Province addio! questi i punti salienti della riforma del governo Crocetta

Province addio! questi i punti salienti della riforma del governo Crocetta

Politica
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La Sicilia si pone all'avanguardia sulla strada della riforma delle province: niente più elezioni dirette, niente indennità, nuove funzioni. 

Crocetta ha tratteggiato  i punti salienti del ddl di riforma che *stanotte dovrebbe essere varato dalla giunta per approdare domani a Palazzo dei Normanni. Una riforma su cui c'è una condivisione di massima da parte dei partiti di maggioranza".

Le Province verranno sostituite dai liberi consorzi di Comuni previsti dallo Statuto. Che avranno funzioni e competenze diverse rispetto alle attuali Province. A partire dalla competenza su rifiuti, acque ed edilizia popolare. Un quadro nuovo che porterà alla fine dell'era degli Ato idrici e degli Ato rifiuti.

Con la riforma, proprio come il Pd ha sempre sostenuto, ci sarà un abbattimento reale dell'apparato pubblico con l'eliminazione di duplicazioni di spesa”, sottolinea il capogruppo dei democratici Baldo Gucciardi.

Sarà proprio dalla fine di cda e collegi sindacali degli Ato e degli altri enti che saranno sostituiti dai consorzi che maturerà una delle voci di risparmio di spesa. Ma non solo.

Un altro risparmio sensibile arriverà dalle cariche elettive, che saltano tutte nella riforma.

Per i consorzi, infatti, sono previste “elezioni di secondo livello, con organi elettivi più snelli, senza indennità”, riferisce Lino Leanza, capogruppo dell'Udc. In pratica, saranno i sindaci dei Comuni del consorzio a eleggere tra loro il presidente del consorzio. Mentre i consigli comunali eleggeranno il consiglio, che sarà comunque meno numeroso degli attuali consigli provinciali. Non ci saranno indennità, ma solo rimborsi per consiglieri e presidenti.

Adesso occorrerà fare in fretta, e cioè prima del 27 marzo, data massima entro la quale dovbevanoessere indette le elezioni per il rinnov dei consigli provinciali. E' comunque opinione inetndimento dei partitti della maggioranza che qualora il disegno di legge di riforma non fosse già varato, di procedere al congelamento del voto di rinnovo.