messo in scena con il cuntastorie e puparo Enzo Mancuso e il cantastorie bagherese Paolo Zarcone, in una cornice scenografica di cartelli da cantastorie, scene della Storia dei Paladini di Francia e l’immancabile pianino a cilindro del teatrino dei Pupi.
Il cunto è la più antica forma di teatro che esista. Nel corso dello spettacolo è eseguito con gli strumenti essenziali richiesti dalla tradizione: una pedana, una spada, il corpo e la voce del cuntista. Voce che nel corso del racconto si trasforma, fino a raggiungere apici drammatici in cui la declamazione assume una metrica sincopata – la cui origine è da ricercare nel ditirambo greco – e che supera qualsiasi significato materiale per toccare l’astrazione del corpo sonoro.
Il cantastorie è la figura tradizionale della letteratura orale e della cultura popolare che fino alla metà del secolo scorso in Sicilia si spostava da una città all’altra, soprattutto in occasione di festività e di fiere paesane, per raccontare storie e leggende o fatti di cronaca. Con l’aiuto del canto e accompagnato dal cartellone in cui sono raffigurate le scene salienti del racconto e dalla chitarra il cantastorie oggi racconta le storie del passato e del presente senza mai sottrarsi al loro commento.