Salvatore Siragusa: 'il voto al Movim 5 Stelle non è stato un salto nel buio'

Salvatore Siragusa: 'il voto al Movim 5 Stelle non è stato un salto nel buio'

Politica
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A Salvatore Siragusa, deputato regionale del Movimento 5 stelle, abbiamo posto alcune domande sul risultato del voto del 24 febbraio e sulle vicende politiche regionali e nazionali.

Partiamo da una questione estremamente attuale come l’abolizione delle province: Crocetta annuncia in TV la presentazione di un disegno di legge per abolirle e propone il rinvio del voto; Alfano dice che farà le barricate perchè a maggio si voti per il rinnovo dei consigli  provinciali; tu sei il primo firmatario di un disegno di legge del Movimento 5 stelle per l’abrogazione delle province e la loro sostituzione con i liberi consorzi. Cosa accadrà?

Parto da un giudizio sulle posizioni di Crocetta che in questi giorni è apparso alquanto altalenante e vago nelle sue proposte, segno, credo, che debba fare i conti con le posizioni presenti all’interno della sua coalizione e su cui non entro nel merito; ma se il Presidente Crocetta avrà il coraggio e la determinazione di intraprendere un percorso di radicale riforma che preveda l’abolizione delle Province ed in particolare dell’organo politico, sostituendo questo ente, con i liberi consorzi di comuni, amministrati dai sindaci facenti parte il consorzio, allora egli, nello specifico, potrà contare sul nostro appoggio e sul nostro sostegno.

Per quanto riguarda il PDL vedo che resta legato con un attaccamento pervicace al vecchio modo di concepire la politica, legato alle poltrone ed alla spartizione di posti di sottogoverno su cui credo che più che il mio giudizio conti quello dei cittadini.

Nella  proposta di legge di riforma delle province di cui sono il primo presentatore, in coerenza con quanto da noi proposto nel programma ed avvalorato dal fatto che il movimento 5 stelle non si è mai candidato, ne mai lo farà al consiglio provinciale, noi ne proponiamo l’abolizione, ritornando ai liberi consorzi di comuni così come prospettati dello statuto siciliano, più piccoli delle attuali province ed omogenei territorialmente, amministrati non da un nuovo organo politico ma da un assemblea composta dagli stessi sindaci dei comuni facenti parte del consorzio i quali percepirebbero solo un rimborso spese.

Si tratterebbe di un ente realmente vicino ai bisogni dei cittadini sia territorialmente che amministrativamente e quindi in grado di poter agire in maniera più concreta nella soluzione dei problemi, ovviamente i consorzi dovrebbero avere competenze più adeguate rispetto alle attuali province.

Infine si dovrebbero liquidare e chiudere tutti gli enti attualmente collegati alle province, veri e propri carrozzoni e stipendifici sostanzialmente inutili. Il personale ed i beni immobili attualmente in carico alle provincie verrebbero suddivisi tra i futuri liberi consorzi.

Da quattro mesi dentro il Palazzo : potete già fare un primo bilancio?

Credo di poter dare un bilancio positivo, abbiamo presentato più di 100 atti parlamentari tra proposte di legge, interpellanze, interrogazioni e mozioni, nonostante ciò che dice Crocetta il nostro intervento diretto nella questione MUOS ne ha favorito l’accelerazione, abbiamo mantenuto quanto detto in campagna elettorale relativamente alla restituzione di parte delle indennità e alla rinuncia del rimborso elettorale, non ci è stato dato il mandato di governare ma quello di essere occhi, orecchie e voce dei cittadini all’interno dell’istituzione parlamentare siciliana e penso che il positivo riscontro elettorale avuto proprio in Sicilia sia il segno che in questo senso stiamo operando bene.

Il giudizio su questi primi mesi del governo Crocetta

 Onestamente mi sarei aspettato più coraggio ma le elezioni nazionali probabilmente gli hanno consigliato maggiore prudenza, è presto per dare giudizi definitivi, vedremo da oggi in avanti cosa accadrà.

Proprio sulla questione delle province il governatore ha una grande opportunità per dimostrare che la Rivoluzione di cui parla è possibile. Finora però direi che possiamo parlare di un azione politica con il freno a mano tirato.


Una affermazione straripante quella che avete avuto alle politiche: come pensate di gestire questo consenso che evidentemente, secondo gli osservatori, almeno in larga parte è un consenso per fare le cose, per cambiare la politica

Noi pensiamo di continuare ad operare come abbiamo fatto finora, fornendo sempre il nostro contributo in termini di idee e proposte per cambiare la politica, senza mai sottrarci al confronto quando questo si basa su idee, fatti ed atti concreti e non facendo mancare il nostro sostegno alle buone idee, da qualsiasi parte provengano.

Uno dei punti che osservatori autorevoli continuano a considerare discutibile nella gestione del  Movimento è l’elemento della democrazia e della partecipazione. Tu cosa ne pensi?

 Io posso sempre e solo riportare la mia diretta esperienza personale all’ARS e di questo posso dire che non abbiamo mai avuto nessun tipo di ingerenza esterna, le nostre decisioni sono sempre state prese in modo democratico, confrontandoci prima di tutto tra di noi ma anche con gli attivisti siciliani e laddove possibile soprattutto direttamente con i cittadini.

Rispetto alla questione nazionale come ti poni ? al di la del problema fiducia che si può in qualche modo risolvere con una fiducia tecnica, pensi che di fronte a proposte serie a partire dai costi della politica, dell’abolizione del rimborso ai partiti, del dimezzamento degli eletti e delle relative indennità, potreste sostenere un governo Bersani?

Anche qui voglio semplicemente sottolineare che il Movimento 5 stelle pone al primo posto la coerenza, abbiamo sempre affermato che noi non faremo mai alleanze con nessuno e che valuteremo di volta in volta quello che ci viene proposto. Per noi non fa differenza chi propone cosa, la differenza viene fatta sulla sostanza di cosa si propone, sulle idee. Le buone idee, quelle che vanno a favore dei cittadini e del bene comune non vedranno mai mancare l’appoggio ed il sostegno dei cittadini eletti del movimento 5 stelle.

Grillo e Casaleggio sinora hanno azzeccato tutte le mosse, ma se dovessero cominciare a sbagliare, il Movimento e il popolo di 5 stelle, eletti e militanti, ha gli strumenti per incidere?

 Chi ha realmente gli strumenti per incidere sono i cittadini, essi, attivandosi sono il vero motore del movimento 5 stelle, Grillo e Casaleggio sono una componente importante, cui va dato il merito di aver fatto si che tutto questo accadesse.

Una massa così rilevante di voti e di consensi va in qualche modo gestita: rilanciando i termini della diversità e della protesta o articolando proposte per ottenere anche obiettivi intermedi come pare stia accadendo in Sicilia?

 E’ probabilmente vero che all’interno della massa di voti rilevante ottenuta alle recenti politiche è presente una componente legata al cosiddetto “voto di protesta” ma sono anche convinto che molti cittadini hanno finalmente capito che il voto ai cittadini a cinque stelle non è un salto nel buio ma un concreto atto di cambiamento.

Il successo più grande che poi è quello che noi chiediamo in realtà, è che questi voti si trasformino in cittadini a loro volta attivi, noi non chiediamo un voto fine a se stesso ma chiediamo ai cittadini di essere loro stessi parte attiva al processo di cambiamento, quando questo avverrà, quando saranno i cittadini stessi gli attori principali delle proposte e scelte politiche non avrà neanche più senso parlare di protesta e di obiettivi.

nella foto di copertina  i parlamentari regionali del M 5 S Claudia La Rocca e Salvatore Siragusa